Gatt in cerca di mediazione

Gatt in cerca di mediazione La parola d'ordine al vertice di Montreal è: evitare la rottura Gatt in cerca di mediazione Il punto cruciale è l'ostinazione Usa di agganciare ogni trattativa agli accordi sul fronte agricolo - Altre controversie riguardano i servizi e le tecnologie al Terzo Mondo MONTREAL — La parola d'ordine dietro le quinte, sostanzialmente, è -evitare la rottura», alla riunione ministeriale del Gatt, in corso a Montreal, dopo le dichiarazioni di guerra «ufficiali» le trattative sono state affidate a quattro gruppi di lavoro che dovranno trovare una mediazione sul negoziato. •E' una trattativa in bilico — ha detto il ministro per il Commercio estero Renato Ruggiero — in cui può succedere tutto. Ma ho l'impressione che nessuno vaglia veramente rompere. I negoziati saranno sicuramente durissimi. Ma credo che anche gli Stati Uniti, che pure minacciano di abbandonare il negozialo se non vengono compiuti progressi sul fronte agricolo, non abbiano realmente intenzione di rompere-. Fare previsioni, insomma, e difficile. Gli Stati Uniti, che hanno subordinato la liberalizzazione dei prodotti tropicali ai passi avanti che verranno compiuti sul problema agricolo, hanno detto chiaramente che il loro atteggiamento risponde -ad una mosóa tattica». li tentativo è quello di ottenere l'appoggio dei Paesi in via di sviluppo sul progetto di eliminazione totale dei sussidi agricoli. La Cee, e lo ha ribadito in queste ore il responsabile dell'agricoltura Andriessen, continua a ripetere che «è un pretesto» legare l'andamento complessivo del negoziato a questo capitolo. Ufficialmente, dunque, la situazione è di stallo. Il compromesso andrà trovato all'interno del gruppo di lavoro guidato da Ricardo Zerbino, presidente dell'Uruguay round e ministro per il Commercio estero uruguayano. Oggi intanto, sia il presidente della Banca mondiale Conable sia il direttore del Fondo monetario Camdessus hanno sottolineato, nei loro interventi ufficiali, -l'importanza cruciale del negoziato». Qualche spiraglio in realtà si intravede. Tutti danno per esempio per scontato un accordo sul rafforzamento politico del Gatt. I ministri dovrebbero incontrarsi una volta l'anno e al Gatt spetterebbe una funzione di sorveglianza sulle politiche commerciali dei singoli Paesi. Di questo dossier si sta occupando il grupppo di lavoro guidato dal ministro del Commercio estero canadese John Crosby, insieme ai problemi del tessile, della clausola di salvaguardia e della soluzione delle controversie. Si tratta di aspetti, ha chiarito su questo punto il ministro Ruggiero, in cui la discussione è agli inizi. Più complesso, invece, il capitolo dei servizi affidato al gruppo presieduto dal ministro svedese Anita Gradin. Il documento base è pieno di parentesi che indicano la mancanza di accordo sul singoli punti. Proprio per questo gli Stati Uniti hanno presentato una controproposta che non è stata però accettata dai Paesi in via di sviluppo, che chiedono garanzie precise sulla liberalizzazione di questo settore. E veniamo al capitolo della proprietà intellettuale, che insieme a quello dell'agricoltura, rappresenta uno dei temi «più esplosivi», come lo ha definito lo stesso Ruggiero, del negoziato. I Paesi in via di sviluppo continuano a dire no alla chiusura delle «maglie» attraverso le quali riescono ad accedere alle tecnologie. •Una delle ipolesi allo studio — ha detto Ruggiero — è quella di portare entrambi i problemi (proprietà intellettuale e codici di comportamento) all'interno del Gatt». XI ministro Ruggiero ha intanto avanzato una proposta di mediazione al caponegoziatore americano Clayton Yeutter congelamento fino al 1990 delle azioni unilaterali di ritorsione previste dalla sezione 301 dei Trade bill statunitense in cambio di nuove procedure di risoluzione delle controversie in sede Gatt. (Agi!

Luoghi citati: Montreal, Stati Uniti, Uruguay, Usa