Una voce per sognare
Una voce per sognare Fra i trenta ragazzi che al Du Pare cercano un passaporto per Sanremo Una voce per sognare Massimo Ranieri ha 18 anni, fa il muratore. E canta. Canzoni napoletane, naturalmente. Suo padre, Giuseppe, 49 anni, muratore pure lui, lo ha accompagnato ieri sera alla sala danze «Du Pare- di corso Regina Margherita: c'era -Passaporto per Sanremo-, concorso per «nuovi talenti artistici». Anche Giuseppe Ranieri, in gioventù, cantava: -Avrei potuto diventare famoso — confida — ma sa, avevo moglie, due figli. Adesso però c'è questo ragazzo mio, mi dà tante soddisfazioni. L'ho chiamato Massimo perché con un nome cosi diventerà un grande artista». Al «Du Pare» erano una trentina: aspiranti cantanti, indossatrici, attori. «Passaporto per Sanremo è una manifestazione seria», proclama l'organizzatore Flavio Me raglia, 55 anni. E sciorina una lista di artisti -che abbiamo lanciato-. A dire il vero l'unico nome a noi noto è quello di Marcia Sedoc, una delle ragazze del Cacao Meravigliao. Gli altri non ci dicono molto. Ma siamo poco informati. toforrnatissimi, invece, i ragazzi che partecipano — pagando 70 mila lire d'iscrizione — al concorso: i migliori andranno in finale, tre serate al Casinò di Sanremo. Quasi tutti sono veterani dei concorsi «per diventare famosi» che ogni giorno si tengono qua e là per l'Italia. Hanno partecipato, magari vinto, ma famosi non sono diventati. Neanche Giuseppe Siciliano, 19 anni, in arte Beppe De Robertis, elettricista (-faccio anche il disc-jockey-) che canta da quand'era bambino: s'è passato le sale da ballo, 1 provini, i festival. -Nel '78 ho vinto il Cantaquiz con Mike Bongiorno-, dice. Ma la gloria? -Eh, ci vuole fortuna, l'occasione giusta-. Eppure sembrano ottimisti: Osvaldo Musso, 24 anni, racconta per filo e per segno il suo incontro con Bill Wyman, bassista dei Rolling Stones. -S'era parlato di incidere un disco-, butta li, con l'aria di dire -ma non ne valeva la pena-. Ciascuno rievoca contatti con case discografiche, audizioni. Pare che pensino: -Ci siamo quasi-. Cliissà da quanto se lo ripetono. Da tanto, certo. Giovanni Pusceddu, un saldatore disoccupato di 36 anni. Non ha perso l'entusiasmo. E' appena un po' intimidito, forse per lui questa è l'ultima chance di sognare. Intanto, sul palco, Domenico Consomaro, 25 anni, falegname, esegue 11 suo brano. Si fa chiamare Domenico Sacco, spera di sfondare come cantautore: -Vorrei un pubblico che ascolti le mie storie-, mormora. Le prove di «Passaporto per Sanremo- proseguono, gestite con sbrigativa autorità da Meraglia e soci: -Stasera posso fare entrare gratis un amico?-, chiede l'aspirante star Cosetta Foglia, 23 anni, novarese. No, non può. Per ascoltarla, l'amico dovrà pagare le 15 mila lire del biglietto. g. fer. Armate del sorriso, sperando in un futuro sul palcoscenico
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