Scelti i commissari Cee, il pri s'arrabbia

Scelti i commissari Cee, il pri s'arrabbia Il de Filippo Maria Pandolfi e il socialista Carlo Ripa di Menna rappresentano l'Italia Scelti i commissari Cee, il pri s'arrabbia La Malfa: «De Mita non ha agito secondo criteri di collegialità del governo» -1 due nomi sarebbero stati concordati tra Andreotti e Craxi - Palmella, che era un candidato alternativo, parla di «cafonaggine istituzionale», il pei di «beffa al Parlamento» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Ieri il governo ha reso ufficiale la nomina, del resto già attesa, dei due nuovi commissari italiani per la Cee nelle persone di Filippo Maria Pandolfi e di Carlo Ripa di Meana, e subito il segretario del pri Giorgio La Malfa ha convocato una conferenza-stampa per esprimere la protesta del suo partito. Un comunicato della segreteria recrimina che «nella designazione dei nuovi commissari italiani presso la Cee il presidente del Consiglio non ha ritenuto di procedere nella maniera richiesta e corrispondente a una doverosa prassi di collegialità». Nella conferenza-stampa. La Malfa ha detto chiaramente, pur senza spiegarne le ragioni, che l'opposizione del suo partito riguarda solo la persona del socialista Ripa di Meana che dei due è l'unico riconfermato, n segretario del pri ha anche lasciato intendere che, nell'ultimo incontro avuto il 15 novembre con Ciriaco De Mita per discutere la questione, questi non ha nascosto che l'intesa sui due nomi era già stata raggiunta in una trattativa diretta tra Bettino Craxi e Giulio Andreotti e che, a quel punto, sarebbe stato pericoloso rimetterla in discussione. «Se questa informazione fosse confermata — ha detto La Malfa — si aprirebbe un problema tra il presidente del Consiglio e il suo ministro degli Esteri». n segretario repubblicano non l'ha detto, ma il giorno successivo al suo incontro con De Mita chiese udienza a Francesco Cossiga, per anticipargli che, se il presidente del Consiglio avesse proceduto a questa particolare forma di alta lottizzazione, 1 repubblicani avrebbero attaccato il governo. In Consiglio dei ministri le proposte di De Mita e il metodo adottato per farle emergere hanno provocato anche la protesta degli altri partiti esclusi dalla partita, liberali e socialdemocratici. Per i primi, a quanto si è saputo, ha parlato Valerio Zanone, per rimarcare come sia mancata ogni forma di consultazione dei partners della coalizione. La nomina del due commissari ha suscitato anche altre proteste, a cominciare da quella del più attivo dei concorrenti sconfitti. Marco Pannella Questi, che aveva ottenuto parecchi consensi (da parte del comunisti e anche, in una certa misura, dei repubblicani), ha parlato di una 'Cafonaggine istituzionale e civile ai limiti dell'oltraggio al Parlamento», da mettere sul conto di De Mita. Per i comunisti, Giorgio Napolitano, responsabile dell'ufficio intemazionale, ha rimpianto che sia stata operata una scelta del tutto all'interno dello schieramento di governo, evitando cosi, di 'rendere le designazioni realmente rappresentative del più ampio arco di forze politiche europeistiche». Inoltre, per l'esponente comunista De Mita si sarebbe reso responsabile di una vera e propria 'beffa» al Parlamento.

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