Morbide aderenze mediterranee di Antonella Amapane

Morbide aderenze mediterranee Tessuto stretch non solo per le supermagre: secondo lo stilista Negrato anche la pancetta è sexy Morbide aderenze mediterranee MA è vero che gli abiti in stretch stanno bene solo alle magre? Secondo lo stilista Paolo Negrato, maestro della creazione pennellata addosso, è il contrario. Soltanto la donna mediterranea, con le curve al punto giusto, pancetta compresa, può valorizzare al massimo un modello aderente. Ovviamente il trucco c'è ma non si vede. Parola di Anna Oxa e Marina Suma che hanno sperimentato sullo schermo e nella vita la moda di Negrato. Chi si immagina imbudellata in tubini che disegnano spietatamente ogni centimetro di ciccia non ha pre¬ senti i modelli dello stilista veneziano. L'elasticizzato di Negrato non strizza, accarezza, delinca con garbo la figura, mimetizza i fianchi con sapienti drappeggi, pieghe rovesciate o doublé face e altri accorgimenti. Altre due caratteristiche che contribuiscono al successo di questo genere di vestiti sono il prezzo (costano circa la metà di quelli firmati) e, aggiunge Negrato, l'estrema camaleonticità. «Non sono prodotti statici, ma cambiano a seconda di chi li indossa. In pratica si adattano alla personalità di chi li sceglie». Quest'ultimo particolare inorgoglisce Ne¬ grato che preferisce sfuggire agli schemi fìssi sforzandosi di creare una moda che non invècchi troppo in fretta nell'armadio, ma che piuttosto si faccia scoprire ed apprezzare a mano a mano che la si indossa. «Mi piace giocare sui difetti facendoli diventare dei pregi», dice lo stilista mentre mostra un robe manteau con dettagli giocati sull'abbondanza della fodera che fuoriesce dalle maniche, dall'orlo e dalla martingala a forma d'elica. E' un capo della collezione per la prossima primavera estate, composta da circa 100 modelli suddivisi in piccoli gruppi. C'è la serie realizzata in lane Tasmania dove la giacca smilza o t'abito vengono guarniti da pieghettature particolari al punto vita e sbilanciati da insoliti revers asimmetrici. Poi gli ampissimi pantaloni e le aderenti gonne, lunghe al polpaccio, ma con inaspettate spaccature sul dietro. Quindi le giacche maschili in leggere lane stretch gessate da portare con trasparenti sottane plissé. Un altro gruppo di modelli è impostato sui colori delle sabbie: capi in seta cruda, con trame evidenti, popeline di seta con mano pesca a volte mescolata al lino. Ma l'oggetto simbolo è il ventaglio che ritroviamo negli abiti, sempre di seta, ricamati in fettuccia ton sur ton. Colori più forti per l'ultimo gruppo, decisamente estivo e fresco, in cotone stretch, dove si accostano fuxia, rosso e arancio in giochi cromatici su linee aderenti ma con tagli c trasformazioni di sapore surrealista. Negrato ha 40 anni e alle spalle una lunga esperienza come consulente e responsabile degli uffici stile di alcune fra le più importanti aziende di confezione italiane. Solo quattro anni fa ha deciso di firmare e realizza¬ re una linea a suo nome. E' di questi giorni la notizia che adesso produrrà e distribuirà lri proprio i suoi capi. Un passo rischioso e affascinante al tempo stesso, il sogno di molti giovani stilisti. -Ho rinunciato a un contratto molto allettante con una grande industria partner che mi offriva di portare la mia produzione da 8 mila a 50 mila capi per stagione», spiega Negrato. E aggiunge: -Le industrie partner danno la tranquillità economica, ma appiattiscono la creatività dello stilista in favore della produzione di massa-. Negrato infatti non ha nessuna intenzione di espandersi o di cimentarsi nella realizzazione di una nuova linea. L'unico vezzo è una piccola collezione di bijoux che lo stilista ha lanciato da due stagioni per completare gli abiti. «Quasi tutti i giovani creatori cercano un produttore, ma sbagliano», conclude Negrato. -Dovrebbero prima accumulare esperienza e una piccola ricchezza personale per realizzare da sé. senza padri-padroni, esattamente le loro idee, non qualche cosa che gli somigli alla lontana». Antonella Amapane