Gli Usa respingono Arafat

Gli Usa respingono Arafat Negato il visto per partecipare alla seduta dell'Orni sulla Palestina Gli Usa respingono Arafat Shultz: abbiamo le prove che l'Olp ha compiuto atti terrorìstici e quindi il suo capo ne è complice - Il leader palestinese minaccia di chiedere il trasferimento della discussione a Ginevra DAL NOSTRO CORRISPONDÈNTE WASHINGTON — Gli Stati Uniti hanno rifiutato il visto ad Arafat, precludendogli ogni possibilità di partecipare al dibattito in programma all'Onu sulla Palestina. Dopo lunghe consultazioni telefoniche col presidente Reagan in vacanza in California e col vicepresidente Bush in vacanza nel Maine, il segretario di Stato americano Shultz ha giustificato la sua decisione in un duro comunicato di due pagine. «lì governo statunitense — si afferma tra l'altro nel comunicato — dispone di prove convincenti che elementi deU'Olp hanno compiuto atti di terrorismo contro americani'. "Come leader dell'organizzazione palestinese — prosegue il documento — Arafat è al corrente, consente e appoggia tali atti enee quindi complice». Shultz ha aggiunto che gli Stati Uniti sono tenuti da un accordo con le Na¬ zioni Unite a concedere il visto a chiunque «tranne nei casi in cui sia minacciata la sicurezza nazionale» e questo appunto si verificherebbe per Arafat. L'Onu sperava che gli Stati Uniti concedessero ad Arafat un visto di poche ore, il tempo di sbarcare all'aeroporto, tenere un discorso all'Assemblea Generale e ripartire. Ma nel suo comunicato Shultz ha sottolineato che l'Olp, che ha la qualifica di osservatore al Palazzo di vetro, ha potuto e potrà esporre il proprio punto di vista alle Nazioni Unite attraverso altri esponenti «periodicamente forniti di visto». Per il capo della diplomazia americana, che il 7 dicembre concluderà proprio a New York il suo mandato con l'ultimo, breve vertice tra Reagan e Gorbaciov a cui parteciperà anche Bush, non . è stata una decisione facile. Shultz ha subito forti e oppo¬ ste pressioni. Un gruppo di 51 senatori, più della metà del totale, e le lobbies ebraiche lo hanno esortato per iscritto a rifiutare 11 visto ad Arafat. Un gruppo di leaders arabi, capeggiati dal re saudita Fahd, lo ha invitato non soltanto di ammettere il capo deU'Olp negli Usa, ma anche a fissare un contatto con la sua delegazione per chiarire 1 punti fondamentali del proclama di Algeri In base a una legge del '75 il governo americano non può negoziare direttamente con l'Olp finché non abbia, «in maniera inequivocabile: riconosciuto Israele e rinunciato al terrorismo. Ma in teoria può tenere un incontro isolato a fini conoscitivi. Secondo uno dei suoi consiglieri, nel prendere la sua decisione Shultz ha dovuto vagliare una serie di fattori opposti. A favore del si ad Arafat giocavano le visite | precedenti da lui compiuta resistenze americane. D leader dell'Olp aveva protestato contro 11 ritardo di Shultz, minacciando di chiedere il trasferimento del dibattito sulla Palestina a Ginevra In modo di evitare «ricatti di Israele o di altri Paesi». Arafat che è impegnato in una serie di visite nelle capitali arabe, ha sostenuto che il proclama di Algeri soddisfa a tutte le condizioni per la pace in Medio Oriente poste dal segretario di Stato «L'America ha perso un'opportunità d'oro», ha commentato a Tunisi il portavoce dell'Olp, Ahmed Abdulrahman: «Il rifiuto opposto alla richiesta di visto costituisce una inadempienza degli obblighi americani verso le Nazioni Unite». La decisione di Washington, ha aggiunto, non è altro che un «pretesto per coprire la pressione del governo israeliano e della lobby ebraica». Ennio Caretto all'Onu, l'ultima nel '74, sotto la presidenza Ford; i moniti delle Nazioni Unite secondo cui 1 torbidi in Cisgiordania e Gaza rischiano di destabilizzare l'intero Mediò Oriente; l'opportunità di tenere la porta aperta al dialogo con 1 palestinesi, dopo aver respinto le offerte di apertura di Algeri, e di rafforzare la posizione dei Paesi arabi moderati. A favore del no giocavano l'opportunità di non irritare Israele nel momento politicamente più delicato per il governo di Gerusalemme; il desiderio di non consentire ad Arafat di invocare l'insediamento all'Onu di una rappresentanza dello Stato palestinese mentre l'Olp dispone per ora dello status di osservatore. Da parte sua Arafat aveva insistito per un visto pur limitato a giovedì o venerdì prossimi nella certezza che la mediazione di Mubarak e di re Fahd avrebbero vinto le