Notte di follia in preda alla cocaina

Notte di follia in preda alla cocaina Si precisano i contorni del massacro avvenuto lunedì notte in via Gradisca Notte di follia in preda alla cocaina La droga sarebbe stata assunta in notevole quantità: lo confermerebbero le prime analisi • Gaspare Gullo, il superstite, insiste nella sua versione: «C'era il diavolo, volevamo liberarci» - Le famiglie chiuse nel silenzio L'agghiacciante, misteriosa notte satanica di via Gradisca 84 comincia a avere contorni meglio definiti: i tre protagonisti della folle vicenda di droga e di morte hanno ••sniffato» cocaina (pare molta), prima che cominciassero le allucinazioni. Lo confermerebbero i primi risultati delle perizie tossicologiche del laboratorio dell'Istituto di Medicina legale diretto da Paolo Tapperò. Alcuni esami sono stati svolti dopo l'autopsia su Fosca Setteducati, 24 anni, e su Giuseppe Gullo, 29 anni. Prelievi di sangue sono stati fatti anche al superstite del massacro. Gaspare Gullo, 31 anni, che, detenuto alle Vallette, continua a ripetere confusamente la sua prima, incredibile, versione: -Il diavolo era come una grossa sanguisuga. E'passato da Giuseppe a Fosca, abbiamo dovuto saltare addosso a Fosca per farlo uscire». Giuseppe è morto subito dopo l'arrivo dei carabinieri: si è afflosciato tra le braccia del brigadiere che lo stava separando dal fratello Gaspare al quale era avvinghiato. La -sanguisuga», secondo il racconto del superstite, era poi uscito dal corpo di Fosca ed entrato in quello di Gaspare: -Doveva uscire del sangue per essere cacciato definitivamente». Per questo Giuseppe Gullo avrebbe strappato con un morso un pezzo di lingua al fratello. Gaspare Gullo, che è assistito dall'avvocato Pesavento, continua a ripetere al sostituto procuratore, dott. Andrea Bascheri, la sua fantastica storia (molto probabilmente sarà sottoposto a perizia psichiatrica). I carabinieri del nucleo operativo e quelli del nucleo radiomobile stanno controllando ogni particolare, ogni riferimento, per capire se si tratti realmente di un'allucinazione collettiva o di una manovra di depistaggio. Ha raccontato l'uomo, arrestato per omicidio: -Abbiamo trascorso la serata in birreria, come facevamo spesso. Siamo andati alla Danton di corso Umbria. Verso le due Giuseppe si è sentito male». Questo il primo buco nella storia: alla Danton, il locale dove in giugno sono stati ammazzati a colpi di pistola i fratelli Caserta e una loro amica, nessuno ha visto Fo- sca e i suoi accompagnatori. Giuseppe, comunque, si è sentito male. Un malessere che pareva l'inizio di un'influenza: nausea, febbre. Alle due, Gaspare accompagna il fratello a casa della ragazza, in via Gradisca 84. Anche a questo punto il racconto presenta vistosi vuoti: l'uomo arrestato non ricorda di avere preso droga (sostiene di non essere tossicodipendente), racconta che Giuseppe si è messo sotto le coperte (nella monocamera c'è un unico letto, a una piazza, appoggiato a una parete), che stava sempre più male e che a un certo punto pareva si fosse ripreso. In quel momento ò comparsa X-enorme sanguisuga». Come abbiano trascorso quell'ora e mezza, dalle 2,30 alle 4, quando presumibilmente i vicini hanno sentito le prime urla, Gaspare non ricorda. Non sa dire neppure se abbiano sentito la cassetta -Le voci dell'aldilà» (un insieme di suoni gutturali) trovata nel registratore. —•■■iniittiiiiitii m miiiiiii i ni Alcuni amici, sentiti dai carabinieri, hanno detto che da qualche mese Giuseppe e Fosca avevano un'ossessione: erano convinti che la causa di tutte le loro sventure fosse una -fattura" fatta dalla madre di lui. La famiglia Gullo è inavvicinabile. Il padre Salvatore ha un ristorante-pizzerìa a Moncalìeri (-La Bersagliera»), che gestisce con la moglie Agatina Rastelli, e gli altri due figli, Mario ed Emanuele. Ieri erano tutti nella pizzeria, chiusi in una stanza, con parenti venuti da Catania, in una sorta di riunione dì famiglia. Non vogliono parlare con nessuno. Le due giovani cognate delle vittime si limitano a dire: -Gaspare non ha mai creduto alle fatture. Giuseppe, forse. Ma non ne ha mai parlato con nessuno. Queste sono cose che si tengono per sé». Intanto sono stati fissati i funerali: domani quelli di Giuseppe Gullo, lunedì quelli di Fosca Setteducati Giuliana Mongelli Fosca Setteducati, 24 anni

Luoghi citati: Caserta, Catania, Moncalìeri