Bush: il mio disarmo punta sulle armi convenzionali
Bush: il mio disarmo punta sulle ami convenzionali Il Presidente eletto annuncia un'inversione di rotta rispetto a Reagan Bush: il mio disarmo punta sulle ami convenzionali L'ambasciatore russo chiede un incontrò urgente • Scowcroft torna al Consiglio di sicurezza DAL «OSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — La politica di disarmo americana cambia: l'America di Bush -cercherà di muoversi il più speditamente possibile verso la riduzione delle forze convenzionali in Europa», e si mostrerà invece cauta sulla riduzione delle armi strategiche, diversamente da quanto ha fatto sinora Reagan. Lo ha dichiarato ieri il Presidente eletto, annunciando la nomina del generale a riposo Bent Scowcroft a direttore del Consiglio di Sicurezza Nazionale. "Significa che non vogliamo progressi nel disarmo?» ha chiesto retoricamente Bush che aveva il suo nuovo consigliere al fianco. «No, anzi. Li vogliamo, ma al nostro ritmo e in base atte nostre priorità. Lo dirò motto chiaramente a Gorbaciov al vertice del 7 dicembre prossimo a New York». Le dichiarazioni di Bush — non la nomina di Scowcroft, ormai scontata — hanno destato l'immediato allarme del Cremlino. E' stata la prima volta infatti che 11 Presi¬ dente eletto ha adombrato pubblicamente una rettifica di rotta rispetto alla strategia reaganiana. Con un'iniziativa senza precedenti, l'ambasciatore sovietico a Washington Dubinin ha richiesto un colloquio con Bush prima di recarsi a Mosca per preparare il summit. Si ignora che risposta abbia ottenuto: Bush ieri è partito per il Maine, per un lungo weekend, durante cui s'incontrerà con DukaMs, il suo avversario alle elezioni, per dimostrare di essere «il Presidente di tutti gli americani». n delfino di Reagan non ha detto in modo esplicito che frenerà le trattative sulle armi strategiche, o proporrà tagli minori di quelli del 30 per cento oggi sul tappeto. Rendendo omaggio al suo predecessore, ha assicurato che cercherà «di costruire sulle sue fondamenta". Ma ha aggiunto che darà al disarmo un «new look» e un «nuovo programma». «La riduzione dette armi convenzionali in Europa dovrebbe avere una precedenza maggiore» ha proseguito. «Sarebbe positiva per l'Alleanza e per i nostri rapporti con gli amici tedeschi». Bush ha taciuto sul diségno che gli è più caro, l'eliminazione delle armi chimiche, settore in cui i'Urss ha la supremazia. La posizione delineata da Bush è la stessa dei suoi grandi mentori, l'ex presidente Nixon e il suo braccio destro Kissinger, che hanno criticato lo smantellamento delle armi di teatro in Europa, e che sono contrari alla riduzione delle armi strategiche non legata a quelle delle armi convenzionali e delle armi chimiche. La nomina di Scowcroft s'inquadra nel recupero della linea della fermezza nei rapporti con I'Urss in contrapposizione a quella reaganiana. Scowcroft è l'uomo ideale per portarla avanti: fu infatti vice di Kissinger alla Casa Bianca sotto Nixon, L'entourage di Baker, 11 futuro segretario di Stato, ha indicato alcune delle ragioni del cambiamento della politica di disarmo americana. Bush vuole segnalare agli alleati, la Germania innanzitutto più sensibile a iniziative spettacolari di Gorbaciov, che la sua Amministrazione conserverà un deterrente strategico tale da proteggerli in ogni caso dal ricatto nucleare sovietico. I collaboratori di Baker hanno smentito che la rettifica di rotta possa mettere in pericolo il disarmo. Affermano che Gorbaciov tenta di negoziare solo sui settori in cui l'America è più forte, «dunque non le armi convenzionali». Pur senza fare propria l'accusa di Kissinger che il leader del Cremlino mira a denuclearizzare l'Europa e a staccarla dagli Stati Uniti, insistono che la Casa Bianca deve assumere l'iniziativa. Esiste tuttavia il rischio che la cautela di Bush porti a un raffreddamento delle relazioni tra le superpotenze, specialmente se si aggraverà la crisi dell'Afghanistan: il Presidente eletto e Gorbaciov dovranno organizzare in fretta un secondo vertice. Ennio Carette
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