Cgil, altre teste in pericolo di Gian Carlo Fossi

Cgil, altre teste in pericolo Dopo l'abbandono di Pizzinato, richieste di dimissioni per Finterà segreteria Cgil, altre teste in pericolo De Carlini: «La crisi investe l'intero gruppo dirigente» - Poche voci contro il «rimpasto»: Bertinotti parla di «nostalgie staliniane» - Il segretario prepara una durissima requisitoria contro i «colonnelli» - Trentin pronto alla successione ROMA—In ballo non c'è solo Pizzinato. Altre teste dovrebbero saltare al vertice della Cgii, dopo le dimissioni presentate dal segretario generale a seguito della «rottura del rapporto di solidarietà nel gruppo dirigente». E' questo l'elemento che affiora con sempre maggior forza dallo scontro più che mai aperto fra i diversi schieramenti e all'interno di ciascuno di essi, in vista del comitato direttivo che lunedi affronterà i problemi non facili del «dopo Pizzinato». Nello stesso tempo, due segnali importanti stimolano ulteriormente l'attenzione sulla riunione straordinaria del «parlamentino», unica nella storia della Cgil per il genere di argomento all'ordine del giorno: Pizzinato attaccherà in modo durissimo i «colonnelli» protagonisti della rivolta all'esecutivo del 26 ottobre, giudicandoli perfino responsabili di incertezze e lacune riversate ingiustamente contro di lui; Trentin, considerato il «successore indiscutibile», è pronto ad assumere la carica di segretario generale con larghissimo favore nell'organizzazione. Però bisogna vedere se accetterebbe la designazione anche nel caso dovesse prevalere l'ipotesi (emersa nelle ultime ore) di una nomina-ponte fino al congresso del '90, salvo poi rimettere tutto in discussione. Senza contare che c'è pure chi reclama un forte anticipo del congresso. Comunque, prima ancora di parlare di programmi e linee strategiche, la battaglia si svilupperà sul se, in che modo e con quale ampiezza procedere a un rimpasto della segreteria confederale, che — salvo il dis senso più volte manifestato dai comunisti Bertinotti e Lucchesi, esponenti della sinistra — ha condiviso in pieno con Pizzinato le responsabilità della gestione confederale dal 4 marzo '86 a qualche giorno fa n segretario confeder^le.co'munista De Carlini ha Ieri rilanciato la proposta che l'intera segreteria dovrebbe dimettersi. 'Mi sembra incredibile — ha dichiarato — che, mentre il segretario generale rimette il suo mandato, non si comprenda ancora che c'è un problema dell'intero gruppo dirigente, a cominciare dalla segreteria. E' buffo che, con Pizzinato che se ne va, gli altri undici segretari confederali rimangano li ad attendere la successione, quasi che la cosa non riguardasse tutti noi. Fa .. ridare ohi se ne sta a guardare indifferente questa situazione drammatica o fa finta che sia normale». Ma De Carlini non è il solo a coinvolgere tutto lo staff dirigente, n segretario generale della Cgil lombarda, Cova (che sarà, quasi certamente, uno del tre «saggi» Incaricati per la consultazione dei 160 membri del direttivo sulla successione) , ha rilevato che sarebbe un grave errore 'far finta che con là rimozione di Pizzinato non esistano più problemi all'interno del nostro sindacato: al contrario adesso i problemi torneranno alla ribalta con forza maggiore, primo fra tutti quello della mancata coesione dell'intero gruppo dirigente, che lo stesso segretario generale aveva denunciato». In modo ancor più esplicito il segretario generale della Fiom di Milano, Moreschi, ha detto: «Ora che la pittima è statahacriflcàta, bisogttH 'vincere la tentazione di rinviare alle colende greche la discussione sulla linea politica, che è alla base della crisi della Cgil La commissione dei "saggi" dovrà fare una verifica dell'intero gruppo dirigente e non designare solo il nuovo segretario». Più cauto, il segretario confederale Cazzola, socialista, sottolinea l'esigenza di elegge- i -miu ! i .1-. . re rapidamente il segretario generale e di affidare alla con* ferenza di organizzazione il compito di un rinnovamento più ampio del gruppo dirigente, parallelamente alla ridefini zione del programma: «In caso contrario, prevarranno i tanti apprendisti stregoni che non sono più in grado dì arrestare le forze che hanno evocato». Nettamente contrarlo al «rimpasto» il segretario confederale Bertinotti: *I compa¬ gni, che pensano di poter risolvere le questioni tagliando altre teste, hanno nostalgie staliniane, che farebbero bene a superare immediatamente». E riferendosi alla designazione di Trentin e alla durata dell'incarico, Bertinotti ha giudicato banale ed offensivo immaginare che Treihin possa essere condizionato da qualcuno o dai tempi. Trentin ha la storia, l'autorità politica ed il prestigio per essere il segretario generale della Cgil a pieno Molo». Di parere diverso, il segretario generale della Federazione degli elettrici, Amaro: «in questa fase delicata, per la sua intelligenza e la sua esperienza, Trentin va bene e può avere un ruolo importante. Ma, solo per un fatto generazionale, non può essere un uomo di lunga lena». Cogliendo 1 diversi spunti del permanente malessere, il segretario generale della Federazione trasporti. Mancini, socialista, non ha esitato a chiedere un congresso anticipato. Solo così si esce dalla confusione attuale, facendo scelte politiche e di strategia unitaria, senza avvitare il dibattito su una inutile «caccia all'uomo». Peraltro, non si esclude che nei pruni giorni della prossima settimana alcuni segretari confederali comunisti possano prendere l'iniziativa di dimettersi: potrebbero essere De Carlini, Guarino e forse Agostini. E i due protagonisti? Trentin si è limitato a dire: 'Non sono un candidato, la mia designazione l'ho letta sui giornali. Lunedì si discuterà la lettera del segretario generale. Non ho altri commenti da fare». Intanto, a Tunisi, nella conferenza stampa seguita all'incontro con Arafat Occhietto esprimeva parole di apprezzamento: 'Trentin è un dirigente di livello e di capacità indubbie, che tutti conoscono». Pizzinato, giunto alle 8 nel suo ufficio; lettoli giornali, ha visto la.posta, soffermandosi nr centinaia idi telegrammi di stima e solidarietà inviati soprattutto da consigli di fabbrica del Nord. Ha avuto un breve colloquio con Del Turco e alle 10 si è ritirato In casa per preparare il suo Intervento al direttivo, nel quale l'attacco ai «colonnelli quarantenni» scatenerà certamente un'ondata di polemiche dentro e fuori dell'organizzazione. Gian Carlo Fossi

Luoghi citati: Milano, Roma, Tunisi