Nel Duemila la casa diventa fortezza
Nel Duemila la casa diventa fortezza Gli italiani spendono ogni anno 300 miliardi per difendere le abitazioni Nel Duemila la casa diventa fortezza MILANO — Per difendere i propri averi, in Italia si spendono ogni anno dai 250 ai 300 miliardi solo in impianti elettronici, settore che costituisce un quarto del totale delle apparecchiature. Negli Usa, 20 volte tanto; in Inghilterra il doppio. Questi dati sono emersi ieri, alla presentazione della mostra sulle nuove tecnologie per la sicurezza, in Fiera dal 26 al 30 novembre. La rassegna, biennale, è organizzata da due associazioni: una comprende le industrie elettrotecniche ed elettroniche (Anie), l'altra i costruttori ed installatori di sistemi di sicurezza (Anciss). «Viaggio nel pianeta sicurezza», s'intitola il manuale distribuito per l'occasione. Subito una previsione per il Duemila: "La nostra casa sarà un bunker». Per aprire la porta, un apparato di identificazione basato su riconoscimen¬ to della voce, impronte digitali, della retina e della firma. Per difendere i locali, dispositivi elettromeccanici, magnetici, elettronici, rivelatori d'infrarossi, radar a microonde. Tante fortezze assediate, le case del futuro. Un'evoluzione non ingiustificata, visto che, secondo l'Istat, nell'87 le rapine sono state 30 mila (nell'83, 20 mila), le denunce di furto un milione e 169 mila (nell'83, meno di 900 mila), e gli illeciti in generale sono, in 5 anni, aumentati del 33%. Ma è un'evoluzione nella quale le ragioni obiettive di timore sono enfatizzate da altri motivi. 'All'elettronica si chiede di esorcizzare paure più profonde di quelle di un furto», dice Franca Olivetti, psicologa, autrice di saggi sull'organizzazione nelle società complesse. 'Il mondo esterno ci propone un'enorme quantità di stimoli, proposte, ragioni di inquietudine, interrogativi, e questo fa si che la casa venga vissuta come un rifugio, un involucro protettivo». 1224 espoSitori, italiani e di 22 Paesi, esporranno i prodotti su un'area di 10 mila metri quadrati. Sfileranno tutti i sistemi di «sicurezza attiva» (allarmi antifurto, antintrusione, centrali di sorveglianza, sistemi di monitoraggio per la rilevazione di incendi, fumi, gas e inquinamento) e «passiva» (porte blindate, casseforti, vetri antisfondamento e barriere fisiche di ogni genere): attrezzature per la protezione di siti militari, banche, aziende, negozi, abitazioni. Nel settore lavorano 250 costruttori di materiali e impianti; nell'87, il fatturato è stato di 1000 miliardi. Notevole anche lo spazio dedicato ad illustrare i progressi nei sistemi per tenere sotto controllo l'ambiente: oggi è possibile misu¬ rare il livello di inquinamento, prevenire incendi, frane, smottamenti. E per la sicurezza personale? Qualche dispositivo contro gli scippi (nell'87 sono stati quasi mille per settimana)? Possibile che per tentare di mettere in fuga gli stupratori nessuno sia mai riuscito ad immaginare altri sistemi oltre alla conoscenza del karaté? Rispondono gli esponenti del Comitato AnieAnciss che 'difendendo i locali si difende anche la persona»; affermano che un congegno d'allarme magari da portare su di sé non sarebbe mai utilizzato in quanto «cftt subisce un'aggressione non ha più la prontezza di riflessi per azionare nessun meccanismo». Rimane la curiosità di sapere se il tempo e 1 attenzione dedicati a questi studi siano stati imponenti come quelli per la tutela degli averi. Sentirsi in una fortezza assediata è del resto inevitabile, visto che alle porte del nostro mondo premono miliardi di diseredati, emarginati, immigrati, n prezzo per continuare a respingere tutto questo «terzo mondo» si paga in costi per apparecchiature simili e in qualità di vita. •Finisce che ognuno sente di dovere proteggersi da solo», riprende Franca Olivetti; 'manca il sejiso del contratto sociale con lo Stato, al quale chiedere protezione. D'altra parte uno Stato che fosse in grado di garantire pienamente la sicurezza dei cittadini sarebbe anche molto repressivo nei riguardi dei singoli. Infondo questi impianti rappresentano un poco l'equivalente del girare armati. Ma invece di viverli in modo razionale, direi laico, li si eleva a sìmbolo, garanzia e sostituto di una solidità perduta». Omelia Rota
Persone citate: Franca Olivetti, Rota
Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Milano, Usa
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