Una Borsa timida di Valeria Sacchi

Una Borsa timida Le corbeilles non hanno recuperato sul lunedì nero Una Borsa timida L'anno in Piazza Affari chiude con un guadagno del 15,3% (nell'87 il calo era stato del 26%) - Il mercato attende norme «europee» MILANO — Piazza Affari ha chiuso l'anno borsistico con un rialzo del 15,3%, che non è riuscito a recuperare il calo del 26% subito con il crollo dell'ottobre 1987. Anche ieri l'indice Comit, pur in presenza di un giro d'affari più mosso, ha perso lo 0,53% chiudendo a 569,27. A deprimere la quota sono stati i molti nodi venuti al pettine, legati a riporti staccati e operazioni rialziste. In previsione della chiusura dei conti, le banche non hanno concesso più dilazione e parecchio materiale si è riversato sul mercato deprimendo alcuni titoli di prima Bla. Molte delle aspettative di ripresa per l'anno nuovo sono legate alla speranza che finalmente siano varate le misure per la nuova Borsa. Su questa questione, sembra che a Roma qualcosa si muova. Bankitalia, Tesoro e Consob si sono incontrati e gli orientamenti emersi sembrano essere i seguenti: In attesa di conoscere le direttive Cee in materia, verrebbe comunque mandato avanti il progetto Amato sulle Sim senza emendamenti, salvo una modifica per quanto riguarda la concentrazione degli affari in Borsa. Sulla questione del controllo degli intermediari, che aveva visto divisi Consob e Bankitalia, l'indirizzo emerso è di stabilire il principio del controllo per finalità e non per soggetti. A Bankitalia spetterebbe quindi il controllo sui flussi, a Consob quello sulla trasparenza. Per restare in ambito Consob, domani si riunirà il consiglio del Ced Borsa per stabilire la risposta da dare alla Commissione, dopo la richiesta di informazioni sugli scambi dei titoli Sip, Stet e Italcable. La risposta, come è stato anticipato, sarà molto probabilmente negativa. Resta il fatto che la Consob, sollecitata a indagare, continua la sua ispezione presso gli studi professionali. Come si ricorderà, nelle ultime settimane si erano susseguite indiscrezioni sui rapporti di' concambio delle società interessate alla Superstet, perizia alla quale lavoravano quattro professionisti, tra cui il presidente della Borsa di Milano, Ettore Fumagalli. n mercato e stato piuttosto nervoso: prevalenti le flessioni tra gli assicurativi, tra cui Latina e Milano, Toro, Ras e Unipoi. Ieri il vicepresidente della Lega, Luciano Bernardini, ha confermato che nel corso del 1989 l'Unipol procederà ad un aumento di capitale e alla quotazione in Borsa delle azioni ordinarie. Nel complesso riflessivi i bancari, con arretramenti che hanno interessato parecchi titoli privilegiati e di risparmio. Tra i grandi gruppi, la Fiat ha perso lo 0,5% e poi è scesa fino a 9560 lire, Montedison è slittata fino a 1920 lire, Ferfin ha accusato un ribasso dell'1,5%, Olivetti è finita a quota 9012. Nella pattuglia Iri, continua a perdere punti la Sme, dopo l'annuncio che la società resterà in mani pubbliche, mentre è migliorata del 2,8% Alivar. Il nuovo anno borsistico si inaugura con una matricola e una riammissione. La matricola è la Fata, chi toma al listino è la Unione Manifatture. Quanto ad aumenti di capitale, parte oggi quello della Gim da 50 a 57 miliardi mediante emissione di ordinarie al prezzo di 3000 lire, di cui mille di sovrapprezzo, offerte in ragione di una azione nuova ogni dieci azioni o obbligazioni convertibili possedute. Sempre oggi, è al via anche l'aur..ento della Europa Metalli, anch'essa appartenente al gruppo Orlando: una azione o un'obbligazione illa pari ogni due azioni possedute per una cifra totale di 110 miliardi. Valeria Sacchi CHI E CRESCIUTO DI PIÙ (in miliardi di lire) AGNELLI 40.000 -1 30.000 20.000-4 10.000 A FERRUZZI Capitalizzazione al 2-1-87 Capitalizzazione al 2-12-88 DE BENEDETTI PESENTI I PIRELLI 1 ! ENI

Persone citate: De Benedetti, Ettore Fumagalli, Luciano Bernardini

Luoghi citati: Europa Metalli, Latina, Milano, Ras, Roma, Unipoi