Svizzera, per i narcodollari la Kopp costretta a dimettersi

Svizzera, per i narcodollari la Kopp costretta a dimettersi Il ministro della Giustizia, prima donna nel governo Svizzera, per i narcodollari la Kopp costretta a dimettersi Accusata di aver rivelato al marito una inchiesta su una sua società NOSTRO SERVIZIO GINEVRA — Dopo le rivelazioni sullo scandalo della -Liban connection» in cui è coinvolto il marito, il ministro della Giustizia Elisabeth Kopp ha annunciato che si dimetterà: appena cinque giorni fa era stata eletta alla vicepresidenza della Confederazione. Per il ministro zurighese è la fine di una brillante carriera politica culminata il 2 ottobre 1984 con la elezione, prima donna a entrare in seno alla compagine di governo elvetica, a consigliere federale. Dietro a questo terremoto politico, c'è uno scandalo che ha profondamente scosso l'opinione pubblica e il mondo politico della Confederazione e in cui è coinvolto il marno della Kopp. un avvocato vicepresidente di una società sotto inchiesta perriciclicaggio di denaro proveniente rial traffico degli stupefacenti. Un quotidiano aveva rivelato che Hans Kopp si era dimesso dal consiglio di amministrazione della -Shakarchi Trading- il 27 ottobre scorso in seguito ad una fuga di informazioni dal dipartimento federale di giustizia e polizia. Elisabeth Kopp aveva poi ammesso di avere informato il manto sul presunto coinvolgimento della società nel traffico dei narcodollari. Fino ali ultimo, in un'intervista concessa alle tre reti televisive. Elisabeth Kopp aveva dichiarato che non intendeva dimettersi, respingendo qualsiasi accusa di aver sfruttato la sua carica per interessi personali. La Kopp si era difesa sostenendo di non avere fornito al marito alcuna informazione ufficiale, ma solo voci raccolte da una sua collaboratrice. Ma il -Koppgate- aveva assunto ormai proporzioni troppo vaste la stampa elvetica ne chiedeva, direttamente o indirettamente, le dimissioni. • Anche se le informazioni trasmesse al marito non erano ufficiali, resta il fatto che Elisabeth Kopp ne e venuta a conoscenza a causa della sua funzione e che ha dunque confuse la stessa con la sua vita privata- commentava il quotidiano Berner Zeitunq in sintonia con gli editoriali degli altri giornali. Nella breve dichiarazioneletta davanti ai giornalisti convocati d'urgenza a palazzo federale ieri mattina, la Kopp ha affermato: - Un breve colloquio telefonico ha assunto in questi giorni una importanza smisurata. Ripeto che in quel momento v.on possedevo o ho usato alcun documento o informazione del mia dipartimento. Non ho nulla da rimproverarmi. ne moralmente, ne legalmente-. -Oggi come sempre — ha aggiunto — assumo la posizione e i compiti affidatimi. Questo atteggiamento mi induce a trarne le conseguenze politiche: cioè le dimissioni». La voce de! ministro si e incrinata quando ha parlato dei sospetti che gravano sulla sua famig':; e. ora, sulla sua persona. Questi sospetti e queste insinuazioni hanno raggiunto dimensioni insopportabili e in parte assurde, ha dichiarato, da non meritare risposta In accordo con i vertici dèi suo partito, le dimissioni sono state fissate ufficialmente per la fine di febbraio. Sino ad allora, il ministro della Giustizia ricoprirà anche la carica di vicepresidente della Conlederazinne. Alla sua successione dovrebbe essere designato Arnold Knller. attualmente alla testa dei Dipartimento militare federale. Nelle prime reazioni si nota un senso di sollievo. La decisione di rassegnare le dimissioni è un innegabile atto di coraggio: l'ammissione di aver informato il manto aveva infetto un colpo troppo grave alla credibilità di Elisabeth Kopp, se fosse rimasta al suo posto c'era il rischio di una lunga crisi politica al vertice della Confederazione. Nicoletta Locarnini

Luoghi citati: Ginevra