Università quale autonomia

Università quale autonomia Criteri privatistici per vitalizzarla Università quale autonomia Chiaro e sacrosanto discorso ha pronunciato il presidente del Consiglio De Mita nell'aula magna del Palazzo del Bo all'inaugurazione del 767° anno accademico dell'Università patavina. A memoria delle più provate anzianità di carriera, era la prima volta che si sentivano da un capo del governo parole tanto dure. In sostanza. De Mita ha detto che l'università italiana di oggi soffre di «rigidità e centralismo burocratico»; che ciò ostacola «la flessibilità negli ordini di studi, consentendo la degenerazione di questi e la moltiplicazione dei nomi delle materie che vengono frammentate invece che innovate, quasi che esse possano consentire non solo un'utile moltiplicazione dei docenti, ma anche un proporzionale aumento della dottrina insegnala»; che «ci sono materie in cui i docenti impegnano le loro energie in un esamificio a ciclo continuo e altre in cui il numero non supera a volte le dita di una mano» (e qui forse De Mita non ha voluto infierire, perche egli sa bene che a volte non si supera neppure il numero delle dita di una mano monca). La biografia e l'esperienza diretta di De Mita non sono probabilmente estranee a questa sua denuncia. Giustamente fiero di aver studiato e lavorato come assistente in altri tempi in una prestigiosa e rigorosa università privata come la Cattolica di Milano, non gli saranno certo sfuggite ad esempio insegnando di recente come professore a contratto all'Università di Pescara le differenze e lo stato attuale dei nostri atenei. E poiché c'è da credere alla sua buona fede, oltre che al suo impegno, sarebbe ingeneroso (ma è pur sempre doveroso, perché si impara dagli sbagli), ora che nnch'cgli si unisce al coro dei denuncianti, ricordargli che proprio il suo partito ha sempre voluto avocare a sé la responsabilità della guida dell'istruzione, molto spesso più preoccupato di avere questa guida (con ministri purchessia, che hanno coperto lo spettro dall'incompetenza al ridicolo) che del modo in cui esercitarla. Come pure sarebbe ingeneroso (ma anche qui doveroso) ricordargli che gli sforzi di tutti coloro che hanno voluto dare almeno una veste simbolica all'autonomia universitaria si sono scontrati contro la volontà corporativa dell'attuale ministro della Pubblica Istruzione, fin dai primi passi del progetto, allorché si dovevano decidere le Marcello Pera (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Persone citate: De Mita, Marcello Pera

Luoghi citati: Milano