Belgio-Zaire, tempesta tra amici

Belgio-Zaire, tempesta tra amici Il governo africano accusato di corruzione dai giornali di Bruxelles Belgio-Zaire, tempesta tra amici DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Lo Zaire vuole tranciare ogni rapporto — salvo quelli diplomatici — con un Belgio accusato di lesa maestà. Che tutti i cittadini zairesi stabilitisi a Bruxelles vendano 1 loro beni entro il 31 dicembre, proclama dalla capitale Kinshasa l'agenzia ufficiale Azap; che tutti gli studenti rientrino-al più tardi alla fine dell'anno accademico-. Sono 15 mila i primi, 2 mila 1 secondi: un esodo, potenzialmente. L'ex Congo, con cui il Belgio aveva mantenuto buoni rapporti nonostante i traumatici avvenimenti che portarono nel i960 all'indipendenza di quella colonia, porta alle estreme conseguenze un'indignazione che non è rivolta aì governo di Bruxelles, ma a giornali e parlamentari accusati di avere sollevato dubbi sull'onestà del presidente Mobutu Sese Seko. 'Siamo stufi — afferma l'Azap — di vedere il nostro presidente trascinato nel fango dalla stampa belga-. Il problema, secondo Kinshasa, 'nasce dai tentativi belgi, per più di vent'anni, di accreditare la tesi secondo cui il denaro dei contribuenti, destinato ai cosiddetti poveri dello Zaire, viene manomesso dai leader di questo Paese-. Tutto è cominciato, per ironia della sorte, da un munifico gesto compiuto un mese fa dal primo ministro Martens, durante una visita nell'ex colonia. Forse inebriato dalla calda accoglienza ricevuta, 11 premier belga dichiarò la sua ammirazione per lo Zaire e per Mobutu; ma soprattutto, di propria iniziativa, annunciò che 11 Belgio avrebbe riprogrammato la restituzione da parte di Kinshasa di una parte dei prestiti contratti in passato, un debito complessivo di 1,2 miliardi di dollari. Immediata fu la reazione dei socialisti, che fanno ora parte della coalizione di governo. -E'ridicolo che si diano altri soldi a un dittatore di stile Marcos'. fu uno degli acidi commenti che accolsero l'annuncio. Nella polemica s'inserì la stampa: accusato Mobutu di essere un dittatore e di avere rovinato l'economia dello Zaire, osservò che 'Un Paese indebitato co.-ne il Belgio non può permettersi di sperperare denaro in quel modo'. La risposta da Kinshasa, la scorsa settimana, fu secca. Ogni Paese ha il suo orgoglio, dichiarò il ministro degli Esteri Nguza Karl-I-Bond, che un tempo guidava da Bruxelles l'opposizione in esilio a Mobutu: lo Zaire respinge quindi l'offerta belga di riprogrammare parte del debito. •/ belgi si tengano il loro regalo: pagheremo tutto ciò che dobbiamo-, aggiunse il ministro. Non solo: lo Zaire avrebbe sospeso tutti i legami di collaborazione con Bruxelles -se non sarà sospesa la perfida campagna contro Mobutu-. Evidentemente le successive reazioni dei politici e della stampa belga non sono piaciute al presidente zairese, abituato forse a un entourage più imbavagliato. Ecco quindi, domenica, il clamoroso annuncio da Kinshasa. •Lo Zaire — ha osservato Martens — non rimprovera nulla al governo, ma si sente oltraggiate dai commenti di stampa-. f. gal.

Persone citate: Martens, Nguza Karl-i-bond