Una svolta contro le bombe di Giuliano Marchesini

Una svolta contro le bombe L'Austria collabora con indagini e arresti: minor tensione in Alto Adige Una svolta contro le bombe DAL NOSTRO INVIATO BOLZANO — Da Karl Ausserer, terrorista sudtirolese degli Anni Sessanta, a Karola Unterkirkher, «vivandiera» della compagnia degli Schùtzen intitolata a Sepp Kerschbaumer, altro protagonista dell'estremismo altoatesino. In Austria continua il rastrellamento nel campo dal quale presumibilmente vengono gli attacchi dei dinamitardi in Alto Adige. Sembra dunque aver sempre più peso quella collaborazione da parte delle autorità austriache chiesta dal nostro governo per aprire una breccia nell'organizzazione «Ein Tirol», responsabile delle ultime ondate di attentati in provincia di Bolzano. Anche se si fa un passo indietro, rispetto al risultati che si sarebbero avuti, secondo le notizie diramate di recente. La polizia e la direzione del servizi di sicurezza di Innsbruck smentiscono infatti l'arresto di Helmuth Oolowitsch, uno degli esponenti del partito neonazista «Npd». Nativo di Sofia, Goiowitsch risulta residente nella zona di Innsbruck, e avrebbe un altro recapito a Norimberga. Nell'allargarsi dei sospetti su personaggi simpatizzanti per l'irredentismo sudtirolese, sarebbe finito nell'elenco di coloro sui quali gli inquirenti austrìaci avrebbero messo le mani. Ma le presunte indiscrezioni sul fermo di Helmuth Golowitsch vengono definite a Vienna 'prive di fondamento». Questo non toglie, ovviamente, che rimanga aperto il discorso della cooperazione tra Austria e Italia nella lotta contro 11 terrorismo che affligge l'Alto Adige, soprattutto in un momento di particolare delicatezza per la situazione altoatesina. Scattata all'aprirsi della campagna elettorale per le «regionali» in Trentino-Alto Adige, l'operazione di Innsbruck pare avere un significato che vada olUe quello strettamente legato alla ricerca di «manovali» e mandanti del terrorismo in provincia di Bolzano: un segno della volontà politica da parti di Vienna di tagliare 1 ponti tra esasperato nazionalismo sudtirolese e nostalgie degli Anni Sessanta che si covano in certi ambienti au¬ striaci, dove probabilmente ha trovato alimento «Ein Tirol». Non sarebbe più, insomma, il tempo dei fuorusciti. Del resto, l'isolamento degli estremisti appare evidente anche tra la popolazione di oltreconfine: un'inchiesta condotta per le strade del Nord-Tirolo dalla Orf, la radiotelevisione austriaca, ha consentito di stabilire che il 95 per cento degli abitanti condanna le azioni dei dinamitardi in Alto Adige. Fin dove possa condurre questa collaborazione, è presto per dirlo. Intanto, c'è una catena di arresti, si susseguono interrogatori e perquisizioni. Emerge, con il procedere degli accertamenti, la figura di Karl Ausserer, l'ex terrorista del Sud Tirolo, arrestato il 4 novembre scorso a Innsbruck e accusato di aver ricevuto oltre un quintale di dinamite da quel Josef Gredler che avrebbe dovuto trasportare latte. SI sa che In casa di Ausserer la gendarmeria ha trovato materiale vario: anche, si dice, dei tubi metallici simili a quelli di cui era in possesso il falegname Franz Frick, condannato dal tribunale di Bolzano per attentati in Alto Adige. n terrorismo altoatesino ha spesso adoperato tubi di metallo per confezionare ordigni che hanno seminato devastazione e panico, qui e là a Bolzano e in provincia: 1 dinamitardi se ne servirono per la prima volta per preparare quella bomba che la notte di San Silvestro dell'86 esplose davanti all'hotel «Palace» di Merano, dov'era ospite Giulio Andreottl. E in più di un'occasione sul contenitore di tritolo era scritto il nome di un «eroe», come quello di Andreas Hofer, che guidò la rivolta del tirolesi contro le truppe napoleoniche. Uno del tubi trovati nell'abitazione di Karl Ausserer recherebbe inciso il nome di Anton Gostner, condannato per azioni terroristiche compiute in Alto Adige negli Anni Sessanta, morto in carcere. Altre scoperte, altre indagini verso la centrale di «Ein Tirol»: una strada che, passando per l'Austria, dovrebbe condurre fino a certi circo li neonazisti in Germania. Giuliano Marchesini

Persone citate: Andreas Hofer, Anton Gostner, Ausserer, Franz Frick, Karl Ausserer, Sepp Kerschbaumer