Aosta, dopo tre mesi è già crisi di Piero Cerati
Aosta, dopo tre mesi è già crisi Aosta, dopo tre mesi è già crisi La giunta (dc-pri-pli-psi-autonomisti-Uv) condannata dai franchi tiratori - Non si esclude un'apertura a sinistra o il commissariamento AOSTA — Sindaco e giunta non si sono ancora dimessi, ma l'atto formale è soltanto rinviato al prossimo Consiglio comunale (nei primi giorni di dicembre) per consentire l'assestamento di bilancio, atto che spetta all'esecutivo, e consentire l'amministrazione ordinaria della città: per Aosta è la conclusione d'una crisi da tempo annunciata Una crisi al buio: la coalizione de, Union valddtaine, psl, autonomisti democratici progressisti, prl e pll che governava la città è fortemente disgregata (contrasti politici e sull'amministrazione pubblica) e i liberali ieri ne sono usciti, per cui si prospetta anche il commissariamento o l'apertura a sinistra. Il pei ha fatto sapere che «se vi sarà la necessaria volontà politica, in tempi brevi, sarà possibile aprire un confronto serio e responsabile tra le forze che credono nell'esigenza di un cambiamento L'esapartito denunciava un malessere sin dalla nascita ed è caduto sotto i colpi ripetuti dei «franchi tiratori», che avevano concesso una tregua soltanto per approva¬ re il bilancio consuntivo del 1988. n documento finanziario era in grave ritardo per le elezioni regionali di giugno, che hanno «trasferito» nel Consiglio della Valle d'Aosta il sindaco Edoardo Bich, socialista (diventato presidente del Consiglio), l'assessore alle Finanze Pier Carlo Rusci, repubblicano (eletto consigliere) e Elio Riccarand di nuova sinistra, anch'egll entrato a far parte dell'assemblea regionale. n nuovo sindaco Francesco Allera Longo, anch'egli socialista, era stato eletto a settembre dopo lunghe trattative nell'esapartito. L'accordo era stato un compromesso: tutti lo negavano, ma alla prova dei fatti la verità s'è fatta strada. Su ogni delibera pesava l'incognita dei «franchi tiratori». Allera Longo aveva sollecitato una verifica, poi diventata una pausa di riflessione per suggellare una tregua al fine di approvare il bilancio, dopo si sarebbe potuto verificare qual era la volontà dell'esapartito: se proseguire ir un'alleanza ormai sfilacciata o se confrontarsi. Il bilancio è passato (ai primi di novem¬ bre) pur tra le critiche dell'opposizione, ma nel Consiglio successivo del 16 novembre sono riapparsi i «franchi tiratori», che in modo massiccio hanno battuto la giunta. Una situazione deteriorata e ieri 1 segretari delle forze politiche di maggioranza hanno valutato il da farsi. Ennio Pedrini, del pli valdostano, non ha avuto esitazioni: è uscito dalla maggioranza, che si è trasformata in pentapartito e ha stilato un comunicato in cui 'dopo una serena discussione circa gli episodi riconducibili al persistere di "franchi tiratori" ha convenuto sull'opportunità che la giunta rassegni le proprie dimissioni». Un atto rinviato a un Consiglio da convocarsi 'entro la prima decade di dicembre» per consentire «te incombenze amministrative legate alle scadenze finanziarie di fine anno (assestamento di bilancio). Le forze politiche si impegnano a dare risposte conclusive circa le possibili soluzioni della crisi». Un incontro è previsto per la prossima settimana. Piero Cerati
Persone citate: Allera Longo, Edoardo Bich, Elio Riccarand, Ennio Pedrini, Francesco Allera Longo, Pier Carlo Rusci
Luoghi citati: Aosta, Valle D'aosta
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