Elsa tra vertigini e balene

Elsa tra vertigini e balene Da giovedì 17 al Nuovo la compagnia di Piperno e Fontano Elsa tra vertigini e balene QUESTA storia di essere considerata la pionera della danza moderna in Italia a lei non va mica giù. E si può anche capire; perché in questi anni Elsa Piperno oltre ad aver fondato una compagnia di danza moderna e una scuola, ha lavorato molto con Joseph Fontano elaborando, creando, approfondendo, dando vita a balletti e il ruolo di pioniera che le hanno appiccicato le va un po' stretto: c'è altro nella sua carriera. E' un fatto comunque che nei primi Anni 70, quando la Modem-dance erano ancora in pochi a sapere che cosa fosse, lei, fresca di studi di danza, per prima l'ha introdotta in Italia. Spesso ospite negli anni passati della rassegna «H Gesto e l'Anima», il «Teatrodanza Contemporanea di Roma di Piperno e Fontano» torna al Teatro Nuovo da giovedì 17 a sabato 19 con un programma di balletti nuovi per Torino. Viaggio simbolico, attori girovaghi, eterna metafora della vita. E' il motivo ispiratore di Magnificat che apre la serata, una coreografia di Marco Brega, giovane forza nata alla scuola di Piperno e Fontano, su musica di Bach. Sul tempo del mare è un passo a due di Elsa Pipemo. Lavoro curioso che nasce dalla suggestione della vita di coppia delle balene e si dipana su una musica di George Crumb intitolata Vox Balenae. Ma non è un brano di sola curiosità etnografica, è un lavoro, questo di Elsa Piperno, che percorre lo svilupparsi del rapporto a due dal mondo ancestrale sino a quello evoluto dei rapporti umani. C'è una vertiginosa spirale di ballerini in scena e sta a indicare le forti emozioni che la vita ci regala. E' il terzo brano della serata, intitolato appunto Vertigini ed è coreografato da Joseph Fontano su musica di Fulvio Maras: un'avventura terrena dove a difficoltà e ostacoli si alternano fascino e bellezza. Teatro Koros Piacevole ritomo quello del Teatro Koros, che martedì 15 e mercoledì 16 apre la stagione di danza del Teatro di Torino. Piacevole perché Massimo Moricone aveva presentato due anni fa al teatro di Torino Jeannot e soprattutto perché il lavoro di questo giovane coreografo romano è di estremo interesse. La sua ricerca formale, modernissima, passa attraverso gli stilemi della danza classica, ma rivisitata, energica, vitale, portata alla luce della realtà di oggi. Pas¬ sato attraverso esperienze di danza che vanno dal classico al moderno, Moricone è vincitore nell'84 del premio di coreografia di Nyon e del Prix de l'Université de la Danse di Parigi. Lo scorso anno, caso raro fra i giovani coreografi, è stato ingaggiato da un ente lirico per curare la versione danzata di La figlia di Iorio a Verona. Da tre anni ha dato vita al Teatro Koros con Patrizia Natoli, una bellissima danzatrice bruna, sua musa ispiratrice. Al Teatro di Torino il Koros porta Reps 88, titolo che racchiude molti lavori dell'ultima sua produzione e dal quale non mancherà la straordinaria Tarantella coreografata da Balanchine, un maestro del quale Moricone idealmente prosegue il carnmino. se ^r Elsa Piperno con Joseph Fontano per «Il gesto e l'anima»

Luoghi citati: Italia, Moricone, Parigi, Roma, Torino, Verona