L'onorevole non c'è, ma l'amico vota per lui

L'onorevole non c'è, ma l'amico vota per lui Con l'abolizione dello scrutinio segreto gli assenteisti inventano nuovi «trucchi» L'onorevole non c'è, ma l'amico vota per lui sacco: iui era assente e qualcuno metteva in funzione la sua tesserina magnetica - Scambi di c'è chi suggerisce di imitare il Parlamento indiano: I) si deve votare con tutte e due le mani Un parlamentare de colto con le mani nel accuse fra maggioranza e opposizione - E ROMA — Nella rete è caduto Il più Ingenuo di tutti: Plerferdinando Casini, deputato democristiano di Bologna, alla sua seconda legislatura, ha fatto trovare mercoledì pomeriggio ai funzionari dell'assemblea di Montecitorio la sua tesserina magnetica inserita nel meccanismo di votò mentre,"era rWepte,, dall'aula. Per una serie di votazioni un altro deputato democristiano, che è riuscito a mantenere l'anonimato, ha spinto al suo posto il pulsante di votazione. Il trucco è andato avanti fino a quando 1 comunisti non si sono accorti dell'inganno. Ma se Casini, meno scaltro degli altri, è stato scoperto con le mani nel sacco e per riavere la tessera dovrà dare delle spiegazioni all'ufficio di presidenza della Camera, 1 «fantasmi» che partecipano agli scrutini di Montecitorio non sono pochi. Ad esemplo i comunisti giurano che mercoledì sera anche il sottosegretario socialista ai Trasporti, Angelo Cresco, riusciva a partecipare alle votazioni passeggiando tranquillamente nel Transatlantico di Montecitorio. Un raro fenomeno di telecinesi. La verità è che l'abolizione del «voto segreto» ha fatto venire alla luce i «trucchi sporchi» del mestiere di deputato. 'Negli ultimi tempi — spiega Guido Alborghetti, responsabile d'aula del pel — l'espediente di votare cUpo-, sto 'degli assentì-'è statò^ùtilizzato frequentemente. Dal- I umazione det^fà&agrèt to" abbiamo chiesto almeno 10 verifiche e più volte abbiamo scoperto delle irregolarità. Ad esempio, abbiamo fatto ripetere la votazione su un emendamento del decreto per i rifiuti: in quella "irregolare" la maggioranza ha avuto 20 voti più dell'opposizione, nella seconda appena uno». La questione non è di scarsa importanza: spesso per un voto viene approvato o respinto un provvedimento di legge. Cosi sorge 11 dubbio di leggi importanti «approvate» o «bocciate» In passato solo grazie a votazioni «truccate». E a qualcuno potrebbe venire In mente che più di un governo potrebbe essere andato a casa solo per l'abilità di un baro. L'utilizzazione di questi espedienti, infatti, viene data per scontata da tutti, sia dal¬ la maggioranza, sia dall'opposizione. 'Perché non andate a chiedere ai comunisti se non lo fanno anche loro?» rispondeva adirato mercoledì sera Mino Martinazzoli a chi gli poneva 11 «caso Casini». Mentre .Franco Hrp, uno dei più assidui frequentatori socialisti dell'aula; di Montecitorio: 'fònfinft^ccupato: •in queste ultime settimane stanno esagerando. Negli ul¬ timi banchi democristiani hanno fatto una cooperativa, ogni giorno a turno sono presenti in due ma votano anche per gli altri». Perché questi «trucchi» vengono utilizzati? Le ragioni sono diverse. C'è 11 deputatocheisiannoia e.non ha voglia di seguire i lavori dell'aula floWJndfcflJuejae tfexprfc all'amico. Gianni Rivera, ad esempio, è sempre disponici- le a votare per qualche amico che In quel momento magari sta leggendo un libro. «Ma non manca — spiega Alborghetti — cfti usa questi trucchi per raggiungere il numero legale in aula o, magari, per falsare l'esito di una votazione». "-■' ' «Il voto dell'assente» è'un icostume talmente radicato j che addirittura esistono delle tecniche per fare a meno della complicità del collega. 'Mauro Iamiiello, che oggi è senatore — racconta ad esempio Giuseppe Azzarro, deputato de ed ex vicepresidente della Camera—ha brevettato un sistema: si blocca con cartone il pulsante del voto (se ci sono una serie di emendamenti dell'opposizione, ad esempio, sul tasto del no); poi ci si può anche assentate perché il computer continuerà a registrare il voto contrario». In effetti 11 fenomeno è antico: gli annali della Camera parlano di personaggi che erano noti per questa loro particolare abilità. 'C'era un de, di cui non ricordo il nome, che veniva soprannominato la piovra» dice 11 socialista Valdo Spini, mentre Alborghetti spesso rievoca le gesta 'del mitico pianista socialista». Ma 1 veterani di Montecitorio ricordano anche 1 nomi degli altri «furbi» alla Casini pescati «in flagrante». Davanti all'ufficio di presidenza sono andati parlamentari come l'attuale sot-| tosegretarlo liberale ai Lavb-1 ri pùbblici. Raffaele Costa, e l'ex deputatrj'dc AngetoBonflgk'Tuttre',due se la sono cavata con una semplice deplorazione, anche se le pene applicabili potrebbero essere; di molto più severe. Ma ci sono anche delle ragioni tecniche che potrebbero aver favorito l'espandersi del fenomeno In questi ultimi tempi, n nuovo computer adottato dalla Camera, infatti, oltre ai pregi ha anche degli Inconvenienti: «Le luci che sul banco Segnalano la presenza del deputato — spiega Alborghetti — sono meno luminose di quelle del vecchio sistema: Il problema quindi esiste e c'è già chi suggerisce di adottare qualche meccanismo che elimini ogni possibile trucco. Come quello Introdotto nel Parlamento Indiano: 11 1 deputati per votare debbono usare entrambe le mani. Augusto MlnzolinJ

Luoghi citati: Bologna, Roma