A Mirafiori un ospedale per 500 degenti

A Mirafiori un ospedale per 500 degenti A Mirafiori un ospedale per 500 degenti Una legge regionale per il «Valletta» di via Farinelli - Dopo 20 anni di attesa e polemiche, nascerà un gerontocomio per la cura di persone colpite dal cancro - Marchini assessore al Commercio Altra seduta, identica musica al Consiglio regionale: ancora la sanità alla ribalta, sempre guerra dichiarata tra opposizioni (dalla sinistra alla destra) e giunta o, per meglio dire, tra le opposizioni e l'assessore Maccari. Un gran parlare, «botta e risposta» piuttosto aspri tra i soggetti appena nominati, non hanno impedito il varo di una legge che mette fine ad una vergogna ventennale, nel senso che dà le ali (finanziamenti e strutture) all'ospedale «Valletta» di via Farinelli, sede attuale di ambulatori convenzionati con l'Incra (Istituto nazionale di riposo e cura per anziani). Di miliardi l'imponente struttura di via Farinelli ne ha ingoiati parecchi e altri ne ingolferà. Ma questa volta su progetti ben definiti, poiché la legge ha individuato come utilizzare l'edificio capace di ospitare circa 500 degenti: il «Valletta» sarà quasi interamente destinato alla degenza di anziani. Un gerontocomio specializzato nell'assistenza e cura di persone colpite da cancro. Inoltre ospiterà medicina del lavoro ed altri servizi e reparti per la cura di malattie tipiche della senilità. Individuate le finalità, si tratta ora di stabilire l'ammontare degli stanziamenti che saranno erogati e regolati con apposita convenzione tra Usi e Incra. Sarà un ospedale in più, al servizio della città e di un quartiere, Mirafiori, che conta 50 mila abitanti. Con la stessa legge vengono istituiti i servizi di gastroenterologia ed endoscopia digestiva presso la Nuova Astanterìa Martini e il San Giovanni vecchio. In questo secondo ospedale entreranno in funzione anche una divisione di medicina generale ed i servizi di analisi, anestesia e rianimazione 'alfine di consentire la piena ed autonoma funzionalità del presidio che contribuisce in modo rilevante ad esercitare in Torino la funzione di polo oncologico, %empre in correlazione con gli altri ospedali cittadini». Sulla legge la minoranza ha espresso perplessità rilevando carenze di sostanza e una specie di vizio di procedura. E' successo infatti che 11 documento è stato approvato la sera precedente, quando i consiglieri dell'opposizione si erano allontanati dall'aula per non votare le •linee di indirizzo programmatico» del prossimo piano triennale socio-sanitario. In loro assenza si sarebbe consumato quello che è stato definito con una forzatura, «un colpo di mano». Sui contenuti invece si auspicava (soprattutto da parte del pei) una struttura meno rigida, con servizi allargati ai bisogni di tutta la popolazione del quartiere. E' passata anche la legge che disciplina l'organizzazione e il funzionamento dei laboratori di sanità pubblica, ossia di quelle strutture altamente specializzate negli interventi di emergenza ambientale (inquinamento, metanolo, diserbanti, discariche industriali). Ancora la caccia alla ribalta, su interpellanza degli assessori comunisti Valeri e Avondo che lamentano l'eccessiva ammissione, in provincia di Vercelli, di cacciatori non residenti. L'assessore Moretti risponde che la Regione non ha competenza per imporre alla Provincia la revoca del provvedimento: al massimo potrà impartire direttive nella speranza che vengano accolte, interpretando correttamente lo spirito della legge che non ammette le cosiddette «compensazioni». Da ieri infine è assessore al commercio il liberale Sergio Marchini che subentra ad Antonio Turbiglio recentemente scomparso. La giunta è di nuovo completa dopo gli ultimi avvicendamenti: Nerviani all'istruzione e Brizio all'assistenza (subentrato a Carletto). Pier Paolo Benedetto

Persone citate: Antonio Turbiglio, Avondo, Brizio, Maccari, Marchini, Moretti, Nerviani, Pier Paolo Benedetto, Sergio Marchini

Luoghi citati: Torino, Vercelli