Tre banditi sequestrano la famiglia di un orefice Minacciato è costretto ad aprire la cassaforte

Tre banditi sequestrano la famiglia di un orefice Minacciato è costretto ad aprire la cassaforte Tre banditi sequestrano la famiglia di un orefice Minacciato è costretto ad aprire la cassaforte Vittima un commerciante di Gassino - Bloccato mentre rincasava è stato tenuto in ostaggio con moglie, figli ed un loro amichetto, per quasi due ore - Spariti gioielli e orologi per 50 milioni - Unico indizio per i carabinieri: l'accento calabrese dei rapinatori Unico indizio l'accento calabrese. La rapina sabato sera: un orefice di Gassino è aggredito da una banda di malviventi che tiene per un'ora in ostaggio la moglie, due figli ed un loro amichetto. I carabinieri della compagnia di Chivasso e del Nucleo operativo di Torino devono rispondere a parecchi interrogativi. Innanzitutto scoprire perchè una banda in apparenza ben organizzata ha scelto come obiettivo un modesto commerciante di preziosi. Se lo chiede anche Antonio Baratti, 42 anni, sulla porta del suo decoroso appartamento all'ultimo plano di un condominio di strada Circonvallazione 6: 'Non me lo sarei mai aspettato. La rapinetta sì, è già successo, ed ho persino messo in fuga i banditi. Il furto anche, come una volta quando hanno provato a forare la vetrina con la lancia termica. Ma un sequestro in grande stile per impossessarsi di preziosi per una cinquantina di milioni è proprio fuori dal mondo-. Incomprensibili sono anche altri aspetti della rapina. -Erano le 19,40 e stavo tornando a casa. Parcheggio la mia Duna, scendo, e mi trovo davanti due persone: una ha un passamontagna calato sugli occhi, l'altra una maschera di Carnevale. Ho pensato volessero l'incasso, invece no. Mi mostrano le pistole e mi dicono di salire sull'auto, una Bmw. Poi mi incappucciano e cominciano a girare per la collina'. Mezz'ora dopo l'auto è di nuovo a Gassino: 'Arrivati sotto casa mi fanno scendere. Apro portoncino e porta d'ingresso: i delinquenti entrano con me. Immobilizzano mia moglie, i miei due figli ed un loro amico che avevamo incontrato sulle scale-. Silvana Novello, 34 anni, Diego e Sergio Baratti, 14 ed 11 anni, Vincenzo Geraci, 17 anni, vengono legati ed imbavagliati con nastro adesivo. Poi l'orefice esce di nuovo scortato da due malviventi (il terzo rimane nell'appartamento con gli ostaggi): 'Siamo andati nel negozio, in corso Italia, e quei due si so, no fatti aprire la cassaforte, arraffando tutto il possibile, persino orologi di modesto valore-. Infine l'uomo viene rinchiuso nel negozio e immobilizzato con il filo del telefono strappato. I due malviventi vanno a raccogliere il complice e spariscono, forse verso Torino. Dopo dieci minuti Antonio Baratti richiama l'attenzione dei passanti e scatta l'allarme. L'oreficeria di Antonio Baratti (nel riquadro), presa d'assalto dai rapinatori a Gassino

Persone citate: Antonio Baratti, Gassino, Sergio Baratti, Silvana Novello, Vincenzo Geraci

Luoghi citati: Chivasso, Torino