L'acquisto Nabisco è costato 500 miliardi in commissioni

L'acquisto Nabisco è costato 500 miliardi in commissioni Scalate a Wall Street: il trionfo della finanza-spettacolo L'acquisto Nabisco è costato 500 miliardi in commissioni Gli intermediari hanno realizzato guadagni favolosi - E adesso assalto alla Texaco NEW YORK — Svanito l'effetto Gorbaclov, Wall Street s'interroga di nuovo sulla partita affascinante delle scalate. E le ragioni dell'attenzione sono almeno due: la cifra astronomica, circa 500 miliardi di lire, pagata in commissioni per la scalata Nabisco; la tensione in vista di un nuovo episodio della lotta per il controllo della Texaco, con un nuovo attacco da parte dell'indomabile Karl Icahn. In realtà l'impressione è che il mondo del business americano sia ormai sottoposto a ferree regole da parte di una società spettacolo: e la conferma viene dal Wall Street Journal che dedica l'articolo di apertura a una bionda rampante di 35 anni, stile Candice Bergen: Linda Robinson, responsabile, superpagata, delle relazioni esterne della Kohlberg and Kravis (gli scalatori Nabisco) e di Grand Metropolitan (ieri vincitori della partita Pillsbu + ry) oltre che dei personaggi più discussi di Wall Street, tipo il re delle emissioni di titoli ad alto rischio Michael Milken. E la bionda signora, regina di una festa al Metropolitan Museum che ha fatto parlare tutta New York, è al centro della partita: sposata a James Robinson terzo, ispiratore dell'offerta contrapposta agli scalatori assistiti dalla moglie, si è trovata a combattere contro il marito; ora, la Signora in taffetà verde (espressione dei giornali americani) si prepara a combattere la battaglia Texaco. Un ruolo che non spaventa una ex fanciulla cresciuta sotto le ali del partito repub¬ blicano e passata alle lotte di Wall Street dopo un noviziato nell'ufficio stampa elettorale di Reagan. E' lei l'ispiratrice delle grandi manovre sulla carta stampata che hanno accompagnato la partita finanziaria del secolo. Le critiche per la signora in verde non mancano (la concorrenza spara a zero su questa dama che guadagna 300 dollari all'ora e conta amicizie di alto lignaggio) ma i risultati sono, per ora, più che brillanti. La posta in gioco per certi scontri finanziari non è, infatti, da poco: per la battaglia Nabisco i dati parlano di ritomi da favola per gli intermediari finanziari. L'ammontare complessivo, comunicato alla Sec da Kohlberg and Kravis, parla di 386,3 milioni di dollari (circa 500 miliardi di lire) per l'assistenza prestata nell'operazione di scalata, il grosso delle commissioni andrà a quattro società, la Drexel Burnham Lambert (226,9 milioni di dollari), Merrill Lynch (109,4 milioni), la Morgan Stanley e la Wasserstein Perrella (25 milioni ciascuna). Altri 325 milioni di dollari andranno al consorzio di circa 200 banche, capeggiato da Bankers Trust, Chase Manhattan, Citibank e Manufacturers Hanover, per la raccolta di prestiti par 14,5 miliardi di dollari su cui si baserà il finanziamento dell'operazione. La notifica alla Sec, inoltre, rende noto che Drexel e Merrill potrebbero acquistare rispettivamente il 4% e il 2% della Nabisco. Va anche tenuto presente che la stessa Kkr riceverà commissioni per servizi di investment banking resi nel quadro della transazione. Di fronte a certe cifre da favola l'aspetto industriale finisce in secondo piano. Non stupisce che Karl Icahn si attrezzi ad un secondo attacco nei confronti della Texaco o che i suoi ex nemici della Pennzoil adesso siano suoi alleati nella marcia contro il management della compagnia petrolifera, colpevole di lavorare per il rafforzeamento della società contro nuovi colpi di scena. E' l'atmosfera di Wall Street a suggerire certe strategie e certe manovre. Non sono molte le società industriali americane che possono vantare utili tipo quelli della scalata Nabisco. Anche se, a Wall Street, tutto avviene a credito e senza la creazione di vera ricchezza. Le battaglie, comunque, continuano. Ed Icahn, altro grande cliente della bionda Linda è sempre in prima linea. Proprio ieri a Wall Street, ove gli umori sono assai più pacati dopo la fiammata Gorbaciov (e il timore del rialzo dei tasi resta vivo), si è aperto un altro fronte in campo petrolifero. Ieri sulla piazza di New York è cominciata una improvvisa e sospetta ascesa dei titoli della Usx. Sio tratta della terza compagnia petrolifera ameri cana e, dietro gli acquisti, ci sarebbe il solito Icahn che già possiede il 14,5% del capi tale. I compari? Si parla di Kohlberg and Kravis , pronti a dare una mano anche in que sta occasione. r> e> s>

Luoghi citati: New York