La glasnost all'indice nella Germania Est di Alfredo Venturi

La glasnost all'indice nella Germania Est Rivista bloccata, film russi censurati: troppo riformisti La glasnost all'indice nella Germania Est Il mensile Sputnik si chiedeva: «Hitler sarebbe stato possibile senza Stalin?» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Una rivista tolta dalla circolazione perché «non solo non serviva la causa dell'amicizia tedesco-sovietica, ma al contrario deformava la storia». Cinque film scomparsi dalla programmazione per motivazioni evidentemente analoghe. E' accaduto nella Repubblica Democratica Tedésca. Rivista e film occidentali, insidie del capitalismo imperialista? Roba della da insomma? Niente affatto: il periodico è sovietico, sovietici sono i cinque film. La censura di Berlino Est mette a tacere le nuove voci di Mosca, oscura le immagini della glasnost La rivista censurata è Sputnik, un mensile che è una specie di Reader's Digest della stampa sovietica, diffuso in più lingue a cura dell'agenzia Novosti. L'edizione in tedesco destinata alla Ddr aveva grande successo: 180 mila copie subito esaurite ogni mese. Fenomeno recente, legato all'esplosione nella pubblicìstica russa del revisionismo gorbacìoviano. Già da tempo le autorità di Berlino Est seguivano con molta preoccupazione le uscite di Sputnik. Già un mese fa era stata impedita la diffusione di un numero del mensile. Vi era riprodotto un articolo, fortemente critico nei confronti di Stalin, sul patto russo-tedesco del '39. Al lettore venivano offerte informazioni sconvenienti, per esempio sulle cruente purghe staliniane del "37, e interrogativi scan dal osi Come questo: 'Hitler sarebbe stato possibile senza Stalin?». Un altro preceden te: lo scorso gennaio erano stati tolti dalla circolazione nella Ddr tre numeri della rivista sovietica Novoe Vremia (Tempi nuovi): riproduceva un testo teatrale fortemente antistaliniano. Si era trattato finora di e r a o e a a e di ve. Ora, per la prima volta, l'intervento è definitivo: la popolare testata di Sputnik è scomparsa dalla lista delle pubblicazioni autorizzate nella Repubblica Democratica. Inoltre è annunciato in forma ufficiale, dall'agenzia Adn e dal quotidiano del partito Neucs Deulschiand. Annunci che sorvolano sull'imbarazzante dettaglio della provenienza, e sul fatto che 11 mensile della Novosti, come tutto ciò che Mosca spedisce in giro per il mondo, ha carattere ufficiale. Occorre forse insistere su particolari che tutti conoscono? Dopo la stampa, il cinema. E' accaduto questo fine settimana, in significativa coincidenza con la radiazione di Sputnik dall'indice delle pubblicazioni consentite. I cinque film colpiti comprendono alcuni fiori all'occhiello del nuovo cinema sovietico. Due di questi hanno vìnto «Orsi d'argento» all'ultimo festival di Berlino: La Commissaria di Aleksandr Askoldov e La questione di Gleb Panfilov. Un altro, Giochi di scolari di Leida Laius e Arvo iho, è stato insignito l'anno scorso del Premio Unlcef. Sono stati censurati infine E domani era la guerra, e L'estate calda dell'anno '53. Queste opere, a parte La questione che si occupa dell'emigrazione degli ebrei sovietici verso Israele, trattano o sfiorano gli stessi temi, giudicati esplosivi a Berlino Est, che hanno segnato il destino del mensile Sputnik. Cioè l'era staliniana, 11 patto russotedesco, la guerra. L'attacco alla stampa e al cinema sovietico è l'espressione clamorosa del disagio, sempre più evidente, con cui la Ddr segue l'avventura politica del nuovo corso di Gorbaciov. E' chiaro che Honecker teme la glasnost. Alfredo Venturi

Persone citate: Aleksandr Askoldov, Gleb Panfilov, Gorbaciov, Hitler, Honecker, Stalin