Ormoni della crescila a bambini danesi

Ormoni della crescila a bambini danesi Aumenta il numero di genitori che vogliono aiutare i figli a crescere alti e robusti Ormoni della crescila a bambini danesi COPENAGHEN — A molti bambini danesi vengono somministrati ormoni della crescita, anche se il loro corpo 11 produce in quantità normale. Sì tratta di bambini — ha spiegato il primario Niels Erik Skakkebaek a Politiken — che altrimenti resterebbero di piccola statura e avrebbero quindi difficoltà a guidare un'auto o a trovare lavoro. Nell'ospedale di Hvidovre è in corso un esperimento in cui venticinque bambini ricevono una dose di ormoni che si aggiunge a quella che producono normalmente. «La domanda da porsi non è se sia legale o meno somministrare ormoni a chi già è in grado di produrli, perché abbiamo già casi del genere, autorizzati dal ministero della Sanità. Si tratta invece di determinare—e in questo è un problema etico — quali sono i limiti da rispettare», ha spie¬ gato il professor Skakkebaek al quotidiano. In altre parole si tratta, come ha detto il presidente del «Consiglio etico», signora Else Marie Sejer Larsen, di discutere il concetto di normalità rispetto all'altezza dell'uomo. Il dibattito sugli ormoni (che ironicamente si aggiunge ora a quello relativo alla carne bovina) è diventato di attualità in Danimarca perché cresce il numero dei genitori che si rivolgono ai medici quando ritengono che i loro figli non diventeranno alti e robusti come gli altri. Nello stesso Parlamento danese ci sono state reazioni: il deputato conservatore, Karen H. Jensen, ha dichiarato: «E' opinabile un tale trattamento ai bambini, solo perché i genitori, per vanità, lo desiderano». Dal 1970 sono stati 250-300 i bambini che sono stati sottoposti a trattamenti con ormoni della crescita, informa Politiken. Il costo è di circa 20 milioni l'anno per bambino. L'altezza media degli scandinavi è notoriamente superiore a quella del popoli latini. Ciò ha svariati effetti non solo in campo sociale (amore, successo, eccetera), ma anche nel settore dell'abbigliamento, dove il «48» è già considerato una taglia piccola. Soprabiti che non siano troppo larghi per un italiano di media statura e un po' magro, se ne trovano raramente, perché i commercianti temono di ritrovarseli invenduti a fine stagione. In un mercato piccolo, dove l'offerta è modesta e il gusto è standard, anche il consumatore è costretto ad essere conforme alla media, magari con l'aiuto di ormoni o del body-building. (Ansa)

Persone citate: Else Marie Sejer Larsen, Karen H. Jensen, Niels Erik Skakkebaek

Luoghi citati: Copenaghen, Danimarca