L'Alto Adige vota il dopo-Magnago

L'Alto Adige vota il dopo-Magnago Oggi alle urne i 700 mila elettori delle province di Trento e Bolzano L'Alto Adige vota il dopo-Magnago Duello delle preferenze tra i due «concorrenti» della Svp: Durnwalder e Benedikter - L'incognita del ni si e le speranze dei Verdi - Ultimi appelli alla pacifica convivenza anche da parte dei più intransigenti DAL NOSTRO INVIATO BOLZANO — Ventisei liste, 14 a Trento e 12 a Bolzano, per i 694 mila elettori del Trentino-Alto Adige che oggi vanno al voto. 715 candidati e una sola giornata a disposizione per eleggere i 70 consiglieri. E domani mattina si saprà chi ha vinto e chi ha perso. Al termine di una campagna elettorale fiacca e poco seguita, l'incertezza non è tanto su chi vincerà — la de a Trento, la Svp a Bolzano —; è piuttosto sulle dimensioni dei successi. Soprattutto a Bolzano, dove la Svp per la prima volta si presenta senza il suo padre riconosciuto, Silvius Magnago. Nelle ultime ore, tutti, anche i più duri della Svp, ripropongono la parola «convivenza». Ma ancora una volta la convivenza, tra la maggioranza di lingua tedesca e la minoranza di lingua italiana, si mostra difficile. E' vero che in questa campagna elettorale non si son visti manifesti contro gli italiani, ma è anche vero che nella Svp le tensioni continuano. Luis Durnwalder, che dovrebbe prendere il posto di Magnago alla presidenza della Provincia di Bolzano, tiene tuttavia a precisare che sarà -il presidente di tutti i gruppi». Per il candidato presidente «l'Alto Adige non è uno Stato, e quindi è assurdo parlare di minoranza per gli italiani. Dal punto di vista aritmetico sono una minoranza, ma i numeri non rappresentano la sostanza del problema. Vera minoranza sono solo i sudtirolesi perché vivono in uno Stato che appartiene ad un'area culturale diversa dalla loro. Ci rendiamo comunque conto che la Svp in Alto Adige ha grosse responsabilità perché deve tutelare gli interessi dei gruppi etnici». E' proprio Durnwalder ad attendere con maggior ansia i risultati. In casa Svp la partita tra lui e Alfons Benedikter, il vicepresidente della giunta provinciale che si oppone al «pacchetto» Alto Adige, è tutta da giocare. Al- le elezioni dell'83 la Svp aveva raggiunto il 59,44%. Magnago aveva avuto 74.690 preferenze, Durwalder 32.958 e Benedikter 18.108. Uscito di scena Magnago, sarà da vedere a chi andranno le preferenze. In campagna elettorale Benedikter, 70 anni, ha avuto poche occasioni per farsi sentire. La Svp non l'ha mai mandato in piazza o nelle valli. La sua è stata una campagna sui giornali. L'ala dura della Svp ha comunque avuto modo di raggiungere l'elettorato di lingua tedesca, e potrebbe provocare una delusione a Eva Klotz, la leader dell'Heimatbund che si batte per l'autodeterminazione. Benedikter potrebbe portare alla Svp parte di quel 2,5% di voti che avevano accompagnato l'Heimatbund in Consiglio provinciale. Altra incognita del voto è il movimento sociale. Qui, alle precedenti provinciali aveva avuto il 5,8% per poi salire al 22,6% delle comunali e assestarsi al 10,2 delle ultime politiche, n primo partito di lingua italiana, a Bolzano. E' il partito che raccoglie malcontento e malumori, che si batte contro la Svp che tutto controlla e decide, e che vorrebbe riaprire la vertenza per modificare lo statuto autonomo a vantaggio degli italiani. Con buone possibilità si presentano i «verdi» di Alexaner Langer; puntano a raddoppiare il numero dei seggi, da due a quattro. Come il pei, la lista verde presenta candidati delle due lingue. "L'esperienza che abbiamo fatto con la nostra lista — dice Langer — ci fa estendere a tutti un invito: provate la bellezza e la ricchezza di lavorare e confrontarsi continuamente anche con persone dell'altra lingua, sema paraocchi e pregiudizi, e certi muri cadranno da sé!». A poche ore dal voto, infine, un volantino dei terroristi di «Ein Tirol» con accuse a candidati della Svp: "Torneremo a colpire nella notte tra domenica e lunedì». Ma in questura si mostrano prudenti: "Potrebbe essere un falso». E da Innsbruck arriva la notizia di un sesto arresto e della scoperta di un altro deposito di anni ed esplosivo. Giovanni Cerniti