In Lituania un punto per Mosca di Emanuele Novazio

In Lituania un punto per Mosca La decisione di non imitare l'Estonia divide il fronte dei baltici In Lituania un punto per Mosca Gli articoli autonomisti della nuova Costituzione bocciati dal Parlamento dopo un appello del capo del partito - «Quello della piena sovranità sarebbe il sognò di un giorno, non possiamo ingannare la gente» -1 deputati del Fronte popolare lasciano l'aula: ci appelleremo al popolo DAI, NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA—La Lituania non segue l'Estonia sulla vìa della «sovranità» e sceglie il compromesso con Mosca. Il Parlamento di Vilnlus ha respinto ieri sera, all'unanimità, i tre articoli principali del progetto di nuova Costituzione preparato dal Sajudis, il Fronte popolare locale: anche quello che prevedeva 11 diritto di veto sulla legislazione dell'Urss. E ha rinviato l'esame dell'intero testo a una commissione che dovrà ritoccarlo e poi sottoporlo a discussione popolare. Ma i parlamentari lituani hanno sollevato molte riserve anche sulla nuova Costituzione dell'Urss: approvandone alcuni articoli ma respingendone altri, quelli che -danneggiano la sovranità delle Repubbliche nazionali», come si esprimeva il telegiornale di ieri sera. Chiedendo dunque, in sostanza, che 11 Soviet Supremo non ne approvi il testo, fra due settimane; ma ne affidi l'esame a una commissione composta da rappresentanti di tutte le Repubbliche federate. Soltanto la nuova legge elettorale nell'Insieme va bene, secondo i deputati di Vilnlus. Contiene sufficienti garanzie democratiche per l'elezione del nuovo Parlamento: al quale, chiedono 1 deputati lituani, deve spettare l'esame finale della Costituzione sovietica. E' stato un drammatico appello del nuovo segretario del partito, Algirdas Brazauskas, a convincere 1 deputati che il progetto del Sajudis andava bloccato, perché troppo radicale e rischioso. Un appello che riassume tutti 1 Umori, tutte le difficoltà e l'impotenza dei dirigenti di quella Repubblica, stretti fra le tensioni popolari all'autonomia e il senso della realtà: 'Sebbene abbiamo il nobile scopo della piena sovranità, non possiamo risolvere questo problema oggi e neppure in un mese. Non abbiamo il diritto di ingannare il popolo lituano e dargli quello che sarebbe II sogno di un giorno. Oli estoni hanno adottato la loro decisione sulla sovranità, ma so che gli è stato suggerito di convocare una nuova sessione del Parlamento e ritirarla'. Da Vilnlus arrivano dun¬ que tre giudizi diversi sui principali temi della discussione istituzionale e nazionale; tre segnali di intensità e significato politico differente. Ma tali, nell'insieme, da facilitare 11 dialogo con il Cremlino: un dialogo sicuramente più sciolto di quello in corso con gU estoni dopo la dichiarazione di «sovranità». Su questi sviluppi, che pochi in Estonia si attendevano, ha di certo influito l'immediata risposta di Oorbaciov alla sfida di Tallinn, la dichiarazione del Presidium del Soviet Supremo secondo la quale le modifiche alla Costituzione di quella Repubblica decise in Estonia «divergono» dalla Costituzione dell'Una. Ma quale ne sia l'origine prima, la decisione del Parla- mento di Vilnlus apre una crepa profonda nell'apparente unità dei movimenti nazionalistici baltici. E' uno scacco per gli estoni, è una vittoria per il Cremlino che, adesso, ha di fronte Interlocutori divisi; percorsi da nuove tensioni, da malumori che si intuiscono Intensi. Le prime reazioni del Sajudis parlano chiaro: 1 suoi rappresentanti, presenti come osservatori alla seduta di ieri, hanno abbandonato l'aula dopo 11 voto contrarlo al tre articoli della costituzione lituana. La delusione era palese, mentre dichiaravano l'intenzione di 'appellarsi al popolo e consultarsi, prima di prendere qualsiasi decisione». Ma.le parole di Brazauskas, un leader molto popolare in Lituania, sono un segnale assai chiaro: gli estoni si sono messi in un vicolo cieco, le loro proposte non passeranno mai, nella forma adottata. Si va dunque verso uno scontro, una rottura definitiva? A Mosca, nella sede del Soviet supremo, i rappresentati di Tallinn da ieri discutono con la commissione legale del Soviet: sondano le possibilità di un compromésso. Quanto è accaduto a Vilnlus potrebbe forse splanare la via: corrono voci secondo le quali potrebbero esserci concessioni sul rapporti fra le Repubbliche e 11 centro, in cambio di richieste globali più moderate. Qualche segnale c'è già: ieri rappresentanti delle quindici Repubbliche sono stati convocati a Mosca per uno 'scambio di opinioni» sulle 'Competenze economiche e sociali», in vista di una «coestone degli interessi di ogni Repubb'ica con quelli del Paese». Fin dove Mosca potrà e vorrà spingersi lo si capirà presto: l'approvazione della nuova Costituzione è prevista per il 29 I novembre. Ai3 Emanuele Novazio ' I san ' .h„ j

Persone citate: Algirdas Brazauskas, Brazauskas