Un bambino per 4 ore in mano ai rapinatori

Un bambino per 4 ore in mano ai rapinatori Un bambino per 4 ore in mano ai rapinatori Ha 10 anni, è figlio di un direttore di banca di Palermo -1 banditi Io hanno sequestrato insieme con i nonni - Poi hanno ordinato al padre: «Portaci 100 milioni o lo uccidiamo» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — Hanno sequestrato un direttore di banca e la sua famiglia; hanno puntato le pistole alla tempia del figlio di 10 anni e degli anziani genitori. "Portaci cento milioni, altrimenti te li ammazziamo*. L'impiegato è corso all'agenzia, ha prelevato il denaro, l'ha consegnato. Solo allora il bambino e i suoi nonni sono stati rilasciati. E' accaduto ieri mattina, alla periferia di Palermo. Erano le 7 e mezzo.quando Michele Cernigliaro, direttore dell'agenzia della Banca Sicula nella centrale piazza Castelnuovo, usciva dalla sua villa in via Aiace al lido di Mondello, una zona dove d'inverno abitano poche persone. In quel momento la strada era deserta. Con il bancario c'erano i suoi genitori e il figlio Fabio, 10 anni. Michele Cernigliaro doveva andare in città, al lavoro; ne approfittava per portare il bambino a scuola. I nonni dovevano fare alcune commissioni, per poi passare a prendere il nipotino e tornare con lui a casa. I Cernigliaro stavano salendo in automobile quando quatttro banditi li hanno immobilizzati e trascinati su un autofurgone «Fiorino», a bordo del quale si sono allontanati. Il percorso è stato breve. Poco dopo, nella stessa Mondello, gli ostaggi sono stati fatti entrare in un villino disabitato, dove i malviventi avevano organizzato il loro temporaneo covo. Qui hanno puntato le pistole alla gola è alla tempia - di Fabio e dei nonni. Poi hanno liberato Michele Cernigliaro: «Li uccidiamo se non ci porti almeno cento milioni. Fai in fretta, noi ti aspettiamo qui». Al funzionario non è restato altro che andare velocemente in banca. Una corsa in automobile, il cuore stretto dall'angoscia. Ha prelevato il denaro, cercando, con qualche difficoltà, di non dare nell'occhio. Non ha fornito spiegazioni a nessuno; soltanto dopo, con calma, ha raccontato la vicenda alla polizia. Poco prima delle 11 il direttore è tornato con i soldi nel luogo dell'appuntamento. Tre ore e mezzo durante le quali Fabio e i nonni sono rimasti sotto la minaccia delle armi. Il bancario ha subito consegnato ai banditi i cento milioni, ma soltanto dopo mezz'ora gli ostaggi sono stati rilasciati. L'incubo era finito, ma i Cernigliaro sono tuttora molto impressionati e preoccupati di incorrere in una reazione della banda. «£' stata davvero un'avventura allucinante-, ha detto uno degli inquirenti appena è apparso chiaro che il bancario e suoi parenti non hanno più nulla da temere, dopo che il clamoroso «colpo» è stato messo a segno. Gli investigatori della squadra mobile cercano di accertare se i banditi siano gli stessi che recentemente hanno compiuto a Palermo e a Castellammare del Golfo due «imprese» svoltesi più o meno nello stesso modo. Nella cittadina trapanese, in particolare, i malviventi entrarono a tarda sera nell'alloggio del direttore del locale ufficio postale. Volevano che andasse a prelevare 60 milioni. -Non posso — rispose il funzionario —, di notte nessuno può aprire il forziere. C'è un congegno di sicurezza apposta». Ma i banditi, che parlavano con uno spiccato accento siciliano, non si persero d'animo. Per tutta la notte tennero sotto la minaccia delle armi il funzionario, la moglie e i suoi tre figli, e al mattino ottenero i 60 milioni. Ora gli inquirenti ipotizzano che a Mondello la banda, proprio alla luce dell'esperienza precedente, abbia deciso di agire di primo mattino, quando le strade sono deserte e la vittima designata sta uscendo di casa. Antonio Ravidà

Persone citate: Antonio Ravidà, Cernigliaro, Michele Cernigliaro, Portaci

Luoghi citati: Castellammare Del Golfo, Palermo