Nomine Iri, la spunta Prodi

Nomine Iri, la spunta Prodi Michele Tedeschi il successore di Zurzolo alla direzione generale Nomine Iri, la spunta Prodi Fracanzani, anche su pressione di De Mita, ha dato il via libera alla scelta del presidente dell'ente ROMA — Michele Tedeschi, attuale vice, succederà ad Antonio Zurzolo alla direzione generale deUTri, una delle poltrone più importanti del pianeta Partecipazioni statali. La candidatura verrà avanzata ufficialmente da Romano Prodi, che l'ha sostenuta fin dall'inizio, nel consiglio di amministrazione che si riunirà domani in Via Veneto. Per evitare sorprese sul nome di Tedeschi, apprezzato anche dal vicesegretario Scotti, si sarebbe mosso il braccio destro di De Mita, Riccardo Misasi, che ieri mattina ha avuto un colloquio riservato con il ministro delle Partecipazioni statali, Fracanzani Nei giorni scorsi sembrava che la partita potesse finire con l'ennesimo stallo per le imprese di Stato e un ulteriore elemento di frizione tra i partiti. Negli stessi ambienti delle Partecipazioni statali, infatti, qualche tempo fa si faceva rilevare che il ministro non era molto in sintonia con la scelta di Tedeschi e che lo avrebbe fatto rilevare nel momento del suo imprimatur. Lo stesso ministro, invece, faceva sapere successivamente di non avere pregiudiziali sul nome di Tedeschi. Nei giorni scorsi, infatti, erano circolati anche altri nomi per la successione di Zurzolo che sta per lasciare l'incarico per limiti di età: quello di Felice Santonastaso, amministratore delegato dellltalstat, e di Paolo Benzoni, amministratore delegato della Sip, entrambi legati allo scudo crociato ma non in cattivi rapporti con i socialisti. La designazione di Tedeschi, 49 anni, da 8 anni all'In, dopo essere passato alla Stet e all'Efim con una notevole esperienza nei rapporti sindacali, appare oggi la meno traumatica e di certo nessuna forza politica, neppure 1 'socialisti sempre polemici con il ministro e con la de, hanno voglia di fare una battaglia per sbarrare la strada al manager indicato dal presidente delllri. E' del resto una candidatura nel segno della continuità, un nome interno, un alto burocrate come Zurzolo (quesf ultimo dovrebbe finire al Banco di Roma), che consente anche a Prodi di poter presentare il prossimo bilancio senza grandi sorprese, anche se qualcuno continua a parlare di conti squilibrati se si mettono insieme anche il disastro della siderurgia e quello di Bandar Abbas; e che lascia spazio ai grandi commis delle finanziarie (Graziosi, Fabiani e Bernabei, tutti e tre democristiani) che finora si sono mossi in piena autonomia. Non c'è dubbio che la nomina di Tedeschi si inquadri nel più vasto gioco che si aprirà, ma forse sarebbe meglio dire che si è già aperto, per il «dopo Prodi». Il professore di Bologna scade tra meno di un anno, ma i partiti della maggioranza si stanno studiando da tempo per abbozzare le mosse da fare, per prevedere quelle dell'avversario. Di certo la de non mollerà l'importante posizione, anzi potrebbe essere di nuovo appannaggio di un uomo di De Mita: non a caso si parla con insistenza di Pellegrino Capaldo, presidente della Cassa di Risparmio di Roma. Sempre che non escano clamorose novità dal prossimo congresso della de. e. pa.

Luoghi citati: Bologna, Roma