Dove nascono gli esperti di turismo di Pier Paolo Cervone

Dove nascono gli esperti di turismo Dove nascono gli esperti di turismo NUOVE professioni? Eccole, n turismo mondiale cresce, non conosce crisi e c'è bisogno di gente esperta e qualificata per guidare il fenomeno più vistoso dell'era moderna. Alla fine di questo decennio in giro per il mondo ci saranno mezzo miliardo di turisti con un fatturato annuo di circa 150 miliardi di dollari. Solo in Italia, nei prossimi sette anni, si calcola che l'industria delle vacanze creerà 50 mila posti di lavoro. Saranno tutti cuochi e camerieri? Quelli non mancano, e in Italia sono anche di buon livello, grazie ad Istituti alberghieri (si pensi alla scuola di Stresa) moderni ed efficienti. La caccia è aperta soprattutto per organizzatori di congressi, istruttori nautici, guide speleologiche, animatori e accompagnatori turistici, guide. Ma i più richiesti saranno 1 nuovi manager di alberghi e agenzie di viaggio, gli esperti in pubbliche relazioni e marketing, i sales promoter che all'estero abbondano e nel Bel Paese scarseggiano. Qualcosa si muove, vediamo come e dove. A Torino la Scuola di amministrazione aziendale dell'Università ha organizzato il primo corso di formazione per imprenditori e manager alberghieri. Le lezioni si sono svolte al Gran Hotel Billia di Saint Vincent. Si sono iscritti albergatori e direttori d'albergo che in venti giorni di lezione hanno affrontato materie come organizzazione aziendale e gestione delle risorse umane, food and beverage, room division, immobili e arredi, finanza e controllo, marketing, strategie per l'azienda alberghiera. I docenti erano professori di università italiane e straniere tra cui la Cornell University di Ithaca e la Soclété Suisse des Hoteliers di Losanna. L'iniziativa ha avuto un buon successo e sarà sicuramente ripetuta. Per informazioni: 011635235. A Milano il dipartimento turismo della Scuola superiore del commercio e servizi ha varato il corso biennale di aggiornamento. Si rivolge ad operatori pubblici e privati già in possesso di un diploma di scuola superiore. Tra le materie: economia del turismo, diritto pubblico e privato, statistica ed estetica del turismo, comunicazione globale ed integrata, tecnica dei trasporti, psicologia del turismo, informatica e telematica. Le lezioni sono cominciate il 15 ottobre e si concluderanno il 10 giugno. La sede della scuola è in viale Murillo 17, telefono 02-40305272. Sempre a Milano lo studio 7 A, che opera da 15 anni nel settore servizi turistici, diretto da Elena Onisci, ripete il corso intitolato «Professione accompagnatore turistico», dopo il buon successo ottenuto lo scorso anno. Sei settimane di lezioni (martedì e giovedì dalle 18,30 alle 22,10) e alla fine apprendimento pratico per capire che cosa si deve fare durante le manifestazioni dove sono necessari hostess e interpreti, durante i congressi, agli ospltality desk e negli aeroporti, stazioni, alberghi, n corso s'è iniziato 1*8 novembre e durerà sei settimane. Niente paura, c'è tempo e posto: lo studio 7A organizzerà gli stessi corsi in altre città italiane. Sono, come si vede, iniziative private. Come sono private la «Bocconi» di Milano, che organizza da anni corsi di specializzazione in economia turistica per laureati, e la scuola di Roma guidata dal professor Sessa, presidente dell'Aniest, l'associazione degli esperti scientifici di turismo. Lo Stato, in questo campo, è molto latitante. Dice il professor Sessa: «La carenza di formazione è uguale a cattivi servizi. I cattivi servizi determinano un'immagine negativa del turismo italiano e quindi un calo della domanda. Da qui nasce un blocco degli investimenti In sintesi: la formazione è la condizione dello sviluppo turistico e dell'intera economia nazionale». La Francia, per esemplo, ha ottime scuole di management turistico, mentre in Italia si è ancora alla ricerca di una classe docente. «Negli istituti svizzeri», sostiene Carlo Arcolao, docente incaricato alla Scuola superiore di turismo di Olion-surMontreux, «non puoi avere alle spalle solo una carriera professorale. I docenti sono ex ricercatori, ex direttori di alberghi, di agenzie di viaggio, di compagnie turìstiche. Ecco allora che alla teoria si accompagna la pratica e gli allievi ricevono utili nozioni. L'iniziativa privata, in Italia, sopperisce alla totale assenza in questo campo dello Stato. E le Regioni che fanno? Continuano a sfornare, dalle scuole professionali, camerieri, cuochi, segretari d'albergo. Mancano totalmente i quadri intermedi e non rispondiamo alle esigenze del mercato. Alcune Regioni, per esemplo, non hanno ancora applicato la legge quadro per gli organizzatori dei congressi, un settore in espansione che si continua a trascurare». Un'altra critica che si muove alla scuola italiana — anche ad iniziative lodevoli come quelle di Bologna, Perugia e Rimini—è di aver insistito troppo sugli aspetti giuridici del turismo e poco su quelli economici. Dice il professor Giuseppe Loy Puddu, docente all'università di Cagliari e alla Bocconi, consulente dell'Ufficio internazionale del lavoro delle Nazioni Unite di Ginevra: «Che in Italia ci sia bisogno di scuole che preparino i futuri manager del turismo lo dimostrano i giovani che ogni anno si recano a studiare all'estero e il fatto che la Bocconi sia costretta a respingere decine di iscrizioni. Le scuole italiane producono un esperto che si occupa di problemi generali, macroeconomici, ma non di alberghi, trasporti, animazione dei centri di villeggiatura. E questo, in un Paese come il nostro, francamente è assurdo». Pier Paolo Cervone ££2t«né «• 5 Corso di Formazione: «**•

Persone citate: Billia, Carlo Arcolao, Puddu, Sessa