Dieci stop nella tradizione tedesca Scoprire il Danubio con la neve

Dieci stop nella tradizione tedesca Scoprire il Danubio con la neve Visita a Friburgo, a Tubinga e alle altre piccole città ai bordi della Foresta Nera Dieci stop nella tradizione tedesca Scoprire il Danubio con la neve «D ONAUQUELLE» c'è scritto, «Fonte del Danubio». E conviene credere subito che davvero, da quella polla di verdi e leggere trasparenze, dove si riflettono monetine e foglie morte, sgorga il «grande fiume d'Europa». Meglio credere all'indicazione ufficiale, si diceva, se non si intende scivolare nell'inestricabile e spinosa questione che divide i locali sulla vera origine del fiume. Slamo a Donaueschingen, piccola borgata dal grande casato; silenzioso borgo di celebri fabbricanti di birra. La fonte «ufficiale» si trova su un lato del castello dei principi Fùrstenberg. Sul bordo della vasca circolare, dal fondo della quale si osserva un tenero tumulto di piccoli gorghi con 1 quali s'intrecciano spirali di bollicine, c'è una balaustra su cui domina un gruppo statuario raffigurante la circostante regione della Baar che tiene in braccio il giovanissimo Danubio. Duemilaottocentoquaranta chilometri separano quella statua dal mare, 2840 chilometri verso levante attraverso otto Paesi, un percorso lungo il quale l'Occidente svanisce lentamente e maestosamente. Il grande fiume nasce tra i litigi: diverse località si adoperano a dimostrare con polemico puntiglio che la vera sorgente è tra i loro confini. Al turista converrà quindi credere alla targa ufficiale di Donaueschingen, limitandosi a registrare le controverse stravaganze dei registri locali. Chi invece è determinato ad approfondire troverà in loco eruditi materiali in quantità strabocchevole. Proprio dal Parco dei Fùrstenberg potrà partire un piccolo e prezioso viaggio tra i contrafforti meridionali della Foresta Nera, una zona a portata di week-end. Ci troviamo infatti a circa sei ore d'auto dalle principali città dell'Italia settentrionale. A chi proviene da Torino o da Milano converrà far base a Friburgo (di Brisgovia, da non confondere con la vicina, omonima città svizzera), e di qui ripartire per un tour che potrà toccare un altro delizioso borgo, sede di antichissima università: Tubinga. Tra le due città si stende la Foresta Nera, con la fonte del Danubio, con le rive del giovane Reno (che ha appena lasciato il Lago di Costanza). Tra questi monti, coperti di fitto bosco, solcati da una fitta rete di ottime strade e sentieri (con moltitudini di locande e ristori presi a modello direttamente dal mondo delle fiabe) si sfiorano quasi i due grandi fiumi d'Europa, n primo, il Danubio, si inoltra per oltre 600 chilometri in territorio tedesco colorandosi progressivamente di riflessi austro-ungarici-slavi. li Reno — che può essere incontrato dapprima sul Lago di Costanza, poi ammirato sul confine svizzero alle cascate di Sciaffusa — avanza poi verso Nord. A poche decine di chilometri, su un versante e l'altro della Selva, si stende una delle più fitte concentrazioni di mete turistiche d'Europa. Proviamo ad enumerarne alcune: oltre a Friburgo e a Tubinga (tra le quali troviamo appunto Donaueschingen e—a Hechingen — il magico castello degli Hohenzollem, visita irrinunciabile) citiamo, inoltrandoci nella Foresta, la stazione cli¬ matica di Freudenstadt. Da qui, un poco più a Ovest, attraverso un'agile e comoda strada nel cuore della Schwarzwald si raggiunge il Reno all'altezza del Ponte Europa, appena at- traversato il quale vi aspetta Strasburgo con il suo borgo circondato da canali e — al centro — l'alta, altissima cattedrale gotica mozzafiato, adorna di sculture completamente sbalzate. Non lontano da qui, sempre sul versante francese del Reno, troviamo Colmar — ai piedi dei Vosgi — e Mulhouse, città apprezzate non soltanto per qualità artistico urbanistiche ma per gli interessanti diversivi