Anno record per Dow Chemical
Anno record per Dow Chemical Il colosso chimico Usa avrà profitti pari a 16 miliardi di dollari Anno record per Dow Chemical FINANCIAL TIMES Una crescita moderata ma stabile, una preferenza per l'evoluzione piuttosto che per gli improvvisi cambi strutturali. Sono questi i fattori che hanno garantito alla Dow Chemical una solida posizione nell'industria chimica Usa. Sebbene non sia assolutamente contraria ad espandersi in nuove aree la Dow decise alla metà degli Anni 80 di restare nel settore della chimica di consumo che molti dei suoi concorrenti stavano invece abbandonando. E' stata una decisione che sembra aver dato ottimi frutti. n gruppo, avviato verso profitti record (si parla di 16 miliardi di dollari quest'anno), ha tratto enormi benefici dal rialzo della domanda di molti prodotti sintetici. La Dow sta anche facendo registrare buoni risultati in alcune delle nuove aree ad aita intensità di ricerca (farmaceutica e ingegneria plastica). Secondo gli analisti il sue- cesso del gruppo chimico è dovuto all'equilibrio raggiunto nella sua produzione, che include materie plastiche, come il polietilene, e prodotti inorganici di base, come la clorina e la soda caustica. Altri grandi produttori chimici Usa come Du Pont e Monsanto hanno venduto o chiuso i loro impianti di chimica di consumo a causa di una crisi da sovrapproduzione e della conseguente diminuzione dei profitti. Alla fine la decisione della Dow è risultata giusta, 1 suoi impianti di chimica di consumo contribuiscono in modo cospicuo ad un reddito netto che quest'anno sarà di 2,4 miliardi di dollari, circa il doppio della cifra realizzata nell'87 che a sua volta era superiore del 70^ ai profitti dell'anno precedente. La Dow, comunque, non ha esitato a lanciarsi nelle aree più nuove della chimica, ma lo ha fatto con molta più calma dei suoi concorrenti. "Preferiamo un approccio evoluzionario». dice Joe Tempie, un vicepresidente della Dow che è anche amministratore delegato della Merrel Dow, la divisione farmaceutica del gruppo. La società, che ha la sua base a Midland, nel Michigan, divide l'attività grosso modo in parti uguali tra le aree ad alta intensità di ricerca ed i prodotti di largo consumo. Pocq meno della metà delle vendite totali sono negli Usa ed un terzo in Europa. Sebbene alcuni analisti abbiano dubbi su quanto il settore della chimica di consumo, che hai. notoriamente un andamento ciclico, potrebbe resistere nel caso di una crisi economica nel prossimo futuro, la Dow è abbastanza ottimista. Sta programmando un notevole aumento dei suoi investimenti, che l'anno prossimo dovrebbero raggiungere 1,6 miliardi di dollari rispetto ad 1,25 miliardi di quest'anno. Circa il 60% di questa cifra sarà speso per i prodotti di consumo, e un un quarto nella costruzione di nuovi impianti; il resto nell'ampliamento e nel miglioramento di nuove fabbriche. Un capitolo a parte merita la Merrel Dow, l'azienda farmaceutica acquistata dal gruppo nel 1980 per 260 milioni di dollari: nell'87 ha realizzato vendite per 1,1 miliardi di dollari che dovrebbero aumentare del 20% il prossimo anno. La maggior parte della crescita è dovuta allo straordinario successo del Seldane, un antiallergico che da solo ha fatto incassare quest'anno al gruppo 350 milioni di dollari. Ma allo stesso tempo continuano le spese perla ricerca e lo sviluppo: gli investimenti previsti per il prossimo anno sono di 190 milioni di dollari. Peter Marsh
Persone citate: Joe Tempie, Monsanto, Peter Marsh, Pont
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