Più alle terme che al ministero di Andrea Di Robilant

Più alle terme che al ministero L'assenteismo dei pubblici dipendenti costa 40.000 miliardi all'anno Più alle terme che al ministero L'idroterapia è la passione recente degli statali - Alla Difesa gli uomini hanno accumulato 15.520 assenze per maternità - Orari «elastici»: alle Poste si entra tra le 8,45 e le 8,55 e alle 9 c'è già qualcuno che esce - All'Industria ogni impiegata è in malattia per oltre due mesi ogni dodici ROMA — Perché i telefoni ai ministeri squillano invano? Perché i dipendenti pubblici .sono alle tenne. DaUc statistiche della presiden:'.a del Consiglio risulta infatti che le cure idrotermali sono la passione più recente degli statali e causa sempre più diffusa dell'assenteismo neU'aninunistrazione pubblica. Un manipolo di giovani volontari di -Diritti e doveri-, un associazione di area -neo-liberale- coordinata dall'on. Raffaele Costa, e andato a spulciale i registri di Stato per vedere quanto costa al cittadino l'inefficienza della nostra burocrazia. Poi si è sparpaglialo per i ministeri, amiotando le frequenze, gli orari, ìe abitudini di lavoro dei dipendenti. Il risultato di un anno di ricerche è un libro bianco eufemisticamente intitolato /( dottore è fuori slaìiza. Per contratto, il dipendente Maiale e tenuto a lavorare 269 trionii all'anno. Ma le statistiche del periodo l981-'87 nvelauo un indice di assenteismo •ufficiale- (cioè per malattia, maternità, matrimonio, ecc.) del 9'i. ruta 25 giorni di mancaio lavoro. A questo bisogna poi aggiungere l'assenteismo ■nero- che non rientra nelle tallone (-malattie» non conteggiale, permessi speciali, ponti vari) una media di 8 giorni l'anno Ci sono poi i ritardi la mattina, le partenze anticipate a line giornata e le -uscite in lermedie» a ripetizione. Quante costa allo Stato l'assenteismo globale dei dipen denti pubblici? -Ad essere ottimisti la perdila del lavoro è del 4Vi. corrispondente a 40 mila miliardi di lire all'anno, escluso il trallumento pensionistico, che fa salire a 65 mila miliardi bruciali attraverso il non lavoro-. Ogni ministero ha una partipolare • tradizione- assenteista. Le donne negli uffici periferici del ministero dell'Industria, per esempio, sono tutte di salute debole: nel 1987 hanno accumulato una media di 67 giorni di assenze per malattie. Al ministero degli Interni, invece, sembra che stiano tutte per partorire: l'anno scorso il 55^ delle assenze era per maternità. Alla Difesa, poi, c'è un tipo di assenteismo molto particolare: nell'86. gli uomini hanno accumulato 15.520 giorni di assenza per maternità. Matrimonio, studio, motivi di famiglia, sono le altre cause tradizionali dell'assenteismo nella burocrazia italiana Ma è la scusa delle -cure termali-, che oggi diventa sempre più popolare. La legge dice che il dipendente statale può andare alle terme, fuori dai congedi ordinari e dalle ferie annuali, dopo -motivata- prescrizione del medico specialista dell'Usi. Approvata nel 1983, questa normativa ha aperto la strada a un vero esodo di burocrati verso Acqui, Salsomaggiore, Cervia, Battaglia, L'anno scorso, i 268 mila statali censiti sono andati alle terme, complessivamente, per 427 mila giorni lavorativi. -£ ii W'< degli utenti — dice il libro bianco — non solo ha usato appieno i 12 giorni previsti dalla legge, ma ha usufruito anche dei ire giorni concessi per i viaggi dalla residenza allo stabilimento: Le cure termali sono ormai diventate un rito in alcuni ministeri. Ma spesso servono solo da paravento per destinazioni più esotiche, n meccanismo lo ha già spiegato il ministro Amato: -Ci si presenta il primo giorno, si firmano i documenti inaiali e poi si va in Grecia con volo charter. Si ritorna al 14° giorno, si bollano le carte finali e si mette a posto ogni coso». I redattori del libro bianco si sono appostati per alcuni giorni di fila all'entrata di tutti i ministeri per vedere a che ora entravano i dipendenti e a che ora se ne tornavano a casa. Al ministero delle Poste, per esempio, dove l'orario è fissato dalle 8,15 alle 14,15, fi grosso degli impiegati entra tra le 8,45 e le 8.55. Ma alle 9 già cominciano le prime uscite: i numerosi impiegati In ritardo salutano gli altrettanto numerosi impie-gati che escono per il caffé. L'uscita, come abbiamo detto, dovrebbe avvenire non prima delle 14,15. Ecco invece cosa succede: -Dalle 13,30 in poi il deflusso è costante e intenso; alle 13,50 il flusso rallenta. Alle 14 il flusso è concluso: Stessa storia, con ritmi più o meno simili, in tutti i ministeri. E le «uscite intermedie» durante le ore lavorative sono ormai cosi frequenti che l'attività principale degli statali sembra svolgersi non tanto all'interno dei ministeri, quanto all'esterno. Invece di ridurre i ranghi di questo esercito a mezzo servizio, il governo ha recentemente proposto di creare altri 270 mila posti di lavoro. I sindacati hanno chiesto aumenti ancora più cospicui Un direttore generale di rninistero già si mette le mani nei capelli: -Ho 1800 dipendenti; ogni mattina prego perché ne vengano a lavorare solo 500: gli altri 1300 è meglio se restano a casa». Andrea di Robilant

Persone citate: Battaglia, Cervia, Raffaele Costa

Luoghi citati: Acqui, Grecia, Roma