Paura nella casa della setta di Angelo Conti

Paura nella casa della setta Dopo l'arresto di «mamma Lena» denunciati ad Asti altri sette adepti Paura nella casa della setta La santona fece picchiare a sangue il fondatore della comunità - L'uomo voleva dare in beneficenza i proventi della cooperativa - La donna e i suoi collaboratori accusati di sequestro di persona - Chi è rimasto sta cercando una nuova guida e prega: «Fra noi c'è il diavolo» DAL NOSTRO INVIATO ASTI — La setta dell'Eterno si sgretola: dopo l'arresto di «mamma Lena», al secolo Maddalena Nunzia Leto, la Procura della Repubblica di Asti ha denunciato altri sette discepoli. Come la santona, debbono rispondere di sequestro di persona e lesioni. Nella tenuta in recinto Canto Spirito, lungo il torrente Borbore, vicino al cimitero, gli altri componenti della setta hanno paura: i cancelli e le finestre sono chiuse, nei cortili non si vede nessuno. Un fotografo, che ieri mattina si era «avvicinato troppo», è stato affrontato con modi bruschi da un gruppo di simpatizzanti. Ufficialmente nel grande salone ricavato dal fienile «si prega perché il momento è grave: il diavolo è sceso fra noi: Trovano così riscontro le denunce, piovute a decine negli ultimi mesi sui tavoli della Questura e del carabinieri: parenti di affiliati ed alcuni fuorusciti avevano messo nero su bianco il racconto di misteriosi ed incomprensi bili riti, che talvolta finivano in esplosioni di violenza. L'ultima vittima della setta è stato il suo fondatore, Pietro Ninni, 57 anni, entrato un paio di mesi fa in un irrimediabile «contrasto mistico» con la santona Nunzia Maddalena Leto detta Lena, 33 anni, in precedenza sua convivente e concubina. Stando alle accuse, alla «spedizione punitiva» ordinata dalla Leto avrebbero partecipato «Lillo» Calogero Natale, 37 anni, la moglie, Reana Pian aldo, 23 anni, Teo Cerrina, 35 anni, Silvano Catellino, 48 anni, Olga Vlarengo, 31 anni, Giuseppe Mascolo, 35 anni, e la convivente Maria Romeo, 33 anni I primi cinque di Asti, gli ultimi di Varese. La notte del 25 ottobre scorso 1 sette guidati da «mamma Lena» avrebbero sequestrato Ninni nell'abitazione di Natale Calogero. Il pastore sarebbe stato picchiato a turno dai presenti, in un rito usato in passato «per scacciare il diavolo». Ninni, al mattino, era riuscito a fuggire e a raggiungere 1' ospedale dove si era fatto medicare le ferite. Sembra però che l'esorcismo sia stato soltanto un pretesto: in realtà, Pietro Ninni si era recato nell'abitazione del Calogero dove si trovavano gli altri adepti per cercare di convincerli a 'rilanciare gli ideali della comunità». Inoltre il pastore aveva chiesto che gli utili della loro cooperativa (specializzata nella Ooricultura) fossero devoluti in beneficenza, come avveniva di solito. Negli ultimi tempi, invece, tutto il denaro (si parla di alcune decine di milioni) sarebbe stato intascato dalla Leto. Al recinto Santo Spirito, dietro i silenzi e le preghiere, ci sono contrasti: l'ex leader della comunità, il geometra Silvio Viarengo (fratello di Olga), proprietario dei terreni su cui sorge la cooperativa, avrebbe cercato di tornare in possesso degli immobili, ricevendo rifiuti e minacce. La setta sta cercando anche di trovare un altro capo: la nuova santona sarà forse Nadia Pianaldo 36 anni, origi¬ narla di Padova, madre spirituali di parecchi fra 1 più recenti adepti Sarebbe stata lei ad organizzare, ieri mattina, la caccia ai fotografi che si erano appostati intorno al cascinale. La storia della setta dell'Eterno comincia alcuni anni fa quando Pietro Ninni pastore a Venaria, ma residente a Oivoletto, decide di uscire dalla Chiesa Evangelica. Le motivazioni sono profonde: «Si accettano troppe eccezioni al dettame del Vangelo. Noi vogliamo che il rispetto delle Sacre Scritture sia assoluto». Inizialmente è a capo di uno sparuto gruppo di «fedeli»: decisivo è l'incontro con Viarengo, un geometra astigiano che ha appena ereditato una vasta tenuta alla periferia di Asti. La comunità trova una sede e costituisce una cooperativa per la coltivazione di piante e fiori. Nel giugno scorso l'attività della setta comincia ad interessare la magistratura. Il primo rapporto è del Commissariato Barriera di Milano: ai poliziotti si rivolgono infatti le sorelle di Omelia Picco, 54 anni torinese, vedova di un dirigente Agip: 'Quella donna, con le sue due figlie, ha perso la testa: ha portato i mobili e gli elettrodomestici nella discarica di via Germagnano ed ha gettato tutti i suoi ori in un torrente di Villafranca. Dice che è tutto indemoniato». il 15 agosto l'Eterno è atteso per la celebrazione di due matrimoni, il pastore e la santona celebrano l'unione di due coppie di fronte ad un centinaio di invitati perplessi: frasi sconnesse, finte visioni, imposizione delle mani sembrano più colpi di teatro che non momenti mistici. Dell'Eterno nessuna traccia. A questo punto parte all'attacco la famìglia La Rocca di Venaria (tre figli in comunità), che riottiene l'affidamento del minore, Stefano. E' la prima falla. Negli ultimi due mesi gli esposti si susseguono. Sabato l'arresto della santona, lunedì le denunce. La setta dell'Eterno, forse, chiude domani. Angelo Conti

Luoghi citati: Asti, Milano, Padova, Varese, Venaria, Villafranca