Gli autori: che fortuna essere scelti da lei

Gli autori: che fortuna essere scelti da lei Parlano Enrico Ruggeri, Ricky Gianco, Roby Facchinetti, Ivano Fossati Gli autori: che fortuna essere scelti da lei QUANDO viene annunciato un nuovo disco di Mina sono in molti a scattare idealmente sull'attenti: dai dirigenti della sua casa discografica, sensibili agli introiti di quei best-seller, agli addetti ai lavori che con le orecchie ben tese vogliono premiarsi dopo tanti album italiani modesti, ascoltati e recensiti a forza, dal cortese pubblico che compra ormai a scatola chiusa — alcune centinaia di migliaia di copie vengono regolarmente vendute — agli autori di canzoni che sperano di essere tra i fortunati, superando la concorrenza che si dice agguerritissima. Piazzare, infatti, un brano in un disco di Mina è una sorta di laurea ad honorem: la sua è una voce cui tutti hanno sognato di poter affidare una canzone e così le proposte che arrivano presso il suo quartier generale di Lugano non si contano. Da qualche tempo, oltrelutto, l'album doppio di Mina, recapitato puntualmente in autunno, è rigidamente diviso: su un disco ci sono pezzi inediti, sull'altro classici o comunque composizioni rivisitate. E quelli che puntano ad essere scelti da una parte o rive-, . acati dall'altra sono davvero tanti. Abbiamo sentito alcuni di questi beneficiati, tutti autorevolissimi professionisti della canzone a cui l'attenzione riservata da Mina aggiunge lustro e nobiltà. Enrico Ruggeri è stato scelto per aprire il disco, una posizione di grande prestigio per la sua II portiere di notte: «Si tratta di una gratificazione immensa — dice il cantautore milanese —. E' questo un tipo di consacrazione a cui tutti noi teniamo moltissimo, perché Mina rappresenta un pezzo di storia che va ben oltre l'oggetto discografico. Per me è stato come un regalo inatteso: credo la sua attenzione sia caduta su II portiere di notte perché quella è tra le mie canzoni una delle più teatrali, non a senso unico, che si presta a una rilettura che dia spazio all'immaginazione. E la versione che ne dà Mina è, come sempre le accade, splendida, filtrata dalla sua sensibilità, dalla sua emotività, che abbinate alla voce forniscono una formula inimitabile». «Mi è venuta la pelle d'oca ad ascoltare la sua interpretazione — racconta Roby Facchinetti, recuperato con i Pooh in Noi due nel mondo e nell'anima —. Non so come ci sia arrivata, perché quello è un pezzo del nostro repertorio antico, dei primi Anni Settanta. Sono felice perché ho scoperto che le si adatta benissimo e che attraverso la sua voce ne ha guadagnato in feeling, in magia. In una canzone Mina sa esaltare ì pregi armonici e melodici in maniera ideale: come lei, credete, davvero non c'è nessun'altra». Un altro autore acuiste dedicata Mina è Ricky Gianco che le diede negli anni passati Un cucchiaino di zucchero nel thè, per l'album Sì, buana del 1986: «E' un personaggio imprevedibile, che setaccia il materiale con una serietà e una cura esemplari. Io mi ritengo un privilegiato perché già nel 1964 Mina cantò un mio pezzo, E' inutile, che risentiva di influenze beatlesiane, come ovvio all'epoca. Io l'ho conosciuta e posso dire che si tratta di un tipo assolui tamente estroso, che vive di stati d'animo e di umori per ? nulla standardizzati. E' una creativa, in grado di inventare e di spiazzarti sempre, per cui non si riesce a intuirne i percorsi. Così diventa impossibile scrivere qualcosa per lei su misura, la canzone fatta apposta per Mina non esiste: è comunque lei che decide e questa diventa una garanzia di qualità». Chi deve essere particolarmente riconoscente a Mina è Ivano Fossati, «scoperto» più di dieci anni fa, in un periodo buio della sua carriera: «Erano momenti in cui i miei dischi non funzionavano e le mie canzoni non le voleva nessuno e la persona che determinò curiosità e interesse intorno a me come autore fu proprio Mina. Nel suo disco dal vivo del 1978 presentò due mie canzoni, Non può morire un'idea e Stasera io qui: fu come rompere il ghiaccio e tutto accadde casualmente, con estrema naturalezza. Le serbo veramente una estrema gratitudine». e. gen.

Persone citate: Enrico Ruggeri, Ivano Fossati, Ricky Gianco, Roby Facchinetti

Luoghi citati: Lugano