Sorpreso a rubare, si è buttato nel vuoto da sette metri

Morente per evitare l'arresto Sorpreso a rubare, si è buttato nel vuoto da sette metri Morente per evitare l'arresto L'uomo era entrato in un appartamento, svuotandolo • I carabinieri l'hanno visto scendere, stringendo un televisore • All'alt, si è lasciato cadere, finendo sull'apparecchio andato in mille pezzi — MltlIIIIIIIIIIIItlillllllllMIIIIII 11 DUI L'ingordigia gli è stata fatale: con i carabinieri alle costole ha tentato di calarsi dal balcone dell'appartamento che stava ripulendo, abbracciando un televisore. Risultato: un volo di sette metri, concluso sul selciato del cortile. Pasquale Lippo, 31 anni, di Cigliano (Vercelli), via Betulle 3, ora è ricoverato alle Molinette in gravissime condizioni per un trauma cranico, fratture multiple alle gambe e al torace, ferite su tutto il corpo. E' accaduto alle 13,30, a Pino Torinese, in strada del Traforo 34/6 dove c'è una palazzina di tre piani abitata da cinque famiglie. Pare che nella zona i furti negli appartamenti siano quasi all'ordine del giorno, il capitano Mucciarelli, che comanda la compagnia di Chieri, ha istituito un servizio di pattugliamento quotidiano per la prevenzione dei reati. Alle 13, Lippo arriva davanti alla palazzina- a bordo di una «127» gialla che sembra costruita apposta per farsi notare. Suona a un campanello, spiega che è venuto perché 'l'altra sera ho avuto un incidente con un signore che abita qui e adesso lo aspetto per la dichiarazione amichevole». Ha un cerotto sul viso, gli aprono, sale lentamente le scale che portano al secondo piano. Sul pianerottolo si affacciano due porte. Lippo suona ai campanelli, non ottiene risposta. Uno degli appartamenti è disabitato da mesi. La proprietaria dell'altro, Giuseppina Marini d'Aquila, 78 anni, è all'ospedale di Chieri per una visita oculistica. Vive sola (il marito è morto alcuni anni fa, l'unica figlia risiede all'estero). Lippo cerca di forzare la porta, senza risultati. Esce, tenta la strada più ardua del balcone. Ce la fa, e questa volta la serratura non gU resiste. L'appartamento è tutto suo: trova i gioielli, li raccoglie e scende a riporli con cura nel cruscotto dell'auto. Risale, trova pellicce, e le getta dal balcone. In quel momento passa la «Uno» dei carabinieri e vedono l'uomo. Una brusca frenata e l'automobile entra nel cortile della palazzina. Il brigadiere scende e intima: •Non si muova di lì, veniamo a prenderla». Lippo tiene in braccio un televisore. Potrebbe lasciarsi arrestare, e non sarebbe la prima volta; potrebbe mollare l'elettrodomestico e tentare la fuga calandosi dal balcone; sceglie la strada più improbabile, lanciandosi nel vuoto abbracciato alla tv. Concetta Pavesio, consuocera della Marini, abita al pian terreno: lo vede precipitare, tutti nel palazzo sentono il boato del televisore che esplode. Lippo resta a terra, ferito. Pochi minuti e un'ambulanza lo trasporta all'ospedale di Chieri, e poi alle Molinette. Intanto, le prime indagini permettono di ricostruire il suo passato: guai con la giustizia per reati contro il patrimonio, un arresto per droga, un'altra storia di un ragazzo sbandato che ha cambiato tanti lavori e molti indirizzi. Aveva vissuto a Torino, in via Gottardo, a Cigliano era da un anno e pochi lo conoscevano. Ora è in ospedale, piantonato: la sua vita, dicono i medici, è appesa a un Alo.

Persone citate: Aquila, Concetta Pavesio, Giuseppina Marini, Mucciarelli, Pasquale Lippo

Luoghi citati: Chieri, Cigliano, Pino Torinese, Torino, Vercelli