gastronomici. Altra idea è seguire la «Schwarzwaldhochstrasse» (strada delle cime della Foresta Nera) uno dei primi itinerari stradali messi a punto dall'ente turistico tedesco: 55 chilometri di incomparabili fondali naturali a partire da Freudenstadt, percorso ben noto ai tedeschi per la ricchezza e la varietà delie sistemazioni alberghiere (le pensioni sono molto economiche; per pernottamento e prima colazione si può preventivare una spesa da 35-40 marchi per persona in hotel, e 55-60 marchi al di in appartamento). FRIBURGO — Visita ognitempo: in autunno il clima è ancora mite e la foresta circostante sgargiante di colori; un po' oltre, con i primi rigori del freddo (dal 26 novembre) si apre il lussurreggiante Weihnachtsmarkt, il mercato di Natale. Si ricorda che il Carnevale di Friburgo (Fasnet) è uno dei più animati di tutta la Germania. A quel tempo, i cittadini in costume irrompono nelle strade; memorabile è la scena dei cortei di chiassose figure con maschere di legno che, balzando fuori dal bosco, simulano la cacciata degli spiriti malvagi. D'estate boschi e colline offrono refrigerio e un ricco cartellone di mostre, concerti, festivals. Il tour cittadino può partire dalla Cattedrale (sul portale s'innalza l'elaboiratissima guglia filigranata alta 116 metri e 600 gradini), n portale è un mistico scenario teatrale popolato da diavoli. Nella piazza, pavimentata a pietra, ogni mattina si anima un variopinto mercato (fiori, olio, verdura, wurst, prodotti artigianali). Ai piedi degli edifici che circondano la Mùnsterplatz, la piazza della Cattedrale, caratteristici edifici con ri- sforanti (per la cena consigliabile la Ratskellcr, il ristorante del Municipio; servizio un po' lento, cibi ineccepibili, prezzo giusto, locale caratteristico). Le strade del centro storico — completamente offerte ai pedoni e ai frusciami tram colorati — sono percorse da una chilometrica rete di piccoli canali («Baechle»). Di tanto in tanto, sotto un portico o sull'angolo di un antico palazzo, giovani talenti offrono musica in cambio di spiccioli. Consigliabile la passeggiata nel quartiere Gerberauinsel, compreso tra la Augustinerplatz e il nuovo monastero Adelhauser. Era, al tempo che fu, l'«isola» dei conciatori di pelli, oggi vi si trovano silenziose e piccole stradine attraversate piccoli corsi d'acqua. E' il quartiere delle taverne: si cena a lume di candela e si beve il vino del Baden in graziosi ambientini frequentati da gente poco formale e da studenti. Un cenno all'Università; fondata nel 1457, è una delle più antiche della Germania. Per avere un'idea di quanto conti e pesi l'Ateneo nella vita della città basterà sapere che dei 180 mila abitanti della città 23 mila sono studenti universitari. Da visitare la moderna e bellissima biblioteca universitaria che giganteggia sul Werderring. Delle 14 facoltà, particolarmente insigni sono quella di scienze (all'avanguardia nella ricerca sull'energia solare e negli studi di forestazione), quelle di teologia e di medicina (in quest'ultima si svolgono avanzate ricerche di immunologia). TUBINGA — Dopo tanta foresta, eccola lassù sul suo colle alto sul Neckar, raccolta ai piedi del castello (anno 1078), sede di diversi istituti universitari. Un passeggio tra le sue vie, con le lunghe fughe di case a graticcio alternate da giardinetti, canali e sentieri ciclabili, dà l'impressione di attraversare il paesaggio magico e fasullo di un trenino elettrico. Sosta di rigore nella piazza del Municipio (interamente affrescato), un angolo dove si armonizzano impareggiabilmente equilibri architettonici e decori floreali. Girolamo Mangano ~3 Mannheimp) ^Saarbriicken .... N-i^L GERMANIA Karl! Nancy O KansruheO Stoccarda© Strasburgo! TUBINGA FRANCIA i FRIBURGO MulhouseO^ Basilea O BERNA oZUri9° '^o O Lucerna SVIZZERA a 'Losanna La città di Friburgo ammantata di neve

Persone citate: Girolamo Mangano, Schwarzwald