L'assedio dei mille anni di Paolo Mieli

L'assedio dei mille anni L'assedio dei mille anni Sono circa mille anni che l'Estonia cerca di sottrarsi alle «attenzioni» dei vicini russi. Per più di un secolo, tra il 1030 e il 1177, le tribù ugrofinnichc che abitavano quel lembo di terra che s'affaccia sul Baltico dovettero difendersi da ripetute aggressioni russe lungo la linea dei laghi Pskov e Peipus. Quando i russi si placavano, venivano all'assalto le popolazioni scandinave. E quando si placarono tutt'e due, nel 1193 il pontefice Celestino HI bandì una crociata contro gli estoni che nella regione erano tra i più restii a lasciarsi convertire. Tra il milleduecento c la metà del millecinquecento l'Estonia visse in relativa tranquillità sotto la protezione dei cavalieri teutonici Portaspada. Una nuova aggressione russa che mise in ginocchio i cavalieri teutonici (1558) costrinse l'Estonia a passare sotto la protezione della Svezia, che sarebbe durata per oltre due secoli. Agli inizi del Settecento, nuovo scontro con la Russia ed ecco che finalmente col trattato di Nystad (1721) quella terra finisce sotto il dominio dell'impero russo. Ciò che non le impedirà di continuare a coltivare le proprie tradizioni germaniche e protestanti (nel 1523 l'Estonia era stata tra i primi ad aderire alla riforma luterana). Pronti a scattare nelle rivoluzioni del 1905 e del febbraio del 1917, gli estoni conobbero un'occupazione tedesca dopo l'Ottobre di Lenin c poi, per un'unica volta in questo millennio, l'indipendenza nel 1918, alla fine della prima guerra mondiale. Nel 1920. col trattato di Tartu, Lenin riconobbe l'indipendenza dell'Estonia così come anche della Lituania c della Lettonia. Ma come una «concessione» temporanea, solo una breve tappa, in preparazione dell'ingresso nell'Urss. Tant'e che già nel 1924 i comunisti di Tallinn, capitale dell'Estonia, provarono a riportare il Paese nell'orbita sovietica con un colpo di Stato (subito sventato). Nel ventennio tra le due guerre l'Estonia ebbe un regime autoritario ma non fascista e Tallinn divenne un importante centro d'osservazione sull'Urss per le ambasciate di quei Paesi occidentali che non avevano riconosciuto l'Unione Sovietica. Nel '39 il patto russo-tedesco di spartizione della Polonia pose fine all'indipendenza dell'Estonia (così come della Lituania e della Lettonia) assegnandola all'arca Paolo Mieli (Continua a pagina 2 In settima colonna)

Persone citate: Celestino Hi, Lenin, Nystad