«Capodanno? Ci spiace, tutto esaurito»

«Capodanno? Ci spiace, tutto esaurito» Italiani sempre più all'estero, resta a casa chi non ha comprato in estate le vacanze natalizie «Capodanno? Ci spiace, tutto esaurito» ROMA — Pronto, signorina, vorrei trascorrere qualche giorno a Courmayeur per Capodanno... 'Mi spiace, non c'è più posto-. Pronto, scusi, mi prenota un Natale a Vienna? 'Lei sta scherzando, ritenti il prossimo anno-. Pronto, buongiorno, è possibile un viaggio a Bangkok per le feste natalizie? 'Niente da fare, doveva pensarci a settembre-. Maledette vacanze al computer: 1*88 frantuma gli ultimi sogni del turista non programmato. Natale con ì tuoi e Capodanno pure per chi si sveglia in ritardo, per chi è costretto da motivi di lavoro o di pigrizia a decidere le partenze con 'appena- un mese o due di anticipo. Si telefona alle agenzie di viaggio di mezza Italia e si scopre con amarezza che non si farà parte di quei tre milioni di connazionali che passeranno le feste più belle e care lontani dalle loro città e nemmeno (figuriamoci) di quei 600 mila che andranno all'estero, contro il milione di stranieri attesi da noi. E tutto perché doveva¬ mo pensarci quest'estate. Grama prospettiva e, giurano gli esperti, andrà sempre peggio perché gli italiani che spendono, viaggiano e puntano a mete lontane ed esclusive sono in aumento. Al telefono gentili signorine e tour-operator dal tono professionale snocciolano l'elenco delle città proibite. Enrico Camarco, della «Franco Rosso» di Torino: -Impossibile trovare un letto a Les Deux Alpes, a Courmayeur e Cortina. Niente da fare per Vienna, non c'è più posto in treno. Abbiamo "chiuso" le Maldive agli inizi di settembre, buttato nel cestino persino i dépliant. Trovare un volo per New York sarebbe un miracolo. In Kenya si può andare solo la settimana di Natale, in Nord Africa partendo dopo il 31 dicembre: Patrizia Arcidiacono, della «Visitando il mondo» di Milano: -Mai abbiamo registrato una situazione così drammatica. Per gli Usa non ci sono più "pass", 7ion una poltrona libera sui charter. Sono au¬ mentati i tour-operator ma non le compagnie aeree, cosi, le faccio un esempio, se due anni fa avevamo 100 posti ogni volo, oggi ce ne restano 60. Porte praticamente sbarrate, ed è l'aspetto più clamoroso, per l'Oriente, m'offerta di moda esaurita con le prenotazioni di agosto e settembre. La gente vuole andare lontano, cala il fascino della montagna e delle grandi città europee. E' la novità di Natale e Capodanno-. Regina Karlsson, dell'«Aviatour» di Roma, si sforza di essere ottimista, ma le sue parole confermano che l'era delle vacanze self-service è finita. Chi non vuole fregature deve mettersi nelle mani degli elaboratori e degli yuppies delle agenzie di viaggio. -Noi — dice Regina — abbiamo ancora disponibilità quasi ovunque perché gestiamo "lotti" di vacanza comprati un anno, un anno e mezzo fa. Così ogni tanto riusciamo a soddisfare anche i clienti dell'ultimo minuto. Ma adesso nemmeno i più fortunati possono sperare di fare Capodanno alle Seychelles, alle Mauritius o in un tour dell'Austria. Certo, la grande novità è il boom dell'Oriente, con viaggi tra le 15-20 ore e una spesa fra i due milioni e mezzo e i cinque. Penso che basti questo a spiegare quanto è cambiato il turista italiano medio-. Gli esperti del Censis lo hanno definito il -nuovo mandarino del loisir-, del divertimento e del tempo libero: non fa vacanze lunghe, ma più periodi nell'anno (almeno tre: Natale, maggio, luglio), cerca in un «unicum» il piacere, il riposo, la cultura e la socialità. Agli altri, ai «peones» e ai ritardatari, restano le briciole di queste vacanze natalizie o i •buchi» aperti da chi annulla la prenotazione negli ultimi giorni. Paolo Bina, del)'«Alpitour» di Cuneo «scivola» cosi sull'argomento: 'Bisogna accontentarsi. Marocco, Tunisìa, Costa del Sol...-. Di Regina Karlsson si riesce persino ad immaginare la smorfia annoiata: «Ci sarebbero le Canarie, ma, sa, ci vanno tutti ormai e costa così poco...-. A Milano Patrizia Arcidiacono spulcia i tabulati e estrae un biglietto per Cayo Largo dal 26 dicembre al 2 gennaio, una specie di prova di resistenza: una notte all'Avana e cinque a Cayo Largo per due milioni e 300 mila. Da Torino la «Franco Rosso, offre speranze su Parigi, Londra, Amsterdam e Monaco. La vecchia romantica Europa, ma un po' grigia e melanconica di questi tempi. -Fate presto se volete partire-, minacciano i tour-operator. In alternativa Natale in città o in campagna, la sera davanti alla tv o al cinema: Capodanno nella baita di amici, il brindisi in discoteca, quattro petardi in un cortile sperando almeno di avere neve attorno. Una sicurezza comunque c'è: anche chi resta, e anche con un programma da «poveri... metterà una sua goccia di spesa nel grande business delle feste più attese, circa 6 mila miliardi. Dario (resto-Dina

Persone citate: Cayo, Franco Rosso, Paolo Bina, Patrizia Arcidiacono, Regina Karlsson