Vittoria ai punti di Prodi

Vittoria ai punti di Prodi Tedeschi nuovo direttore generale, solo i socialisti si astengono Vittoria ai punti di Prodi Il comitato Iri approva il passaggio della Selenia-EIsag alla finanziaria di Fabiani - La Cementir dalla Finsider all'In Nasce fa Super FinmetttmUa ROMA — Tutto come previsto: Michele Tedeschi sarà il nuovo direttore generale dell'In. Il consiglio di amministrazione dell'Istituto ha approvato anche alcune operazioni di riorganizzazione industriale con il raggruppamento Selenia- Elsag che passa dalla Stet alla Finmeccanica. La finanziaria guidata da Fabiani gestirà anche la Sgs, o meglio quel 50 per cento (l'altro fa capo alla Thomson) che l'In ha acquistato dalla Stet per il 45 per cento, mentre il restante 5 per cento andrà direttamente alla Finmeccanica. Passano all'In, dalla Finsider, anche la Cementir, che per ora rimane in parcheggio ed è probabile che resti a lungo nell'area pubblica, la Morteo Soprefin e la Ponteggi Dalmine che saranno cedute all'Italimpianti. Nelle casse della Stet dovrebbero entrare circa 300 miliardi. La designazione di Tedeschi, come successore di Antonio Zurzolo, che ora dovrà avere l'imprimatur del ministro Fracanzani (ma dopo l'intervento di Palazzo Chigi non dovrebbero esservi sorprese) è passata con il consenso di tutti i consiglieri e con le sole astensioni del socialista Pini e del socialdemocratico Corti, appena insediato. I socialisti Marzo e Cicchitto spiegano cosi l'atteggiamento assunto dal loro rappresentante all'In: "Non è un atto pilatesco ma vuole sottolineare la posizione dì attesa del psi fino al rinnovo del vertice dell'istituto. Non entriamo nel merito della nota professionalità del manager, ma vogliamo auspicare che Tedeschi sappia dare prova di autonomia e di obiettività di fronte agli appuntamenti e alle scadenze che Viri si troverà ad affrontare nel prossimo futuro'. Non è un mistero che i so¬ cialisti avanzano non poche critiche ai conti dell'Ili ed è verosimile che sarà questo uno dei punti di attacco nei prossimi mesi. Lo stesso Pini, inoltre, ha votato comic il passaggio della Selenia alla Stet. Dicono sempre Marzo e Cicchitto: «£' un'operazione a tutto vantaggio delle finanziarie e a scapito dell'Ili, che si trova cosi a far fronte ad un ulteriore impegno finanziario.» Comunque con l'ingresso di Selenia-Elsag, 1500 miliardi di fatturato e 13.000 dipendenti, la Finmeccanica fa un passo avanti nella razionalizzazione delle tecnologie avanzate e il suo fatturato complessivo toma ai livelli precedenti la cessione dell'Alfa Romeo: circa 5500 miliardi. La società, oltre a consolidare la presenza nel settore energia, con questa nuova struttura che passa per il «polo» Aeritalia, Selenia, Ansaldo, diventa il massimo operatore spaziale nazionale. E può costituire un nuovo centro di aggregazione nell'automazione industriale. La stretta collaborazione con la SGS-Thomson, poi, darà alla Finmeccanica un ulteriore riferimento per le tecnologie microelettroniche. Per quanto riguarda la Cementir, nei mesi scorsi si era parlato di una eventuale privatizzazione (gli operatori più importanti del settore sono l'Italcementi di Pesenti e la Unicem che fa capo all'Iti), ma sembra che per il momento Prodi intende tenerla, anche perché sulla cessione si erano aperte subito durissime polemiche tra i partiti. Si accresce, invece, la confusione sulla Superstet. Ieri è sceso in campo il presidente Michele Principe, il quale ha ribadito che la Stet resta legata alla delibera dell'Ili di uria unica società da cui dipenderanno Sip, Italcable, Telespazio e Asst. Anzi, il passaggio dell'azienda dei telefoni di Stato alle Partecipazioni statali è, secondo Principe, il presupposto indispensabile per qualsiasi fusione. Un richiamo non casuale nel momento in cui tra i partiti, e in particolare nella de, si parla di ipotesi alternative come di una Superstet e di una Supersip, con la sola quotazione in Borsa della Stet finanziaria. Una proposta che non piace ai socialisti ma che consentirebbe di conservare un certo numero di poltrone disponibili che, con la sola Superstet, sarebbero cancellate. Eugenio Palmieri Eniment @wà 45.000 dipendenti ROMA — La costituzione del polo chimico Enimont non avrà riflessi sull'occupazione. Lo ha comunicato la Montedison al ministero del Lavoro, rispondendo ad una richiesta di chiarimenti fatta dal ministro Formica sui riflessi occupazionali che l'operazione avrebbe potuto determinare. La Montedison ha comunicato che l'attuale struttura consolidata del gruppo è di 45.417 unità, deUe quali 25.965 passeranno alla Enimont e le restanti 19.452 rimarranno nella Montedison. La società — secondo quanto ha reso noto il ministero del Lavoro — ha anche precisato che nel complesso dell'occupazione delle strutture fondamentali che faranno capo alla Montedison dopo il trasferimento nell'Enimont (Himont, Ausimont, Erbamont e Selm) «non sono previste variazioni significative». Alcune piccole modifiche sono state invece apportate al disegno di legge che prevede sgravi fiscali per Enimont. Lo ha reso noto a Sorrento il ministro dell'Industria Battaglia, precisando che le modifiche, decise nel vertice interministeriale di mercoledì (oltre a Battaglia erano presenti il ministro Fracanzani ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Riccardo Misasi) «riguardano le procedure per arrivare al Cipe ed il collegamento con la legge antitrust». . A proposito di quest'ultima legge, Battaglia ha sostenuto che "Si è attualmente giunti ad una pausa di riflessione nella discussione: è meglio d'altronde riflettere — ha aggiunto Battaglia — piuttosto che permettere al potere partitico di mettere le mani sull'economia». Carlo Fracanzani Rolando Valiani Adolfo Battaglia

Luoghi citati: Roma, Sorrento