Veto di Roma ai vescovi Usa di Marco Tosatti

Veto di Roma ai vescovi Usa Bloccato un testo sui teologi Veto di Roma ai vescovi Usa Irritazione all'assemblea dì Washington CITTA" DEL VATICANO — n Vaticano ha bloccato con una lettera l'approvazione da parte dell'Assemblea della Conferenza episcopale americana (Nccb) di un documento sul rapporti fra vescovi e teologi, che avrebbe dovuto essere votato da 150 presuli statunitensi riuniti a Washington per la sessione autunnale. La lettera, inviata dalla Congregazione per la dottrina della fede il 10 novembre, quattro giorni prima che l'Assemblea aprisse 1 suoi lavori (dureranno fino al 17), ha provocato commenti Irritati negli ambienti della Conferenza. Contemporaneamente è stato dato l'annuncio che a primavera, a Roma, avrà luogo un «vertice» fra il Papa e i rappresentanti della Nccb. I vescovi Usa si augurano che in quella sede, con un contatto diretto con il Pontefice, potranno essere chiariti vari episodi che hanno provocato tensione fra Roma e una delle più potenti Chiese locali del mondo: in particolare le prese di posizione sul ruolo delle donne nella Chiesa, sull'Aids (un documento dei vescovi Usa prevedeva un'informazione completa sui metodi preventivi, profilattici inclusi), sul documento «bloccato» e su quello, in preparazione a Roma, relativo al ruolo delle Conferenze episcopali, giudicato -rigido» e -inadeguato» Oltreoceano. •Interventi dell'ultimo minuto pongono la Santa Sede e la Conferenza in una posizione delicata, che può essere percepita come di confronto», ha detto il card. Joseph Bernardin di Chicago, riferendosi alla lettera arrivata da Ro. ma. Da otto anni la Chiesa americana sta lavorando al documento'intitolato -Responsabilità dòtìrinalU approcci per promuovere la cooperazione e per risolvere incomprensioni fra vescovi e teologi». La critica della Congregazione per la dottrina della fede, che ha impedito l'approvazione, è ampia, e riguarda le linee guida della seconda parte del testo: -L'intero orientamento tende a ren¬ dere eguali vescovi e teologi, o a metterli sullo stesso livello», scrive mona. Bovone, segretario del ministero vaticano guidato dal card. Ratzinger. Roma cerca di ridimensionare ormai da anni il ruolo e l'importanza del teologi, cresciuti dopo il Concilio Vaticano Il, e di collocarli in un ruolo di supporto tecnico dei vescovi e del magistero; 11 documento americano quindi viene giudicato troppo «aperto». «Ci hanno pensato un po' tardi», ha commentato il presidente della Conferenza episcopale, mons. John May. -La Congregazione per la dottrina della fede ha poco personale», ha detto l'arcivescovo di New York, card. O'Connor, esponente di punta dell'ala conservatrice. -Hanno avuto il documento tredici mesi orsono — ha risposto mons. May — e non riesco a pensare a un luogo dove vi siano più teologi da consultare delle Università Pontificie,di Roma». -Il Vaticano dovrebbe rispondere con un anticipo adeguato rispetto atte nostre riunioni generali», ha concluso il card. Bernardin. Ma le critiche non si sono limitate al «metodo» seguito da Roma. -C'è una cattiva lettura delle intenzioni e del contenuto del documento»: così ha commentato la lettera romana l'arcivescovo Lipscomb, aggiungendo che la natura del dialogo dottrinale trattato nelle linee generali esce -deformata» dalle osservazioni vaticane. L'approvazione del documento è stata rimandata alla sessione di giugno 1989 dell'Assemblea. E probabilmente si parlerà in quella sede sia del documento sull'Aids, sia di una lettera pastorale destinata a mitigare le preoccupazioni delle ..donne nella Chiesa. Sono temi delicati, da affrontare dopo l'incori tro con il Papa. Sembra invece destinata a proseguire il suo cammino (fino alla votazione) la lettera di osservazioni critiche dei vescovi Usa alla bozza vaticana sul ruolo e lo status teologico delle conferenze episcopali Marco Tosatti

Persone citate: Bovone, John May, Joseph Bernardin, Ratzinger, Washington Citta