Fiori appassiti? Colpa dell'etilene

Fiori appassiti? Colpa dell'etilene La degenerazione degli steli recisi Fiori appassiti? Colpa dell'etilene TUTTI 1 fiori, una volta recisi e posti in acqua, vanno incontro a una serie di processi che ne determinano la senescenza e, quindi, la morte. Questo tema è stato dibattuto in un recente congresso intemazionale che si è svolto a Herzlya(Israele). Nella cellula vegetale del fiore separato dalla pianta intervengono cambiamenti profondi. I lipidi della membrana cellulare sono in uno stato fluido, formati da un rapporto ben preciso tra acl'dr'grassi saturi e' Insaturi. Quando, con la sètìe^eerìza, aumentano gli àcidi 'insaturi,' '1 lipidi modificano il loro stato fisico, la membrana si irrigidisce e si spezza causando la fuoriuscita dei soluti e, quindi, la morte della cellula. In questo processo di modificazione dei lipidi si producono dei radicali liberi che danno origine all'etilene, il gas che causa la senescenza. Perciò uno dei metodi per prolungare la vita del fiore è quello di mettere nell'acqua delle sostanze specifiche, ad esempio il 3,4,5 triclorofenolo, capaci di bloccare i radicali liberi. Anche gli eventuali batteri presenti nello stelo possono abbreviare la vita dello stelo, in quanto si sviluppano in acqua e bloccano i vasi legnosi. Quindi è essenziale che i fiori appena raccolti siano posti per qualche ora in una sostanza battericida Infatti i batteri, oltre a effettuare il blocco dello stelo, producono etilene, gas a cui tutti i fiori sono sensibili, alcuni in misura maggiore (garofano, violaciocca, digitale) altri meno (iris, narciso). Un altro fenomeno che si verifica nel fiore reciso è la perdita di peso: la traspirazione aumenta, cioè viene ? persa più acqua di quanta ~ rie viene assorbita. Se, in ve- ■ ce, il fiore viene conservato in una soluzione contenente un battericida, un tampone per mantenere acido il ph dell'acqua (in questo modo è ridotta la produzione di enzimi) e zucchero, il peso dello stelo rimane invariato per un lungo periodo di tempo. Alcuni fiori, ad esempio la gerbera, riescono a conservarsi anche per venti giorni. Se una rosa o un garofano, messi in acqua allo stadio di bocciolo chiuso, non si aprono, si può aggiungere all'acqua una citochinina, ad esempio la benziladenlna. Il fiore si aprirà. Se poi si unisce anche una auxina, si sti¬ mola l'allungamento del petali. Se a una orchidea si tolgono gli organi maschili (come si fa normalmente prima della spedizione) si sviluppa un elevato quantitativo di etilene, che causa una colorazione intensa del labello (un petalo) che cosi diventa rosso. Mettendo una goccia di tiosolfato d'argento questo fenomeno non si produce, perché viene bloccato l'etilene. Da molto tempo si sapeva che il garofano è sensibile all'etilene, oggi è noto che anche alcune varietà di rosa lo sono: in un ambiente pieno di fumo, prodotto dalle sigarette, si nota un arriccia- mento dei petali, che si può evitare con il tiosolfato d'argento. Se il crisantemo viene abbondantemente irrigato poco prima di essere reciso, le foglie restano danneggiate e in breve tempo ingialliscono e seccano. E' stato provato sperimentalmente che 1 mitocondri, gli organi responsabili della respirazione, cambiano struttura: aumenta il contenuto di etilene, scompaiono alcune proteine, diminuiscono gli zuccheri solubili e la membrana perde la permeabilità. Però, irrorando le piante con acido gibberellico, le foglie rimangono verdi più a lungo. C'è un flore, l'Hemerocallis, che dura soltanto un giorno. Se però lo si mette in acqua con una quantità minima di cicloesimide, vive cinque giorni in quanto si ritarda la formazione degli enzimi che demoliscono le proteine. Recentemente si sono scoperti, nel garofano, alcuni geni responsabili della senescenza. Si intravede così la possibilità di manipolare in vitro le cellule in modo da eliminare quelle i cui geni causano la senescenza E' chiaro che la senescenza non potrà mai essere evitata, ma solo ritardata. Elena Accati li. JLuuvi.'it; 0X1 itì ixCjil ji.. taas&iiv avita* c.-tsaaoq ifcfiSv .ili» C-.lVsóft)

Persone citate: Elena Accati

Luoghi citati: Herzlya, Israele