Craxi: il psdi diventerà psi

Craxi: il psdi diventerà psi Il segretario socialista commenta la situazione politica Craxi: il psdi diventerà psi «Il suo destino è i! ricongiungimento con il partito socialista, che deve operarsi rapidamente» ■ Droga: prenderemo nuove iniziative - Il voto palese: un beneficio per la Finanziaria dalla redazione romana ROMA — □ destino del psdi è quello di 'ricongiungersi con il psi, c rapidamente-. Con questa affermazione, Craxi ha riaperto 11 capitolo scottante del futuro dei «cugini» socialdemocratici. E ovviamente ha offerto lo spunto per repliche vivaci; •/! riformismo di Craxi ha la sola caratteristica della prevaricazione e della pesante interferenza nella vita interna del psdù, ha dichiarato Lamberto Mancini, il più pronto tra i socialdemocratici a contestare il leader socialista con una nota d'agenzia. Craxi ha fatto la sua affermazione durante la conferenza stampa indetta ieri in via del Corso per fare il punto sulle ultime vicende postiche: una specie di diario commentato sugli argomenti più disparati, dalla Finanziaria alla lotta alla droga. E ha risposto alle domande dei giornalisti anche queste molto varie. Una riguardava i rapporti tra psi e psdi. Craxi ha detto: -La situazione del psdi, nella sua confusione, mi sembra più chiara e definita. E' un partito che ha ai traversato momenti difficili e tuttavia mantiene ancora una sua rappresentanza parlamentare. C'è sul tavolo il problema del futuro di questo partito. Ritengo che non possa esserci un destino diverso da quello del ricongiungimento con il psi, che deve operarsi rapidamente. Sono problemi politici che non possono essere affrontati a colpi di denunce ai probiviri e sulla base di polemiche pretestuose o ingannevoli- questo è un problema che porremo con chiarezza sia al congresso del psdi che al congresso del psi. E' un problema che va affrontato e risolto'. Che il segretario del psi si aspetti la confluenza in qualche forma del psdi non è un mistero né una novità. Del resto la realtà in un certo senso gli dà ragione, perché la cronaca politica registra con una certa frequenza «passaggi», a volte consistenti, di socialdemocratici al partito socialista, con contomo di polemiche e reprimende da parte della vecchia casa politica. La battuta di Craxi sulle denunce ai probiviri, che non risolvono il problema politico, deve essere suonata particolarmente irritante per chi subisce queste «fughe». E questo spiega forse la veemenza delle repliche. •Ai psi non interessa miniminameli te dare spessore politico al progetto di alternativa riformista portato avanti, con coerenza, in questi mesi dal psdù, ha dichiarato Lamberto Mancini, assessore della Regione Lazio e membro del Comitato cen¬ trale del psdi «La base del j psdi non è disposta a gettarsi nelle braccia di chi pensa che la crescita del riformismo in Italia possa avvenire ricorrendo alla forza dei muscoli*. Fi a «tranquilli» i giudizi di Craxi sugli altri argomenti affrontati, con qualche punta polemica sul problema della lotta alla droga, n segretario del psi ha annunciato che intende prendere una nuova iniziativa perché «si mobiliti il più grande campo di energie possibile nel Paese: «Afe ne hanno dette di tutti i colori — si è rammaricato —. Mi hanno dato della bestia, del demente. Ho preferito non rispondere perché una polemica aperta, dura, tra le forze politiche su questo tema è dannosa e disoriento. Adesso, però, bisogna fare qualco¬ sa, a partire dal rifiuto di un'impostazione «slogarùstic a ■ come quella delle manifestazioni del pei, nelle quali si grida ^punire i trafficanti e non i ragazzi*. 'Come se ci fosse qualcuno — ha detto il leader socialista — che non vuole punire i trafficanti e come se tutti i ragazzi fossero drogati. Cose che non stanno né in cielo né in terra*. Dalle ultime vicende politiche Craxi ha tratto motivi di soddisfazione. Ha cominciato dall'approvazione della legge finanziaria, per notare come essa abbia costituito «un esempio molto nitido di quali saranno i benefici effetti della riforma introdotta con il principio del voto palese*. "Il governo e la maggioranza — ha detto—sono stati battuti una sola volta e a voto palese e cosi almeno si è potuto sapere di coso si trattava. Mentre, un anno fa, il governo fu battuto molte volte senza che si sapesse di cosa si trattava*. Di qui, il leader socialista è passato a commentare, con •soddisfazione*, la conclusione della riforma del voto palese al Senato. Sentiva di dovere un risposta a chi l'aveva accusato di voler imporre la propria volontà al Parlamento e l'ha data cosi: -Non avevamo nessun proposito di dare ordini a chicchessia, non abbiamo avanzato nessuna pretesa aggiuntiva. Ci siamo limitati a chiedere il rispetto di accordi liberamente siglati e sottoscritti*. Quanto allo'scandalo che ha sbaragliato il gruppo dirigente delle Ferrovie dello Stato, Craxi si è concentrato sulle dimissioni di Ludovico Ligato per affermare: «Mi rammarico solo che questa decisione non sia stata presa nel mese di luglio, quando nella verifica di governo avanzammo la richiesta di un radicale mutamento al vertice delle Ferrovie*. Il segretario socialista ha poi liquidato come *grande campagna di folklore nazionale' le polemiche sulla nomina dei commissari Cee: poiché finora tutti i commissari Cee italiani hanno avuto l'opportunità di concludere più mandati,* sarebbe stata •un'ingiustizia* non riconfermare Carlo Ripa di Meana, sul cui lavoro nessuno ha sollevato precise obiezioni. Infine, Craxi ha dato conto di alcuni suoi incontri recenti: con Achille Occhetto. segretario del pei, col quale ha parlato anche della necessità di migliorare i rapporti reciproci, che •notoriamente non sono buoni*; con dirigenti dell'opposizione cilena (Craxi andrà presto in Cile) ; con il maggiore Jallud, che gli ha consegnato un dossier sull'occupazione italiana in Libia (1911-1943).

Luoghi citati: Cile, Italia, Libia, Meana, Regione Lazio, Roma