Ventimiglia medioevale degli antichi sestieri

Ventimiglia medioevale degli antichi sestieri Ventimiglia medioevale degli antichi sestieri IL punto più alto della collina di Ventimiglia, un tempo ben difeso, custodisce i tesori del borgo medioevale che si estèndeva fino all'antico porto alla foce del fiume Roja. Centro commerciale della città medioevale, è stato fino all'Inizio del secolo tappa cruciale di navi da trasporto nel traffico di merci (soprattutto sale) tra Ventimiglia e Nizza. Approfittiamo della calma di fine stagione per salire a visitare la parte vecchia della città. lì cammino inizia da piazza San Giuseppe nel sestiere Marina (Ventimiglia è divisa in sestieri: Marina, Campii. Burgu, Ciassa, Cuventu, Auriveu, che riprendono l'antica divisione della città medioevale ). Una stradina tortuosa conduce al sestiere Ciassa, piazza, secondo il dialetto «ventimigliuso», ossia la piazza centrale del borgo vecchio. Si notano già gli stendardi giallorossi, i colori che distinguono il sestiere e le mura del Castello dei Conti (XI-XII secolo). Il primo punto panoramico, nelle giornate terse, permette di ammirare la Còte d'Azur fino alle colline di Cannes, in direzione del confine si erge il Forte dell'Annunziata, ex convento dell'Annunziata, e cento metri più in alto il Forte San Paolo, anticamente «Castelvecchio», costruito dal podestà di Genova nel 1222. Poi l'itinerario si addentra nel cuore del borgo verso la piazza della Cattedrale. L'atmosfera suggestiva del clima medioevale è interrotta dagli schiamazzi dei bambini e della gente che abita il sestiere -Ciassa»: la Ventimiglia medioevale, infatti, è ancora oggi popolatissima. Accanto all'austera Cattedrale eretta all'epoca gloriosa dei Comuni, al Battistero, figlio d'arte romanica e al decrepito Castello dei Conti, è facile incontrare automobilisti irritati e ragazzetti in bicicletta o intravedere panni stesi qua e là nei viottoli più angusti. E' in questa piazza che, secondo antiche usanze del mondo rurale, i contadini celebrano la «Festa del Rinnovamento» nei mesi di settembre o ottobre, per propiziare una buona vendemmia con la rievocazione (in costume) di alcuni fatti storici locali. Dalla piazza parte via Garibaldi dove è possibile visitare la Biblioteca civica Aprosiana, la prima biblioteca pubblica ligure e una delle prime in Italia. E' stata aperta al pubblico dal frate agostiniano Angelico Aprosio nel 1694 dopo aver superato gli ostacoli e l'odio di al¬ cuni confratelli toccati dall'invidia. Oggi l'Aprosiana (aperta tutti i giorni dalle 10 alle 13) vanta oltre settemila volumi (considerati rari e relativi a numerose discipline come medicina, teologia, storia, ecc.) e duemila manoscritti di carattere storico locale (lettere, atti notarili), testimonianza della vita storica di Ventimiglia densa di episodi, avvenimenti e lotte soprattutto contro la dominazione della Repubblica di Genova. Si possono sfogliare i preziosi Corali Miniati, i Canti Gregoriani, alcune pagine di un antifonario membranaceo del convento dell'Annunziata, un manoscritto del XVTI secolo contenente opere del poeta spagnolo Luis de Góngora y Argote o ancora rare opere di astronomia stampate a Vienna che contengono una «mappa celeste» con la raffigurazione delle costellazioni e dei segni zodiacali. Poco oltre la biblioteca è possibile riposare e rinfrescarsi all'Osteria delle Erbe, in via Garibaldi 6. I piatti, composti da piccoli assaggi, non cedono alle tentazioni «della carne» ma si adeguano alle specialità tipiche locali pur rimettendosi alle convenzioni dell'alimentazione vegetariana (cereali in autunno e inverno, dieta macrobiotica, ecc.): si può gustare la pasta d'olive, il Condiglione, cioè un'insalata ricca di venti tipi di verdura accompagnata dal pane di Alrole della valle del Roja, e dal vino Rossese, rosso o bianco. Anche la pizza è per vegetariani, preparata a scelta con farina bianca o integrale?.-■ Continuando la visita dei «carruggi», soltanto l'occhio del visitatore attento riuscirà a notare i cunicoli che, scavati al lati di alcune case, conducono attraverso tortuosi sentieri agli accessi segreti che permettevano di penetrare velocemente nel cuore della città vecchia in caso di attacchi nemici. Questa sorta di labirinto sbocca all'estremo nord del borgo, nella piazza che ospita la Chiesa di San Michele costruita dai Conti di Ventimiglia e poi concessa in feudo ai monaci benedettini di Lerino. Porta Piemonte situata ad un lato della piazza, apre uno squarcio panomarico sull'antica via del Roja, unico varco della città verso il Piemonte. Questa porta è inglobata nelle mura cinquecentesche che conservano buona parte della struttura architettonica originaria. Lasciamo Porta Piemonte con il Funtanin, una fontana del XVI secolo ricavata in una volta laterale, per imboccare via della Scala Santa, il sentiero che costeggia tutta la lunghezza delle mura e offre una veduta panoramica della città fino al sestiere Burgu, dove culmina l'estensione del borgo, termina 11 breve viaggio medioevale e inizia la città moderna. Daniela Cuzzolin Ventimiglia, la Cattedrale

Persone citate: Aprosio, Canti Gregoriani, Daniela Cuzzolin Ventimiglia, Roja