Ma Cossiga difende la città eterna

Ma Cossiga difende la città eterna Il Presidente della Repubblica ha scritto la prefazione al volume «Roma capitale» Ma Cossiga difende la città eterna «E' percorsa da mille problemi», però è stata capace «con il suo fascino e la sua vocazione» di dare «continuità e cemento ideale allo Stato unitario» - Un augurio: «Essere all'altezza del suo passato» ROMA — Francesco Cossiga dice che Ron;i e ■una metropoli europcd percorsa da mille problemi-, una città che e stata capace — con -il suo fascino e la sua vocazione- — di dare -continuità e cemento ideale allo Stato unitario nato nella comunità internazionale-. Il Presidente della Repubblica esprime anche un augurio. Vede la capitale come •una città aperta al futuro, che deve essere anche il centro delle cosiddette funzioni terziarie avanzate, comprese la programmazione e la ricerca-. E le assegna un ruolo di rilievo. Data la sua storia e i significati simbolici che il mondo intero le attribuisce, la indica come -una città che deve essere, sempre più, specchio limpido e fedele di un'Italia all'altezza del suo migliore passato, protagonista di un avvenire di pace, civiltà e progresso nell'Europa unita e nel mondo-. Queste parole Cossiga le ha scritte in un'agile prefazione al volume «Roma Capitale- a cura di Lucio Crescenzi, 288 pagine in carta Fabriano appositamente stesa. 180 illustrazioni in bianco e nero che riproducono disegni e stampe antiche custodite in collezioni private e musei, rilegatura in cuoio pregiato, dorso con impressioni in oro zecchino, copertina in cuoio a rilievo — colorata a mano — con lo stemma della città, targa con dedica «ad personam-, 4 mila esemplari, un milione 225 mila lire per ogni copia. L'opera è uno dei gioielli della Editalia, che nella capitale da pochi giorni ha aperto una libreria raffinata ed esclusiva in via dei Prefetti, tra Montecitorio e Palazzo Madama, in un edificio settecentesco. E che vende libri d'arte, da collezione, per bibliofili. L'inaugurazione del locale è stato uno degli avvenimenti cultural-mondani della stagione. La presentazione di -Roma Capitale', invece, è avvenuta in Campidoglio, ieri, nella Sala della Protomoteca, padrini Giulio Andreotti, Giulio Carlo Argan, Giovanni Spadolini. Il volume si apre con un lungo scritto di Vittorio Gorresìo: -Un re al Quirinale». Sono arrivati i Savoia. Roma è diventata la capitale del Regno. Lo scenario della capitale muta, con l'arrivo dei buzzurri — come venivano chiamati i forestieri — e il moltiplicarsi di uffici, rappresentanze diplomatiche, pellegrini e gente d'affari. Il Tevere stravolge la città, con l'alluvione rovinosa del 1870. La vita mondana è tumultuosa. E' «l'inizio dell'avventura di Roma capitale». L'inizio di questa avventura è ricco di suggestioni per il Presidente della Repubblica. Che ripercorre l'ultimo secolo di storia puntando l'occhio, con particolare attenzione, sul momento in cui arrivano i bersaglieri. Il suo punto d'osservazione è il Quirinale. Lo stesso che ha scelto Edmondo De Amicis. autore della descrizione di una scena di quel famoso 26 settembre 1870. Citando questa scena, Cossiga apre la sua prefazione. «/I reggimento giunge in piazza del Quirinale. Lo spettacolo è meraviglioso... Si vede in lontananza la cupola di San Pietro, una gran parte di Roma, Monte Mario, il Tevere... I soldati rimangono attoniti, senza profferir parola, senza neanco accorgersi delle grida e degli applausi che li accompagnano; guardano con la bocca aperta e gli occhi spalancati, come se si fossero affacciati a un mondo nuovo; il silenzio dura per qualche momento; il popolo tace anch'esso come per non turbare la dolcezza di quella contemplazione. A un tratto sorge tra le file una voce altissima: Viva Roma! Tutto il reggimento risponde: Viva Roma!». l.m.

Persone citate: Cossiga, Edmondo De Amicis, Francesco Cossiga, Giovanni Spadolini, Giulio Andreotti, Giulio Carlo Argan, Lucio Crescenzi, Savoia