A 40 anni dall'indipendenza oggi le prime elezioni libere di Tito Sansa

Test A 40 anni dall'indipendenza oggi le prime elezioni libere Test Il partito dèlia Bhutto e l'Alleanza islamica promettono che non torneranno i militari e che rispetteranno le alleanze internazionali - Nessuno vuole perdere gii ingenti aiuti americani - Benazir rinuncia a mobilitare i suoi sostenitori contro la Corte Suprema MLNOrntO INVIATO ISLAMÀBAD — Tre mesi fa il Pakistan era ancora una.| dittatura tenuta in mano dal generale Zia Ul-Haq, perito il 17 agosto in un attentato al suo aereo. Oggi, quando 48 milioni di cittadini potranno accedere atte urne per eleggere l'assemblea nazionale, questo Paese vasto due volte e mezzo e popoloso il doppio dell'Italia, diventerà una democrazia Quelle di oggi sono infatti le prime elezioni veramente libere da quando, nell'agosto 1947, il Pakistan fu creato. n Pakistan entra a far parte dei Paesi democratici chiunque sarà 11 vincitore detta odierna consultazione: tanto se sarà il progressista PPP (il Partito del Popolo Pachistano) guidato dalla irruente signora Benazir Bhutto, quanto se a ottenere la maggioranza sarà la IDA (la Alleanza Democratica Islamica) che raccoglie nove partiti conservatori intorno alla Lega musulmana òrfana del presidente Zia Ambedue i maggiori raggruppamenti l'uno che ha per emblema una freccia l'altro una bicicletta, offrono infatti garanzie che le regole del gioco parlamentare verranno rispettate e che non ci sarà un ritorno al governi militari sotto i quali li Pakistan ha vissuto per 27 del suoi giovani 41 anni . L'unica minaccia atta transizione pacifica verso la democrazia parlamentare viene proprio da coloro che maggiormente si battono per il rinnovamento, i seguaci del PPP. Se n'è accorta la presidente del partito, Benazir, la quale lunedi aveva invitato i suol fedeli a recarsi atte urne anche se privi di documenti di identificazione e di organizzare sit-in di protesta dinanzi ai seggi, benché ciò fosse stato espressamente vie-; tato dalla Corte Suprema. Ieri la signora si è rimangiata l'appello e ha* chiesto àgli elettori di rispettare gif ordini della Corte Suprema, sol¬ tanto di controllare che non ci siano brogli C'è molta incertezza per il risultato del voto, che si dovrebbe cominciare a conoscere nelle prime ore di domani (Intorno alla mezzanotte in Italia). I sondaggi di opinione fatti finora sono di parte e perciò inattendibili. H PPP prevede di ottenere circa 100-110 dei 205 seggi parlamentari oggi in gioco (le circoscrizioni a designazione uninominale sono 207, ma due candidati sono morti, per cui in due sedi si voterà più tardi), mentre 1 nove partiti detta IDA forniscono le medesime cifre, ma prevedono esattamente un risultato contrario. A giudicare dalla affluenza al comizi, si direbbe che vincerà il PPP di Benazir, la quale riesce a raccogliere enormi masse entusiaste mentre gli avversari sono di solito in numero inferiore e meno eccitati. Dice un giornalista pachistano: «Gli elettori sono incerti, le loro coscienze sono divise. Se dovessero scegliere per un partito, forse la maggioranza voterebbe per la Lega musulmana o per altri della IDA. Se dovessero votare per una persona, probabilmente sceglierebbero Benazir Molti altri invece la pensano in maniera opposta: sono progressisti che respingono l'establishment ma nello stesso tempo detestano la signora. Non sanno pro¬ pria per tht votare». C'è da tenere conto poi di un altro fattore contrario a Benazir 11 Pakistan è un Paese musulmano e (come vanno ripetendo da settimane i politici della IDA spalleggiati dal clero) l'Islam che quaggiù è religione di Stato «non concede a una donna il diritto a essere imam». Lo slogan detta Lega musulmana è: «Il popolo pachistano non accetta dì essere guidato da una donna». Viene aggiunto (ma è propaganda di bassa lega) che è 'comunista, agente al servizio dell'Unione Sovietica, dell'India e di Israele». Nel mondo Intero — lo si constata dall'arrivo di giornalisti e di operatori delle televisioni — c'è interesse per queste elezioni Compresso tra l'India alleata di Mosca (non a caso, Gorbaciov andrà a New Delhi proprio fra due giorni), l'Afghanistan tuttora occupato dall'Annata Rossa e l'Iran fondamentalista di Khomeini, il Pakistan è importante da quando nove anni fa (sotto Zia) è diventato il cordone ombelicale dei mujahsddin afghani E oggi è l'unica testa di ponte degli Stati Uniti nel subcontinente asiatico. Pertanto tra i diplomatici occidentali veniva espresso il timore che una svolta nella politica estera di questo Paese di oltre cento milioni di abitanti potesse portare a mutamenti delle alleanze e a nuovi equilibri. Ma ora, studiati i «manifesti» programmatici del partiti (che divèrgono sostanzialmente soltanto sul problema delle donne), gii osservatori stranieri sono più tranquilli Chiunque vinca — si dice — la linea tracciata da Zia non dovrebbe venire, abbandonata Neanche il PPP di Benazir potrà fare una politica estera diversa, interrompere . per esempio i rifornimenti atta resistenza afghana e rischiare così di perdere i 4,2 mfflar,di di dollari.di aiuti americani al Pakistan, per il. prossimo triennio. _ Tito Sansa

Persone citate: Benazir Bhutto, Bhutto, Gorbaciov, Khomeini