Genscher va in Iran a caccia di contratti di Alfredo Venturi

Genscher va in Iran a caccia di contratti Genscher va in Iran a caccia di contratti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Hans-Dietrich Genscher parte oggi per Teheran: nella capitale della Repubblica islamica d'Iran il ministro degli Esteri tedesco parlerà di pace, di affari e di ostaggi 'Con questa visita-di tré giomiracouratamentejprer parata, culmina la tenace tessitura diplomatica di Genscher, che ha conservato alla Repubblica Federale una posizione di assoluta neutralità durante la guerra del Golfo, garantendole oggi, nello Stato degli ayatollah, un ruolo di interlocutore privilegiato. Senza che Bonn abbia trascurato per questo l'altra parte del lungo conflitto: alcuni giorni fa Genscher ha avuto qui, nella sua capitale, un colloquio con Tana Mahrouf, vicepresidente iracheno. H tema della pace è ovviamente al centro della missione. Secondo quanto si fa sapere al ministero federale degli Esteri, i tedeschi intendono sostenere gli sforzi del segretario generale dell'Orni per il rafforzamento delle misure destinate a mantenere il cessate il fuoco. Di questo Genscher aveva già parlato con Mahrouf, ciò che gli consente un efficace confronto di posizioni fra le parti. Il ministro tedesco vedrà due volte 11 suo collega iraniano Ali Akbar Velayati poi sarà ricevuto da Hachemi Rafsanjani, presidente del Parlamento, dal primo ministre Hussein Mussawi e dal capo dello Stato Ali Khamenei Accompagna Genscher una delegazione di una trentina di persone, che rappresentano al più alto livello il mondo dell'economia tedesca, il discorso .economico è infatti essenziale in questa visita;'è* la Germania non fa mistero del suo desiderio di contribuire attivamente alla ricostruzione del Paese devastato dal lunghi anni di guerra: riprendendo così una tradizione di attivi contatti commerciali e industriali fra i due Paesi. Si dice a Bonn, tuttavia, che non si devono attendere grossi risultati a breve scadenza: la dirigenza iraniana sarebbe infatti divisa sull'ordine delle priorità, e sulla strategia creditizia. Altra questione cruciale che sarà trattata, quella degli ostaggi occidentali in Libano. Dopo la liberazione due mesi fa di Rudolf Cordes, non ci sono più cittadini tedeschi prigionieri delle bande sciite di Beirut: ma ci sono tuttora quindici ostaggi provenienti da vari Paesi occidentali. Sollecitato dagli interessati, Genscher ha più volte ribadito agli alleati la propria intenzione di utilizzare i buoni rapporti con Teheran, cosi come con Damasco, per influire positivamente sul destino dei prigionieri. Iran e Siria sono infatti le due sole potenze in grado di esercitare pressioni su vari gruppi armati che imperversano in Libano, Alfredo Venturi

Persone citate: Ali Akbar Velayati, Ali Khamenei, Hachemi Rafsanjani, Hussein Mussawi, Rudolf Cordes, Tana Mahrouf