Harvard licenzia lo psichiatra che copia

Harvard licenzia lo psichiatra che copia Innocentisti e colpevolisti in Usa dopo lo scandalo del celebre studioso Shevert Frazier Harvard licenzia lo psichiatra che copia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Lo scandalo è forse il più grave e senz'altro il più clamoroso che abbia mai colpito il mondo accademico Usa, in particolare quello medico. Uno dei più celebri psichiatri americani, Shevert Frazier, di 67 anni, già direttore dell'Istituto nazionale di salute mentale — uno studioso che ha all'attivo diverse pubblicazioni — è stato costretto a dimettersi, cioè è stato in pratica cacciato dalla grande università di Harvard sotto l'accusa di plagio. Uno studente universitario, Paul Scatena di Rochester, un italo-americano, ha scoperto che quattro articoli pubblicati dal dottor Frazier negli Anni 60 e 70 erano in parte copiati da saggi precedenti di altri studiosi. Dopo un'approfondita inchiesta, Harvard ha chiesto le dimissioni o, meglio, ha deciso l'espulsione dello psichiatra. Le dimissioni di Frazier, considerato uno dei padri della psichiatrìa moderna americana, hanno spaccato in due il mondo accademico e scientifico. Il plagio sembra un peccato ricorrente nella società americana: l'anno scorso il senatore democratico Biden dovette rinunciare a candidarsi alla presidenza perché reo di plagio; con la stessa accusa capita che studenti siano cacciati dai colleges o privati della laurea. Ma riesce traumatico agli, americani che si sia macchiato di plagio un uomo assurto a simbolo di integrità, con un curriculum eccezionale. Travolto dallo scandalo, il dottor Frazier — che ha allevato ottimamente una numerosa famiglia e che è stato il modello delle ultime generazioni di psichiatri — ha cercato rifugio in una località segreta. Ma dalla sua scomparsa, una settimana fa, le polemiche — anziché diminuire — aumentano, e ieri il New York Times ha rivelato l'esistenza di una profonda spaccatura tra innocentisti e colpevolisti. I primi sostengono che sarebbe stata sufficiente una mozione di biasimo contro l'illustre studioso: gli articoli in questione — sostengono — erano generici, riguardavano la meccanica del dolore, non enunciavano nuove teorie, né volevano essere testi ufficiali. I secondi ribattono che non si possono usare due pesi e due misure, e che — se gli studenti vengono pesantemente penalizzati per plagio—a maggior ragione lo devono essere i docenti. Capofila degli innocentisti è Alan Stone, già presidente dell'Associazione psichiatrica americana, anch'egli docente ad Harvard, che ha inviato una nota di protesta al Consiglio d'amministrazione dell'università. -Forse Harvard ha sacrificalo la reputazione di Frazier per salvare la propria», ha detto, «/n passato aveva lasciato correre troppi scandali, e adesso si è sentita nella necessità, di dare un esempio: ma ha scelto la persona sbagliata-. n capofila dei colpevolisti, il preside della facoltà di Medicina di Harvard, Daniel Tosteson ha risposto: 'Abbiamo cercato di essere imparziali' siamo sicuri che se ci fossimo mostrati clementi sarebbero scoppiate altrettante polemiche'. Né innocentisti né colpevolisti comunque hanno saputo spiegare per quale motivo il dottor Frazier abbia commesso il plagio: con un gioco di parole, una televisione ha detto che forse è uno dei casi psichiatrici più inspiegabili che si ricordino, e.c.

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