La Cee si gioca tutto sul '93 di Fabio Galvano

La Cee si gioca tutto sul '93 Il vertice di Rodi, tappa decisiva verso l'Europa senza frontiere La Cee si gioca tutto sul '93 I dodici capi di governo parleranno dei rapporti con «altri Paesi» dopo l'avvio del Mercato unico All'ordine del giorno anche il riconoscimento del nuovo Stato palestinese - I crediti all'Urss DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES — Sarà nelle grandi sale a volta di un castello medievale dal nome imponente e ricco di addentellati storici — il Palazzo dei Grandi Maestri dell'Ordine dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme — che i capi di governo dei dodici Paesi Cee daranno vita questa settimana, nell'isola di Rodi, al vertice europeo con cui si avvia a conclusione la presidenza greca di turno. Distrutto da un'esplosione nel 1856 e ricostruito dagli Italiani, che durante l'occupazione dell'isola fra le due guerre ne vollero fare degna residenza per il re o. per Mussolini, il palazzo farà da scenario a un rito che si prevede senza scossoni ma dal quale potrebbe dipendere il futuro del grande sogno comunitario, dell'Europa senza frontiere al traguardo del 1993. Fra venerdì e sabato i Dodici discuteranno anche, nell'ambito della cooperazione politica, importanti temi di stretta attualità internazionale: i rapporti fra Est e Ovest, con un dibattito.che toccherà fra l'altro il controverso tema dei crediti a Mosca e ai suoi satelliti, destinato a sfociare in un documento unitario; ma soprattutto la situazione creatasi nel Medio Oriente dopo la proclamazione unilaterale dello Stato palestinese e le perplessità dei singoli Paesi europei di fronte a un eventuale riconoscimento. Sul piano strettamente comunitario, tuttavia, a dominare la scena di Rodi — per l'Italia verranno il presidente del Consiglio De Mita e il ministro degli Esteri Andreotti — saranno due documenti volti l'uno a fare il punto sulla costruzione del grande Mercato intemo, a metà strada fra l'avvio di quell'ambiziosa operazione e la conclusione prevista entro il '92, l'altro a delineare gli effetti esterni elei Mercato intemo e in particolare a -sfatare lo slogan ingiustificato — come affermano fonti comunitarie — di una fortezza Europa chiusa protezionisticamente ai grandi partner commerciali internazionali». 'Occorre dare assicurazioni», si dice a Bruxelles. -La Cee — hanno precisato i ministri degli Esteri — sarà vi gitante nell'applicazione de gli strumenti di politica commerciale a sua disposizione, ma punterà a rafforzare il sistema degli scambi internazionali». Per quanto riguarda l'Ita¬ lia, i temi di più concreto interesse saranno indubbiamente le conversazioni sul Medio Oriente, già avviate la scorsa settimana dai ministri degli Esteri riuniti a Bruxelles con una cauta apertura alle decisioni del Consiglio nazionale palestinese; e la questione del crediti all'Est, oggetto di polemiche anche in seno alla compàgine di governo e sui quali Delors si è già pronunciato nei giorni scorsi invitando i Dodici a una maggiore armonizzazione per evitare una marcia disordinata nei confronti dell'Urss. Parrebbe invece da escludere che il vertice pòssa anche occuparsi dei problemi legati alla nostra siderurgia e in particolare alla questione deùo stabilimento di Bagnoli: su questo tema sono in corso contatti bilaterali fra il ministro delle Partecipazioni Statali Fracanzani e i partner europei, in vista del dibattito che i ministri dei Dodici affronteranno a Bruxelles il 13 dicembre. A Bruxelles si fa inoltre notare che il vertice, secondo il «nuovo stile» introdotto sei mesi fa ad Han¬ nover, non può essere un'istanza d'appello per le questioni lasciate irrisolte dai ministri competenti. Come a voler spegnere sul nascere qualsiasi aspettativa di clamorosi sviluppi, 11 presidente della Commissione Cee Jacques Delors ha osservato nei giorni scorsi che •non tutti i vertici europei possono essere solenni appuntamenti dell'Europa con se stessa». Egli ha lasciato intendere che il grande tema dell'unione monetaria e della banca centrale europea, così strenuamente contestato dalla signora Thatcher, sarà toccato solo marginalmente: il presidente dell'esecutivo comunitario, infatti, darà indicazioni sui lavori del comitato di studio da lui presieduto, il cui rapporto finale è però destinato al vertice di Madrid nel giugno prossimo. Né è chiaro, in questa vigilia, quale peso potrà avere — nell'economia del vertice — la «carta sociale» che Delors intende presentare e che a suo avviso è indivisibile corollario dell'Europa senza frontiere del '93. Fabio Galvano

Persone citate: Andreotti, De Mita, Delors, Fracanzani, Jacques Delors, Mussolini, Thatcher