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«Nel '92 riavrò quel Van Gogh» «lì giardiniere» tenuto a Roma «Nel '92 riavrò quel Van Gogh» Mercante svizzero: è mio, l'Italia lo blocca ROMA — C'è un Van Gogh negli scantinati della gallerìa d'arte Moderna di valle Giulia. Un quadro invisibile e invendibile, bloc-» cato da una delicata disputa che da dieci anni oppone lo Stato italiano al trafficanti d'arte che l'avevano a suo tempo comprato a Firenze per esportarlo In Inghilterra. Lo stesso Stato italiano che rifiutò di acquisire il dipinto, uno degli ultimissimi capolavori del maestro olandese ancora In mano privata, «per mancanza di interesse: A rilanciare la polemica già esplosa nel 1980, è oggi il Wall Street Journal. Da due anni il museo Guggenheim di New York desidera acquistare il quadro La storia comincia nel 1889 quando II Giardiniere venne dipinto da Van Gogh. Nel 1910 il quadro veniva venduto a Parigi a Gustavo Sforni, un collezionista fiorentino che lo custodi per oltre mezzo secolo. Solo nel 19771 suoi discendenti si decidono a vendere l'opera. L'acquirente è un tal Silvestro Pierangeli, un corniciaio ro¬ mano che ha la bottega nel centro nella capitale, n Pierangeli paga 600 milioni di lire e un mese dopo da Palermo si prepara a spedire l'opera via nave a Londra. Ma l'autorizzazione non viene concessa perché Il Giardiniere risulta nelle liste dei tesori nazionali. Lo Stato a questo punto potrebbe comprare l'ultimo grande dipinto dell'Ottocento impressionista e postimpressionista ancora in Italia, come scrive in quei giorni Federico Zeri su La Stampa. Ma paradossalmente si rifiuta di farlo. Qualcosa accade se la causa viene intentata puntando sull'irregolarità dell'acquisto. Il corniciaio romano si rivela infatti solo un operatore d'occasione dietro il quale si muove Ernst Beleyer, noto mercante d'arte di Basilea. Ma l'Italia ha 11 diritto di trattenere l'opera di un autore olandese dipinta in Francia? n signor Beleyer naturalmente lo nega. E dice che è solo questione di tempo. Con il 1992 anche il mercato dell'arte diventerà libero. m. g. b.