Protei, vita al rallentatore

Protei, vita al rallentatore Visibili fuori dalle grotte carsiche dopo le grandi piene Protei, vita al rallentatore NEL Carso triestino, in occasione di piene eccezionali dei corsi d'acqua sotterranei, capita che vengano trascinati fuori delle grotte dei «mostriciattoli» bianchicci e incolori: i Protei. Secondo una vecchia credenza popolare, sarebbero i piccoli del drago. Si raccontava infatti che un grosso drago dormendo ostruisse le gallerie sotterranee impedendo il deflusso delle acque e che al suo risveglio queste, lasciate libere, scorressero impetuosamente trascinando con sé ogni cosa, compresi i piccoli del drago. l .In questo.caso la fantasia non è molto lontana dalla realtà'. GU èsseri ohe ^vivono nelle grotte per certi aspetti sono veramente dei mostri: gli adattamenti morfologici adottati per sopravvivere in condizioni-limite hanno trasformato questi animali in autentiche bizzarrie della natura. E' sufficiente entrare in una grotta per comprendere le ragioni ambientali responsabili di tali mutamenti biologici e strutturali. Nel buio silenzioso il tempo sembra trascorrere più lentamente e tutti i cicli vitali sono molto più lenti che all'esterno: in parte per la temperatura relativamente bassa e costante, in parte per la scarsità di nutrimento (i ritmi più veloci richiedono maggiore energia). Oli esseri che vivono nell'ambiente cavernicolo in genere non hanno pigmento in quanto non devono proteggere il loro organismo dai raggi del sole. Solo negli insetti permane un tenue colore gialliccio, proprio della composizione chimica della chitina, la sostanza che costituisce il loro esoscheletro. Altra caratteristica frequente è l'anoft almia: questi animali sono privi di occhi, dato che per muoversi nel- l'oscurità più assoluta la vista è un senso del tutto inutile (gli studiosi considerano questi processi di rinuncia a sensi acquisiti durante l'evoluzione come regressivi). Le rinunce sono comunque compensate da acquisizioni altrettanto fondamentali. Negli insetti, ad esempio, si verifica un notevole allungamento degli arti, delle appendici olfattive e di particolari setole sensorie che consentono di meglio annusare, tastare, esplorare una più vasta area intomo al corpo. In alcune specie estremamente adattate a tale ambiente si verifica addirittura una riduzione del metabolismo corporeo, con un conseguente aumento della durata della vita. Altro fenomeno frequente è la riduzione del numero delle uova per ogni deposizione, fino al caso limite di un solo uovo, molto grande e molto ricco di nutrimento vitellino, dal quale fuoriesce una larva che senza alcun bisogno di nutrimento (è sprovvista di un intestino funzionale) subito si impupa per poi trasformarsi in insetto adulto. pruMsnsn Fra 1 Mammiferi, l'unico groppo che cor/iprènde specie cavernicole è quello dei Chirotteri, comunemente noti come pippistrelli; si tratta degli unici Mammiferi che possono essere considerati dei volatori a pieno titolo, grazie alla presenza di una sottile membrana che va dalle lunghe dita dell'arto anteriore fino alla coda. Questa membrana estremamente sottile consente al corpo di disidratarsi con molta rapidità. Questa è la ragione che li induce a soggiornare in un ambiente costantemente fresco e umido come le grotte, abbandonandole solo nelle afose notti estive per andare a caccia di insetti. Vittorio Monzini Nelle specie più adattate c'è una 0i riduzione del m metabolismo e del numero delle uova e un allungamento della vita

Persone citate: Vittorio Monzini

Luoghi citati: Carso