Una notte cominciata in birreria

Una notte cominciata in birreria Una notte cominciata in birreria Una serata in birreria, la Danton, di corso Umbria, la stessa dove in giugno sono stati ammazzati Roberto e Maurizio Caserta, e Michela Ansaldl Paolino. Giuseppe Gullo forse ha bevuto molto. Si sente male. Assieme al fratello Gaspare decide di andare a casa di Fosca Setteducati, dove spesso dorme. E là comincia la notte satanica «perché Giuseppe ha il diavolo in corpo». Questo il racconto di Gaspare Gullo, unico testimone di quella agghiacciante nottata. Ma pare che nella birreria nessuno li abbia visti lunedì sera. Forse ci sono stati e nessuno li ha notati. Forse Gaspare, ancora fuori di sé, sovrappone i ricordi. Il minialloggio di via Gradisca 84 è rimasto come martedì all'alba, quando i carabinieri hanno interrotto il macabro balletto dei due fratelli sul corpo di Fosca Setteducati, 24 anni ancora da compiere. Ieri pomeriggio sono stati rotti i sigilli per la prima volta, n sostituto procuratore che segue la vicenda, il dott. Baschieri, cori i periti Torre e Tapperò, e con i cara binieri ha voluto ricostruire cosa è accaduto. Hanno cercato l'oggetto contundente usato contro i primi militari arrivati, lo stesso oggetto rivolto contro Fosca. Non era presente Gaspare Gullo, arrestato per ornici dio. L'uomo, ora detenuto al lé Vallette, non ha saputo per una giornata intera che la ragazza era morta. Glielo hanno detto i carabinieri martedì sera. Non sa ancora adesso che anche il fratello Giuseppe è a Medicina legale. Il brigadiere del nucleo radiomobile che ha vissuto nella parte finale l'assurda notte di follia e di satanismo ha spiegato cosa ha visto, nel dettagli, quando ha aperto la porta per la prima volta. E quale è stata la scena quando poi la porta è stata buttata giù. Tutto, nel minialloggio, è rimasto come l'altra mattina. Un disordine spaventoso nella cameretta, arredata in modo spartano: pochi mobili, vecchi. Sangue per terra, mischiato ad hashish. Mobili rotti. Un cassetto buttato sul letto. Gli abiti sparsi per terra. Dall'armadio aperto, una cascata di carta, ritagli di giornale (uno anche sul sequestro, del piccolo Marco Fiora) e delle matasse di lana color salmone. -La stessa lana che proprio lunedi sera'Fosca Setteducati doveva portare a sua madre perché le facesse una maglietta. Angela Setteducati l'aspettava: «Mi aveva telefonato domenica per sapere come stavamo: Lei mi è parsa normalissima. Aveva assicurato che sarebbe venuta a trovarci lunedì. Mi aveva detto: "Se hai tempo mi fai una maglietta? Domani ti porto la lana": Ma la donna ha atteso inutilmente la figlia il giorno dopo. . il caos è spiegabile soltanto con la lotta furibonda che si è svolta l'altra notte in quell'unica stanza disadorna (alle pareti un pupo siciliano e un calendario con l'oroscopo!. Secondo 11 racconto di Gaspare, la lotta per cacciare il diavolo, quel «serpentello» che dal corpo di Giuseppe si era trasferito nel corpo di Fosca. Dappertutto pacchetti di sigarette vuoti. Sulla lavatrice un frullatore aperto, con déntro della polvere bianca. Eroina? In un armadietto à vetri le tracce delle ultime letture di Giuseppe e Fosca: 'Psicocinetica», «La grafologia», «Il suono dei sogni». A terra ancora carte da gioco sparse, utili a chissà quale rituale. Su un ripiano, altre carte: tutti jolly. Tante cose, in quell'alloggio, a cui gli inquirenti devono dare un significato per capire cosa è accaduto quella notte. Giuliana Mongelli Fosca Setteducati, 24 anni