Berger, una gara da kamikaze

Berger, una gara da kamikaze FORMULA 1 ■ L'incidente dell'austriaco regala l'ultima vittoria a Prost Berger, una gara da kamikaze D ferrarista, in testa dal 13° al 25° giro, messo ko da un incidente con Arnoux - Ma sarebbe arrivato alla fine con quel ritmo folle? di ERCOLE COLOMBO ADELAIDE — Come di consueto il Gran Premio d'Australia ha posto 11 sigillo al mondiale di Formula 1 con una gara spettacolare. Ma alla fine, dopo incidenti a ripetizione, innumerevoli testacoda, ed anche un rilevante colpo di scena, il risultato, rispetto alle precedenti corse non è cambiato: primo Prost, secondo Senna, due McLaren al vertice, con Nelson Piquet finalmente sul podio a dare un po' di lustro ad una stagione per lui più che deludente. Il brasiliano comunque ha ritrovato il sorriso, consegnando idealmente il titolo iridato che ha portato per un anno, al suo nemicoconnazionale. Dietro ai tre campioni (sei titoli sulle loro spalle) nell'ordine il coriaceo Riccardo Patrese che ha eguagliato il record di presenze nel mondo del Grand Prlx (176 gare disputate come Graham Hill e Jacques Laffite, con la possibilità di superarli entrambi già alla prima corsa della prossima stagione), poi il so lito Boutsen e quindi Ivan Capelli, sesto, per conclude' re in maniera onorevole un'annata brillante ed anco ra due italiani, Martini e De Cesaris, quest'ultimo privato da un piazzamento favoloso in zona punti dalla sua vettura, la Rial, che non è quasi mai riuscita ad arrivare in fondo. Con la prova australiana si è chiusa anche l'era del turbo, iniziatasi con la Renault nel 1977 (primo successo nel 1979). Un periodo favoloso per lo sviluppo tecnico. Ma i motori sovralimentati erano arrivati a potenze troppo elevate e per ragioni di sicurezza si è tornati agli atmosferici. Inoltre le turbine consen¬ tivano giochi strani, alzando ed abbassando le pressioni. Ed è stata proprio questa possibilità a fornire alla Ferrari una chance di mettersi in evidenza ad Adelaide. Una tattica da kamikaze che ha avuto come protagonista Gerhard Berger. L'austriaco, bravissimo, sempre al limite, autentico funambolo dei cordoli e delle derapate, in pochissimo tempo, sorprendendo tutti, addetti ai lavori, spettatori e pubblico in pochissimo tempo si è portato al comando. Ha passato in tromba le due McLaren, prima Senna, più lento al via di Prost e poi, al tredicesimo giro, anche il francese. La sua volata però è durata poco. Al 25° passaggio, in una curva stretta a destra, è entrato in collisione con la Ligier di Arnoux ed ha dovuto abbandonare. Lasciando sospeso l'interrogativo più importante: avrebbe potuto finire la gara a quel ritmo fol le, dopo che in qualificazione era stato staccato di quasi due secondi da Senna? Gli sarebbe bastata la benzina, visto che i consumi di carburante sono stati una croce per tutta la stagione? Resta il fatto che cosi Prost è andato a vincere facilmente la sua 35* gara (record assoluto) , mentre alle sue spalle è successo un po' di tutto. Alboreto mestamente fuori nel ' primo giro per un urto con la D ali ara di Caffi, Nannini in testa coda un paio di volte poi contro un muretto, Mansei! (era quarto, dopo una giravolta di Patrese) fiondato contro le protezioni, Nakajima autore di uno splendido tamponamento a Gugelmin. Insomma alla fine sono arrivati al traguardo in sette, ma i classificati sono stati undici. Dopo l'arrivo Ayrton Senna, campione del mondo, ha innaffiato di champagne il compagno di squadra Prost ed è stato a sua volta inzuppato del prezioso liquido. Apparentemente entrambi soddisfatti. Ma forse la loro è solo una tregua, in vista delle battaglie del prossimo anno. E la sosta non sarà neppure troppo lunga: amici ed avversari si ritroveranno già dal 3 al 7 dicembre a Jerez in Spagna per le prime prove globali In vista del 1989. Tutti con motori aspirati. Adelaide. Tra Prost e Senna un finale a colpi di champagne. Nel riquadro la McLaren del francese

Luoghi citati: Australia, Spagna