Per la strage di tre ergastoli, 13 assolti
Per la strage di Pizzolungo tre ergastoli, 13 assolti L'attentato al giudice Palermo Per la strage di Pizzolungo tre ergastoli, 13 assolti CALTANISETTA y- Tre ergastoli (il pm Ferlazza ne aveva chiesti cinque), quattro condanne per associazione mafiosa per complessivi 68 anni e mezzo, tredici assoluzioni, multe per quasi mezzo miliardo: è questo il verdetto per la strage di Pizzolungo, un'esecuzione ordinata dalla mafia decisa a sbarazzarsi del giudice Carlo Palermo, che indagava per scoprire la più grossa raffineria di eroina d'Europa. n giudice nell'attentato (un'autobomba che doveva esplodere a) passaggio della sua auto blindata) riportò lievi'ferite, .morirono invece una donna e i suoi due gemelli, di 6 anni. La centrale della droga fu individuata poi dalla polizia in contrada Virgini, nella periferia di Alcamo. Il processo è durato un anno. Per la sentenza la corte d'assise è rimasta in camera di consiglio sedici giorni, il collegio, presieduto da Placi¬ do D'Orto, è rimasto riunito all'hotel «Di Prima», l'unico della città, in un piano interamente riservato i cui accessi sono stati controllati giorno e notte dalla polizia. La raffineria di Alcamo, ospitata in un fabbricato rurale che non dava adito a sospetti, produceva un'ottantina di chili di eroina alla settimana e gli investigatori calcolano che nel perìodo in cui fu in attività da li uscì almeno una tonnellata e mezzo di eroina purissima che assicurò un utile netto alla mafia di circa 1400 miliardi. L'ergastolo è stato inflitto all'enotecnico Vincenzo Milazzo, 32 anni, astro emergente nella cosca di Alcamo, gestore della raffineria; al quarantaduenne Gioacchino Calabro, attraverso il quale fu battuta una pista americana che portò alle «famiglie» di New York; e al latitante Filippo Melodia, 31 anni. a.r.
Persone citate: Carlo Palermo, D'orto, Di Prima, Filippo Melodia, Gioacchino Calabro, Placi, Vincenzo Milazzo
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